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SGARBI QUOTIDIANI - “ALLA MOSTRA SUL CARAVAGGIO A MILANO CURATA DA SGARBI, DI QUADRI DEL GRANDE ARTISTA, UNO SOLO! MA NON DOVEVA incentrarsi su opere di Caravaggio? MEGLIO UN’ONESTA IGNORANZA CHE UN’ERUDITA INARRIVABILE CIALTRONERIA” - NONOSTANTE LE 6 (DICASI SEI) BOCCIATURE DELLA CORTE DEI CONTI, IL CAINANO VUOLE ANCORA IL VECCHIO SGARBONE A CAPO DEI MUSEI VENEZIANI...

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1 - LETTERA
Riceviamo e pubblichiamo:

Caro DAGO,

Gli occhi di Caravaggio by Sgarbi

premetto che non sono neanche lontanamente somigliante a un intellettuale, così sgombero il terreno da illazioni sulla mia ignoranza, già riconosciuta da me medesimo a prescindere. Ho avuto la bella idea, quindici giorni fa, di visitare la mostra sul Caravaggio presso il Museo Diocesano di Milano. Mostra che secondo il senso comune di noi poveri comuni mortali dovrebbe incentrarsi su opere di Caravaggio. Entrando ho visto che la mostra era curata da Sgarbi, ma non ho avuto la prontezza di girare i tacchi.

Appena pagato, ho scoperto un biglietto malamente appiccicato alla cassa che lamentava con rammarico l'assenza di un'opera del Caravaggio di cui era stata promessa l'esposizione.

L'odore di "pacco" sgarbesco/pretesco si è fatto altissimo. Di opere del Caravaggio ce ne erano DUE dico DUE, sommerse da una valanga di opere - pregevolissime per carità - di noncaravaggi suoi coevi, sommerse a loro volta da dotte ripeto dotte spiegazioni del clima in cui si formo' il sommo pittore milanese, svelto di coltello quanto di pennello. Il quale purtroppo non puo' reincarnarsi e trattare Sgarbi come si merita per averlo così trattato in codesta mostra (femminile di mostro).

SGARBI SABRINA COLLE E VITTORIA RISI

Ora leggo pure che una delle due-opere-due del supposto oggetto della mostra è stata ritirata anzitempo, quindi chi entra vede non dico tre e nemmeno due ma UNA opera del Caravaggio nella mostra curata da Sgarbi. E se ritirano pure quella, cazzo? Conclusione: meglio un'onesta ignoranza che una erudita inarrivabile cialtroneria. Cari Dagonauti, fate come non ho fatto io, state alla larga da sgarbi diocesani e derivati.
BLUE NOTE


2 - "SGARBI AL POLO VENEZIANO"...
Paolo Festuccia per "la Stampa"

Ci pensa da giorni. Ma venerdì, quando scadrà il bando per la scelta del nuovo soprintendente del polo museale veneziano, il ministro Giancarlo Galan dovrà prendere una decisione. E al ministero non è mistero che la scelta, nonostante le pronunce della Corte dei conti della stagione Bondi, potrebbe ricadere ancora su Vittorio Sgarbi, curatore del padiglione «Italia» alla Biennale.

Una voce insomma, che suona però come un campanello d'allarme per il sindacalista della Uil Gianfranco Cerasoli, che minaccia fulmini e saette contro Galan ed eventualmente un «ennesimo ricorso amministrativo». Eppure, in molti rilanciano l'indiscrezione e tanti altri la condiscono con appunti e incontri. «Ma per carità - spiega Carasoli - Bondi ha perduto tre volte con la Corte. Galan, rischia così di annullare il credito conquistato dopo il suo insediamento».

VITTORIO SGARBI

Prima grazie al ripristino dei fondi del Fus, poi con altri 12 milioni ottenuti dal ministero del Tesoro per gli Uffizi. Quindi, la partita veneziana, che entro l'anno, potrebbe beneficiare di altri 3,5 milioni indispensabili per i lavori delle gallerie dell'accademia di Venezia.

Insomma, Galan si gioca la sua credibilità. Sostiene Cerasoli che «il ministro non può nominare Sgarbi soprintendente perché non ha i titoli», ma potrebbe farlo nel caso mancassero altri pretendenti dirigenti. «Allo stato attuale - spiega il sindacalista - ci sono tre domande ed entro il 15 ne potrebbero arrivare altre».

GIANCARLO GALAN E BERLUSCONI

E già, ma nel passato andò diversamente. Perché almeno due pretendenti, Fabrizio Magani e Lapi Ballerini, ottennero altri incarichi regionali, liberando la strada a Sgarbi. Galan, dal canto suo, ha fatto sapere «di voler rispettare le indicazioni della Corte», ma le pressioni non mancano. E la nomina appare assai gradita al presidente del Consiglio.

Di certo, se Sgarbi ottenesse l'incarico prima che la Corte dei Conti entri nel merito passerebbe qualche mese. «Il tempo necessario», notano i più maliziosi, per «consentire a Sgarbi di inaugurare le gallerie di Venezia con le sue mostre». A quel punto, insomma, sarebbe il soprintendente Sgarbi a chiedere al curatore Sgarbi del padiglione «Italia» di allestire le sue mostre a Venezia».

 


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