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BORSE IN RECUPERO, MILANO +0,24%, OGGI I DATI DELLA FED - EURO AI MASSIMI DA UN ANNO - ASPETTANDO LA PRIVATIZZAZIONE DI ALE-DANNO, CALTARICCONE SALE AL 15% DI ACEA - BENZINA VICINA A 1,60 € - LA CONSOB CHIEDE CONTO A BOLLORé DEI SUOI SOSPETTI SUI CONTI DELLE GENERALI - TOYOTA SOSPENDE LA PRODUZIONE IN 5 STABILIMENTI EUROPEI - YACHT FERRETTI, ANCORA GUAI - LA FONDAZIONE SENESE SOPRAVVALUTA MPS - LE FINTE SPIE HANNO INDEBOLITO RENAULT - ZAPATERO IN CINA IN GINOCCHIO DAGLI INVESTITORI - MIKADO, CIAK ADDIO...

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piazza affari

1 - BORSA: EUROPA RIMBALZA; BENE FUTURE USA, ATTESO RAPPORTO FED...
(ANSA)
- Si presentano positive le principali borse europee dopo lo scivolone della vigilia a causa dell'imprevisto rialzo del deficit della bilancia commerciale Usa. Proprio i future su Wall Street e l'attesa per i dati macroeconomici dagli Stati Uniti, dalle richieste di mutui delle 13 alle vendite al dettaglio delle 14.30, che saranno coronati con il Beige Book della Fed alle 20, spingono i listini continentali al rialzo. Londra e Francoforte guadagnano lo 0,4%, Parigi lo 0,53% e Milano lo 0,24%. Gli acquisti interessano le auto e i telefonici, mentre appaiono contrastate le banche.

Bene Bmw (+1,27%), Renault (+1,05%) e Peugeot (+0,78%), seguite da Volkswagen (+0,78%) e Daimler (+0,5%). Occhi su Cable & Wireless (+1,96%), Bt (+1,37%) e Telefonica (+0,72%) insieme a Portugal Telecom (+0,92%). In campo bancario cedono invece Commerzbank (-3,04%) e Banco Popular Espanol (-0,92%) a differenza di Bank of Ireland (+2%), Hsbc Holdings (+0,86%) e Lloyds (+0,63%). Acquisti sui tecnologici Arm Holdings (+3,66%) e Alcatel-Lucent (+3,59%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle princi9pali borse europee. - Londra +0,48% - Parigi +0,53% - Francoforte +0,46% - Madrid +0,21% - Milano +0,24% - Amsterdam +0,12% - Stoccolma +0,35% - Zurigo +0,10%

Pozzi di petrolio

2 - BORSA TOKYO: NIKKEI IN RIALZO DELLO 0,90% PER IL CALO DELLO YEN...
Radiocor
- La borsa di Tokyo ha terminato la seduta con l'indice Nikkei in rialzo dello 0,90% a 9.641,18 punti, grazie agli investitori che hanno accolto fav orevolmente il ribasso dello yen contro dollaro ed euro. Il piu' ampio indice Topix e' salito dello 0,73% a 844,59 punti. Resta costante il tema delle conseguenze della crisi nucleare, comprese le interruzioni nella catena produttiva, causate dalla carenza di energia elettrica.

3 - PETROLIO, WTI OSCILLA IN ASIA SUI 106 DOLLARI AL BARILE, BRENT 121,67...
(LaPresse/AP)
- Il petrolio oscilla intorno i 106 dollari al barile in Asia, con i commercianti che si chiedono se prezzi superiori possano far abbassare troppo la domanda. A mezzogiorno di Singapore il Wti con consegna a maggio è in crescita di 22 centesimi a 106,47 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange. Il contratto del Brent di Londra con consegna a maggio guadagna 75 centesimi fino a 121,67 dollari al barile.

