1 - ENTOMOLOGO PARAGURU...
Aldo Grasso per "Sette-Corriere della Sera"
Siamo solo a febbraio, ma intanto posso dire di aver già visto la più brutta intervista dell'anno, difficilmente sorpassabile: quella di Pasquale Di Molfetta, in arte Linus, a Maria De Filippi in Deejay chiama Italia (nella versione tv di Radio Deejay, l'emittente del Gruppo editoriale L'Espresso). Linus era, a dir poco, ossequioso, a tratti persino appecoronato. Le ha persino chiesto: «Come ti sei innamorata di Costanzo?».
A tenergli bordone il suo Sancho Panza dopolavoristico, quel Nicola Savino finito nelle secche di Simona Ventura e di Colorado. Uno spettacolo davvero imbarazzante, soprattutto se si pensa al ruolo che Linus vorrebbe ricoprire nel panorama radiofonico italiano. E invece è crollato miseramente, come fosse un qualsiasi lettore di Chi cui viene data la possibilità di conoscere la sua starlet preferita.
00 defilippi kledi 01In realtà, l'intervista era una sorta di scambio di favori. Linus era stato invitato a fare il giudice ad Amici, dopo averne a lungo parlato male, dopo aver per anni criticato le operazioni commerciali e discografiche che si agitano dietro i "talenti" scoperti dalla De Filippi. Per rintuzzare lo sconcerto dei suoi fan, Linus ha usato armi retoriche spuntate e ridicole: «La prima domanda è ovviamente "perché". E la risposta è "perché no?". Proprio perché il mondo di Amici non è il mio mondo Maria mi ha invitato, e proprio perché non mi appartiene ero curioso di vederlo da vicino». Oppure: «Mi sono molto divertito, come se fossi stato a un incontro di wrestling. E, lo dico non per la cortesia dell'ospite, qualche ragazzo è anche bravo».
Alle volte ci si chiede perché l'Italia attraversi una fase così involutiva, perché non cambi mai nulla, perché la volgarità e il qualunquismo finiscano sempre per intorpidirci le idee, perché una che ha inventato i tronisti debba anche essere celebrata per questa scelleratezza espressiva. Si potrebbe cogliere l'essenza dei popoli - ancor più che quella degli individui - nel modo con cui essi partecipano a questa rassegnazione, a questa complicità estetica.
LINUSIeri Linus diceva che i programmi della De Filippi erano "un modo veloce per ottenere un effimero successo" (scatenando l'ira di Maria), oggi si atteggia a entomologo paraguru, a novello Roland Barthes che scopre il wrestling. Avrà ceduto alle pressanti insistenze di Platinette? Ma perché uno scrive un pezzo contro Pasquale Di Molfetta, in arte Linus? Perché no?
2 - I GIALAPPI ARRIVANO AL PUNTO PIÙ BASSO...
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla tv, affamate isteriche nude, trascinarsi attraverso programmi da bassifondi cercando un sussulto rabbioso... Che pena, e che tristezza vedere i Gialappi immolarsi alla causa di Maria De Filippi, applicare il loro consunto format al cinismo televisivo, per redimere con un sussulto d'ironia ciò che redimibile non è. In Mai dire Gol c'era un momento di umanissima malinconia, quando i Gialappi congedavano un calciatore non particolarmente fortunato, il brocco di turno, e sottolineavano la sua uscita di scena con un musica struggente.
Gialappas BandEbbene, oggi quella musica suona per loro: Mai dire Amici è sicuramente il punto più basso della loro pur folgorante carriera, segna la loro incapacità di crescere, di trovare proposte differenti, di sottrarsi alle logiche più retrive della tv commerciale (Canale 5, mercoledì, ore 23). Per anni sono andati avanti a fare la morale a tutti (a ribadire una loro superiorità canzonatoria) e adesso si trovano nella condizione dell'innaffiatore innaffiato.
ChiambrettiCi risparmino almeno la giustificazione che è colpa di Mediaset, che loro avrebbero progetti interessanti regolarmente bocciati, che... Ho visto le menti migliori i Chiambretti, i Luca e Paolo, le Iene, i Gialappi e tanti altri - entrare nel mondo dello spettacolo per migliorarlo, per marcare la loro diversità, per inondarlo della loro graffiante ironia e poi comportarsi come noi, fare i conti della serva per conciliare ipocrisia e mercede.
PlatinetteC'è qualcosa di antropologico, di carattere profondamente italiano, in questa nostra attitudine a nascere incendiari e a diventare, day by day, pompieri. A coltivare l'indifferenza come tratto stilistico. A trovare argomenti, nascano essi dal nostro rigore o dai nostri capricci, per giustificare qualsiasi scelta. Forse è stato solo un incubo. Forse Mai dire Amici non è mai andato in onda. Forse dobbiamo solo imparare a venire a patti con l'inessenziale.