1 - FINDIM: NON È DETTO CHE OGGI IL BILANCIO VENGA APPROVATO...
(LaPresse) - "Ho la delega solo per votare contro l'approvazione dei conti, non per impugnare la decisione, anche perchè non è detto che oggi il bilancio venga approvato". Così l'avvocato Franco Toffoletto, rappresentante di Findim, holding della famiglia Fossati, intervenendo all'assemblea degli azionisti Telecom in corso a Rozzano, alle porte di Milano. Findim detiene quasi il 5% del capitale del colosso delle telecomunicazioni e nonostante questo rischia di non avere alcun rappresentante nel cda, che verrà eletto nel corso dell'assemblea di oggi.
2- TELECOM: FINDIM VOTERÀ CONTRO IL BILANCIO...
(LaPresse) - Findim voterà contro il bilancio 2010 che il cda di Telecom sottopone oggi agli azionisti del gruppo. Un rappresentante della finanziaria di Fossati (che detiene il 4,98%), in assemblea annuncia che "Findim voterà contro l'approvazione del bilancio perchè carente delle informazioni obbligatorie per capire le esatte relazioni di controllo" tra Telecom e i suoi azionisti, in particolare Telco.
3 - TELECOM: GALATERI, ASSEMBLEA DIMOSTRA CHE NON E' CONTROLLATA DA TELCO...
(Adnkronos) - "L'assemblea attuale conferma che non c'e' controllo di fatto su Telecom", perche' Telco non rappresenta la maggioranza assoluta del capitale presente. Lo ha detto il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri, rispondendo nel corso dell'assemblea dei soci ai rilievi dell'azionista Findim che contestava il controllo di fatto sul gruppo da parte di Telco, la holding che detiene il 22,4%.
4 - TELECOM: CUSANI, IRRESPONSABILE TENERE I FOSSATI FUORI DA CDA...
(Adnkronos) - "E' irresponsabile tenere fuori una grande famiglia di imprenditori come quella dei Fossati, gente perbene e seria che deve essere coinvolta in un'azienda grande e seria come la Telecom". Lo ha detto Sergio Cusani, nel suo intervento all'assemblea dei soci di Telecom Italia, in corso a Rozzano, sull'ipotesi che i candidati della lista presentata dalla Findim, azionista al 5%, rimangano fuori dal nuovo cda di Telecom.
"E' innegabile -ha continuato- il lavoro di grande pulizia che e' stato fatto. L'azienda e' tornata ad essere interessante anche per il mercato finanziario, anche grazie al sacrificio dei dipendenti e dei piccoli azionisti".
5 - BERNABÈ: IN 2011 RIDUZIONE DEBITO DA 31,5 A 25 MILIARDI...
(LaPesse) - Telecom vuole "ridurre il debito a 25 miliardi di euro nel 2013 dagli attuali 31,5 miliardi di euro". Lo ha detto Franco Bernabè rispondendo ad una domanda degli azionisti durante l'assemblea in corso a Rozzano. Bernabè ha anche ribadito gli obiettivi del piano triennale. "Continuiamo a lavorare sul taglio dei costi - ha spiegato l'a.d. - e l'obiettivo è di portare il rapporto costi/ricavi dall'attuale 67% al 64% nel 2013" . La riduzione del debito sarà possibile anche attaverso "un cash flow operativo di 22 miliardi nel triennio e 1 miliardi di euro di generazione di cassa netta".
6- ZINGALES, NUOVO CDA FACCIA CHIAREZZA SU CASO SPARKLE...
(Adnkronos) - "Auspico che il consiglio di amministrazione che sara' nominato porti a termine la strada di chiarezza iniziata con il progetto 'Greenfield' e che il nuovo cda affidi agli amministratori indipendenti la ricerca e la nomina di legali di loro fiducia, che effettuino una review completa dei documenti" sul caso Sparkle. Lo ha detto Luigi Zingales, consigliere di amministrazione di Telecom Italia, nel suo intervento all'assemblea dei soci del gruppo di tlc, in corso a Rozzano, alle porte di Milano.
7 - GALATERI A ZINGALES, VERIFICHE SINGOLE SONO ANARCHIA...
(Adnkronos) - "Il cda fa il suo mestiere e da' a professionisti interni ed esterni il compito di verificare le vicende. Il cda si attiene, ma se poi ognuno pensa di fare delle verifiche per i fatti suoi, questa non e' democrazia ma anarchia". Cosi' il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri, risponde al consigliere Luigi Zingales, che aveva preso la parola nel corso dell'assemblea dei soci del gruppo per chiedere una nuova verifica sul caso Sparkle. "I consiglieri -ha continuato- devono agire nell'interesse societa'. La discussione e' dialettica, ma la decisione deve essere collettiva. Un clima diverso -ha aggiunto- che non mi sembra molto costruttivo".
8 - ASATI, SUPERARE TELCO, SOCIETA' DIVENTI PUBLIC COMPANY...