4 - CAMBI: EURO SFONDA QUOTA 1,45 DOLLARI...
(ANSA)
- L'euro torna sopra quota 1,45 dollari raggiungendo 1,4516, massimi dal 2010, in un mercato che punta su nuovi rialzi dei tassi Bce con l'inflazione in Francia ai massimi di due anni. Dopo il rimbalzo di ieri perde terreno lo yen (con il dollaro oggi a 84,14 yen da 83,58 di ieri). Rimbalzo tecnico, stamani, per le borse europee e per il greggio, che ha riguadagnato quota 106 dollari a New York raggiungendo 106,96.

euro

5 - ORO: SALE A 1.457,10 DOLLARI...
(ANSA)
- Oro in rialzo sui mercati asiatici. Il metallo prezioso passa di mano a 1.47,10 dollari l'oncia, con un guadagno dello 0,3%.

6 - MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor
- FIAT: sale al 30% in Chrysler. Marchionne, la quota potrebbe superare il 51% (dai giornali). Fiat/Chrysler, Lex Column (Financial Times, pag.14)

TELECOM: rinnova il board, la lista Fossati resta fuori (dai giornali). Rischio svalutazioni per il primo socio (Il Sole 24 Ore, pag. 41). Ma l'avanzata delle minoranze adesso fa paura ai soci forti (La Repubblica, pag. 27). Piazza affari scopre la contendibilita'. (Il Sole 24 Ore, pag.41)

BPM: la banca fara' l'aumento di capitale ma prima il piano industriale, intervista al vicepresidente dell'istituto, Graziano Tarantini (Corriere della Sera, pag. 34).

PARMALAT: Legacoop frena (dai giornali). Si cerca una soluzione alternativa per coinvolgere Granarolo (Il Messaggero, pag. 22).

MPS: nel piano 2 miliardi di cedole (dai giornali). La fondazione delibera l'adesione all'aumento (Il Messaggero, pag. 19).

marchionne saluta a pugno chiuso

MEDIOBANCA: assorbe il ribaltone delle Generali (dai giornali). L'arrocco di Bollore' (dai giornali).

7 - MORNING NOTE: L'AGENDA DI MERCOLEDI' 13 APRILE
Radiocor
- Milano - assemblea Piaggio per bilancio al 31/12/10, autorizzazione all'acquisto di azioni proprie.

San Donato Milanese (Mi) - assemblea Snam Rete Gas. Per bilancio al 31/12/10.

Milano - incontro Universita' Bocconi 'Il difficile cammino italiano per un capitalismo moderno'. Partecipano, tra gli altri, Piergaetano Marchetti, Universita' Bocconi; Fulvio Coltorti, responsabile area studi e ricerche Mediobanca; Franco Gallo, Giudice costituzionale; Stefano Micossi, d.g. Assonime; Marco Onado, Universita' Bocconi; Marco Tronchetti Provera, Pirelli & C.; Ferruccio de Bortoli, Corriere della Sera.

Torino - 'Biennale Democrazia', manifestazione culturale internazionale promossa e realizzata dalla Citta' di Torino in collaborazione con Provincia di Torino e Regione Piemonte nell'ambito di Esperienza Italia. Inaugurazione con l'intervento del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi.

Roma - si riunisce il Consiglio dei ministri per approvare la Decisione di economia e finanza (Def) e il Piano nazionale di riforme (Pnr) da inviare alla Ue

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

8 - ACEA: CALTAGIRONE SUPERA LA SOGLIA DEL 15%...
Radiocor
- Francesco Gaetano Caltagirone, apprende Radiocor, ha superato la soglia del 15% nel capitale di Acea. L'ultima comunicazione sull'acquisto di azioni era stata fa tta al mercato lo scorso 8 aprile quando la quota era salita al 14,89% del capitale della societa' romana. La nuova comunicazione e' stata fatta oggi alla Consob.

9 - MIKADO, MANCA IL LIETO FINE...
Vittoria Puledda per "la Repubblica"
- Il catalogo è di tutto rispetto: da "Lanterne rosse" a "Lost in translation", da "Lezioni di piano" a "Bowling a Colombine", a "La Finestra di fronte" e molto altro ancora; in tutto, 500 titoli che la Mikado ha già in casa e che continuerà a distribuire. Ma non farà altro: stop alle produzioni e stop anche ad acquisizioni di nuovi film da distribuire.

