1- DAGOSPIA DEL 6 APRILE 2011
- Ale-danno, con problemi di sondaggi, starebbe pensando da lungo tempo a farsi un giornale free press a lui riconducibile (ovviamente non direttamente del Campidoglio). Per un periodo avevano pensato di rilevare la testata E Polis in crisi, ma poi quell'eventualità è saltata. Ma il progetto va avanti, ed avrebbero anche trovato il direttore: Maurizio Costanzo. Questo è quello che dicono nelle segrete stanze capitoline.
2- UN FREE PRESS CON I BAFFI
Carlo Tecce per "il Fatto quotidiano"
Bruciano ancora le polemiche per le assunzioni nelle società pubbliche di Atac e Ama, i profughi afghani dormono all'addiaccio in tendopoli improvvisate e la capitale affascinante senza buche, sicura senza criminalità a Tor Bella Monaca è un miraggio.
Ma Gianni Alemanno è già proiettato verso la campagna elettorale del 2013, il gong che segna cinque anni di amministrazione e un bel po' di scandali al Campidoglio. Il sindaco di Roma pensa a un giornale gratuito per informare i cittadini, un'operazione mediatica che mira con largo anticipo al voto. Il Fatto Quotidiano ha consultato un appunto di Maurizio Costanzo, già consigliere per la comunicazione, inviato al sindaco l'11 marzo.
Il portavoce di Alemanno, Simone Turbolente e il conduttore confermano l'attendibilità del documento, e lo fanno in simultanea perché, quando vengono interpellati, si trovano insieme: "È una semplice proposta - spiega Turbolente - un'idea tra le tante che ci sono arrivate. Credo che il giornale sarà pronto per settembre". E i ritardi e l'impegno televisivo, forse, spingono Costanzo a sottrarsi al lavoro quotidiano: direttore di un giornale che sarà pubblicato almeno cinque giorni su sette, notizie, commenti e storie su Roma e dintorni. Una redazione di dieci persone, un periodo sperimentale per capire quanto investire e con quanta intensità.
MAURIZIO COSTANZO - copyright PizziIl profilo è tracciato, mancano i soldi, i milioni che Alemanno spera di trovare in un gruppo di imprenditori romani, finanziatori di una campagna elettorale-mediatica. In quattro pagine di testo, Costanzo aveva riassunto il progetto: "Una volta disegnato il logo del titolo (Roma mia, ndr), quel "mia" dovrebbe esser messo a lambire la A di Roma, perché laddove il format dovesse funzionare potremmo vendere Torino mia, Napoli mia, eccetera".
Il giornalista immaginava di allegare il foglio di Alemanno al Tempo o al Corriere dello Sport: "Per la distribuzione si suggerisce un accordo con un quotidiano che si stampa a Roma".
Costanzo sprona il sindaco a fare un giornale di propaganda raffinata, non troppo vistosa, non troppo smaccata: "Dovrebbe essere un giornale che si rivolge a Roma e ai romani, di nascita o comunque che vi abitano, ma che deve sempre tener presente la Capitale. Non un giornale - precisa - alla volemose bene'.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEPenso a un accordo con una o più reti private sul territorio e un sito con una costante interattività tra persone del giornale o designate dal comune o vedremo come, ma l'interazione deve essere importante in quanto il giornale deve progressivamente sopperire alle difficoltà, talvolta impossibilità, di mantenere un rapporto caldo' fra gli amministratori e gli amministrati".
Ecco, come: "Certo sarà un giornale amico' del sindaco di Roma, ma non emanazione del sindaco, perché questo comporterebbe uno schieramento nel lettorato che non sarebbe utile. Al contrario se mai ci saranno carte da mettere in campo lo si farà quando questo sarà di vantaggio, ad esempio alla vigilia di una consultazione elettorale".
Forse Costanzo si farà da parte, ma Alemanno terrà in cassaforte i suoi preziosi consigli.