Il destino della controllata di De Agostini è segnato, dalla metà del 2010; anno che ha visto il divorzio consensuale con Franco Tatò e che si è chiuso in perdita, anche per i forti costi di ristrutturazione legati al ridimensionamento del suo ruolo. D´ora in poi, Mikado gestirà un grande e prestigioso "archivio" cinematografico; da valorizzare, certo, ma con questi limiti è difficile pensare ad un futuro radioso, ad un film a lieto fine.

10 - BENZINA/ SI FERMA LA CORSA AL RIALZO MA VERDE RESTA VICINA A 1,6...
(TMNews)
- I prezzi della benzina oggi non hanno subìto ritocchi e restano dunque fermi dopo i rialzi degli scorsi giorni.

bollore article

Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, i prezzi della benzina restano compresi, quanto alle medie nazionali, tra 1,575 euro/litro (Esso) e 1,592 euro/litro (Q8), quelli del gasolio tra 1,491 euro/litro (Esso) e 1,506 euro/litro (Shell). La media ponderata tra i diversi marchi è per la benzina di 1,584 euro/litro, per il gasolio di 1,497 euro/litro.

Invariati dunque anche i prezzi nelle diverse Regioni. I prezzi medi più elevati si registrano in Puglia e Calabria per quanto riguarda la benzina (1,632 euro/litro), mentre per il gasolio svettano la Basilicata (1,527 euro/litro) e la provincia autonoma di Bolzano (1,533 euro/litro).

11 - AI DUBBI DI BOLLORÉ LE RISPOSTE IN CONSOB...
Dal "Sole 24 Ore"
- Per Vincent Bolloré il caso-Generali è evidentemente ormai chiuso. Con le dimissioni di Geronzi dalla presidenza e con la decisione dei grandi soci di voltare pagina con le polemiche in consiglio, il finanziere bretone deve aver pensato che nel giro di poco tempo tutti - azionisti, authority e mercato - si sarebbero dimenticati dei sospetti e delle illazioni che aveva sollevato nei confronti della correttezza del management, degli accordi internazionali e delle strategie del Leone.

Sospetti che, è bene ricordare, lo avevano spinto ad una clamorsa astensione nel voto sul bilancio della compagnia triestina. Di questi fatti, persino ieri dopo il cda di Mediobanca, Bolloré non aveva più ricordo. Ma la memoria non è corta per tutti. Ed evidentemente non lo è per la Consob, che non sembra affatto convinta dell'improvviso ravvedimento di Bolloré:

GIUSEPPE MUSSARI

o il finanziere francese ha costruito una polemica sul niente, cagionando grave danno alla compagnia e al suo titolo, o qualcosa di misterioso deve averlo spinto a cambiare idea sulla qualità del management e del consiglio delle Generali. Poiché le domande su quanto è accaduto in Generali sono ancora molte, l'auspicio di tutti è che sia ora la Consob a dare al mercato qualche risposta in più. (A.Pl.)

12 - LA ROCCA DI MANCINI FINISCE SOTT'ACQUA...
Dal "Sole 24 Ore"
- Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, ha chiesto «scelte per una maggiore redditività». Parlava ovviamente di Mps che ha appena lanciato l'aumento di capitale da oltre due miliardi e che la Fondazione sosterrà. Ne ha ben donde Mancini a chiedere più sprint. Tra le Fondazioni, quella senese, ha finora pagato i prezzi più elevati. Basti pensare che le azioni della banca senese (ordinarie quotate e privilegiate non quotate) sono in carico alla Fondazione a un prezzo di 1,3 euro contro i 96 centesimi della Borsa. E così mentre per Mancini la banca vale tuttora a bilancio 4,8 miliardi, per il mercato la quota non vale che 3,5 miliardi.

Certo è una partecipazione strategica, ma pesa per il 75% del capitale investito della Fondazione. Che ha così le mani legate, finché i valori di Borsa di Mps non si riprenderanno. Ecco perché Mancini chiede uno scatto in avanti. Bei tempi quando la Fondazione incassò 1,3 miliardi dal collocamento della banca. Ora, non solo ha forti minusvalenze potenziali, ma quel miliardo e qualcosa andrà rimesso in pancia alla banca. Un decennio trascorso invano. (Fa.P.)

Gabriello Mancini

13 - INVESTITORI SPAVENTATI DAL DEBITO FERRETTI...
Dal "Sole 24 Ore"
- Ferretti naviga ancora in acque tempestose. Dopo il salvataggio curato da Mediobanca due anni fa, non sembrano finiti i problemi per il brand degli yacht italiani. Il rilancio dell'azienda, promosso dall'ad Salvatore Basile (scomparso improvvisamente a fine marzo a causa di un attacco cardiaco ), si sta scontrando infatti con uno scoglio difficile da superare.

Pur migliorando la gestione industriale del gruppo, con il margine operativo lordo che dovrebbe essere salito nell'ultimo esercizio a circa 50 milioni dai 30 precedenti, resta assai elevato l'indebitamento: a quota 650 milioni ed eredità dei leverage buyout passati. La società fondata da Norberto Ferretti potrebbe avere bisogno di nuovi capitali. Chi sarà disposto ad aprire il portafoglio? Mediobanca, entrata nell'azionariato, starebbe cercando investitori. Fra questi sarebbe interessata la Investindustrial di Andrea Bonomi. Ma la struttura dell'operazione sarà tutta da inventare, a causa di quei debiti pari a ben tredici volte il margine operativo lordo. (C.Fe.)

andrea bonomi

14 - INVESTIMENTI E SVILUPPO IN VOLO SENZA RETE...
Dal "Sole 24 Ore"
- Il futuro dell'intrattenimento è su internet? Probabilmente sì, ma in Italia solo il 69,7% della popolazione (33,4 milioni di persone) ha accesso alla rete e sembra esserci un po' di spazio per gli operatori tradizionali. Investimenti e Sviluppo, società guidata da Corrado Coen, dopo aver annunciato un accordo per acquisire il gruppo delle emittenti locali Odeon e Telereporter, ha appena deciso di aumentare la propria quota in Mondo Home Entertainment portandola dall'11 al 15%.

Il business di Mondo Home, che si occupa di distribuzione di Dvd e blu-ray e di diritti Tv non è proprio un esempio di new economy eppure la società sembra crederci: «non abbiamo ceduto una sola azione» - ha detto Coen . I mercati per ora non sembrano dargli torto: nonostante lo scivolone di ieri (-4,8%) il titolo della piccola società di entertainment negli ultimi 6 mesi è salito in Borsa del 300%. (G.Ve.)

15 - PER LE FINTE SPIE RENAULT IN TESTACODA L´IRA DEL GOVERNO...
Anais Ginori per "la Repubblica"
- La Renault tenta lentamente di superare lo scandalo per il caso di spionaggio sul progetto di auto elettrica che da mesi sta facendo tremare il colosso dell´auto francese. Il numero due del gruppo, Patrick Pélata, si è dimesso lunedì dopo due inchieste e a conclusione di un board straordinario sulla vicenda. Per altri tre manager invece «saranno avviate le procedure in vista della loro uscita dall´azienda». Altri due manager sono «stati sollevati dalle loro funzioni, in attesa delle discussioni sul loro futuro». Secondo l´amministratore delegato Carlos Ghosn, il cda straordinario è servito a girare quella che ha definito «una pagina dolorosa della storia di Renault. Al di là dei manager coinvolti - ha detto Ghosn - tutti i dipendenti del gruppo hanno sofferto questa crisi».

RENAULT

I due audit richiesti sulla vicenda hanno smontato in modo preciso lo svolgimento dei fatti che aveva portato alla messa in discussione dei tre manager di Renault. Ma lo scandalo potrebbe non essere terminato. I mercati non hanno accolto positivamente gli sforzi di riorganizzazione aziendale annunciati: il titolo del gruppo ha perso il 2,2% lunedì e il 4% ieri.

Secondo molti analisti, l´uscita di Pélata - che ha costruito l´alleanza con Nissan e lanciato il piano di sviluppo del prossimo biennio - potrebbe indebolire il gruppo. Non è escluso che ci siano nuovi aggiustamenti ai vertici. Il governo francese, che controlla il 15% di Renault, aveva già chiesto il licenziamento dei manager responsabili dell´imbarazzante caso. Christine Lagarde, ministro dell´Economia, ha detto che le indagini interne hanno mostrato «disfunzioni» nello stile manageriale della società e rivelano la necessità della «revisione delle regole di governance e di sanzioni».

16 - SPAGNA, ZAPATERO IN CINA DOPO INCONTRO INVESTITORI: AUMENTATA FIDUCIA...
(LaPresse/AP)
- Jose Luis Rodriguez Zapatero, primo ministro spagnolo, ha detto che il suo Paese riuscirà a ridurre il deficit senza imporre nuove misure di austerità. Secondo il premier la fiducia degli investitori è aumentata e la richiesta del fondo di salvataggio da parte del Portogallo rappresenta la fine della crisi del debito in Europa.

ZAPATERO

Zapatero ha parlato in una conferenza stampa dopo l'incontro con investitori cinesi al termine di una visita di due giorni nel Paese. Estratti delle sue osservazioni sono stati trasmessi dalla televisione nazionale spagnola. La Spagna ha abbassato i salari per i funzionari pubblici e ha congelato le pensioni come parte di un piano di austerità progettato per tagliare il deficit e scongiurare la possibilità di contagio della crisi del debito dell'Eurozona.

17 - GIAPPONE, GOVERNO: ECONOMIA DEL PAESE MOSTRA SEGNI DI 'DEBOLEZZA'...
(LaPresse/AP)
- Il governo del Giappone ha abbassato le prospettive economiche del Paese, per la prima volta in sei mesi, a causa delle ricadute del terremoto e dello tsunami dell'11 marzo. L'Ufficio di gabinetto fa sapere nella relazione di aprile che la terza economia del mondo ha mostrato "debolezza", a causa di un calo della produzione e della spesa dei consumatori dopo la catastrofe e la conseguente crisi nucleare.

Naoto Kan primo ministro giapponese

La relazione di aprile offre una visione tetra dell'economia del Giappone. Nello scorso rapporto di marzo, i relatori avevano scritto di non poter ancora capire a pieno la portata del disastro. Il governo ha detto di voler accelerare la compilazione di un bilancio supplementare per finanziare gli sforzi di ricostruzione post-tsunami. La dimensione non è stata resa nota, ma i media locali parlano di oltre 5 trilioni di yen (59 miliardi di dollari).

18 - TOYOTA SOSPENDE PRODUZIONE IN 5 STABILIMENTI IN EUROPA...
(LaPresse/AP)
- Dal 21 aprile al 2 maggio, quindi per otto giorni, Toyota sospenderà la produzione in tre fabbriche di assemblaggio di auto in Francia, Regno Unito e Turchia, e in due stabilimenti che si occupano dei motori in Polonia e Regno Unito. È una decisione estrema a cui la casa automobilistica numero 1 al mondo è arrivata a causa delle carenze dei componenti in seguito al terremoto in Giappone dell'11 marzo.

Molte fabbriche sono infatti state chiuse nel nordest, distrutte dal sisma e dallo tsunami. "L'azienda non può produrre auto a causa della carenza di parti. In Nord America e in Europa - ha spiegato Mamoru Kato, analista del settore auto di Tokai Tokyo Securities - Toyota si procura quasi tutte le parti del motore dal Giappone".

Toyota

Soprattutto "la sospensione della produzione in Giappone e Nord America - continua Kato - è un colpo grosso per Toyota", che potrebbe incorrere in "grandi perdite" nel trimestre aprile-giugno. In Giappone infatti già si produce soltanto in tre impianti e a capacità limitata. Le attività dovrebbero riprendere in tutti gli stabilimenti, a metà della capacità, dal 18 al 27 aprile, per poi rifermarsi dal 28 al 9 maggio, periodo che comprende la Golden Week, con le fabbriche che sarebbero normalmente chiuse per vacanze.

Ma il portavoce Shiori Hashimoto ha detto oggi che non è chiaro quando la società tornerà poi a produrre nell'arcipelago e i piani dopo il 8 maggio non sono ancora stati decisi. La compagnia la settimana scorsa aveva inoltre annunciato che avrebbe sospeso ad aprile i lavori nel Nord America, dove Toyota produce quasi il 20% del totale, imponendo una serie di arresti di un giorno a partire dal 15 o 25 aprile.

 

 

 


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