(Adnkronos) - Superare l'attuale assetto di Telecom Italia, partecipata da Telco al 22,4%, e fare del gruppo di tlc una public company. E' la richiesta di Franco Lombardi, presidente dell'Asati, l'associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia.
Nel corso dell'assemblea degli azionisti della compagnia, in corso a Rozzano, Lombardi ha chiesto "il superamento di Telco l'avvio di un nuovo percorso di public company, forte di 500 mila azionisti, privati, dipendenti, di fondi pensione, investitori istituzionali italiani ed esteri, interessati unicamente alla crescita della societa' attraverso un management coeso e motivato su obiettivi industriali".
9 - BERNABE', CHIESTO RIMBORSO SPESE PER ATTIVITA' NELL'INTERESSE DI PIRELLI...
(Adnkronos) - Telecom Italia ha chiesto a Pirelli il pagamento delle spese sostenute per alcune operazioni fatturate alla compagnia ma svolte nel solo interesse del gruppo della Bicocca. Lo ha detto l'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabe', nel corso del suo intervento all'assemblea degli azionisti, in corso a Rozzano. Bernabe' ha spiegato che "e' stato chiesto ai reali beneficiari di alcune operazioni impropriamente fatturate a Telecom Italia che alla societa' siano rifuse le spese da essa sostenute, ma per attivita' non a essa riferibili: e' questo il caso di alcune attivita' che risultano essere state svolte nell'interesse esclusivo di Pirelli".
10 - ALL'ASSEMBLEA DEI SOCI IL 50,1% DEL CAPITALE...
(Adnkronos) - I soci che partecipano all'assemblea dei soci di Telecom Italia hanno superato il 50% del capitale ordinario della societa'. Alle ore 12 gli azionisti che prendono parte all'assemblea in corso a Rozzano, alle porte di Milano, rappresentano il 50,13% delle azioni ordinarie della compagnia. Gli intervenuti in sala sono 100.
11 - SOCI APPROVANO BILANCIO, 10,47% VOTA NO...
(ANSA) - Il bilancio di Telecom è stato votato. In assemblea, secondo l'aggiornamento dato dal presidente Gabriele Galateri era rappresentato il 50,04% del capitale. La votazione ha visto voto favorevole dell'89,10% del capitale presente e voti contrari rappresentanti il 10,47%. Sergio Cusani, e altre due persone non hanno votato che insieme agli astenuti rappresentano lo 0,43% del capitale votante.
12 - PER SAPERNE DI PIU': ASSEMBLEA TELECOM ALL'ULTIMO VOTO - LA TELCO POTREBBE ANDARE SOTTO
Giovanna Lantini per "Il Fatto Quotidiano"
Dopo Generali, c'è suspence anche per il consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Non che ci si attenda un terremoto come quello di Trieste che ha segnato l'uscita di scena di Cesare Geronzi, ma è possibile che nella seduta di oggi i numeri non tornino. Il grande affollamento atteso per l'assise di oggi e reso possibile dal recepimento della direttiva comunitaria sui diritti degli azionisti di minoranza, rischia infatti di cambiare le carte in tavola per il rinnovo del consiglio di amministrazione della società guidata da Franco Bernabé.
Per l'occasione ci sarà infatti più della metà del capitale del gruppo di telefonia di cui Telco, la società che unisce Telefonica, Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, ha in mano il 22,5 per cento. Oltre a Telco, saranno presenti in assemblea anche la Findim di Marco Fossati, socia al 5% e già in rotta di collisione con l'azionista di riferimento, e una serie di investitori istituzionali che assieme esprimono il 23,5% del capitale di Telecom.
Un vero e proprio record. "Era dal lontano 1999, epoca dell'Opa di Colannino, che gli azionisti di Telecom Italia prima dell'assemblea non depositavano più del 51% delle azioni ordinarie. Servirà ad avere una platea più rappresentativa dei 500.000 azionisti di Telecom Italia?". Una domanda retorica quella posta da Franco Lombardi, presidente dell'Asati, l'Associazione dei piccoli azionisti Telecom, che dovrebbe essere attorno allo 0,6 per cento.
Telecom Sede a Milano RipetitoriNumeri alla mano, dunque, il rischio - teorico, dato che sono attese alleanze trasversali, ma nulla ancora si può escludere - è che Telco possa davvero finire in minoranza e addirittura assistere all'esclusione dal consiglio del suo amministratore delegato in pectore Marco Patuano. Proprio quando la scatola controllata dalla banche e dagli spagnoli di Telefonica si apprestava a varare un nuovo modello di governo societario fortemente voluto da Mediobanca che punta su un ricambio e su manager più giovani - tra i quali Luca Luciani che dovrebbe venire nominato direttore generale con deleghe sul Sud America, inchiesta sulle false sim permettendo - ma in cui compare anche l'attuale ad Franco Bernabè nelle nuove vesti di presidente esecutivo.
Ma andiamo per gradi. Numerosi i possibili scenari che potrebbero realizzarsi. A partire dallo status quo con la vittoria di Telco con il probabile appoggio di parte degli investitori istituzionali, ovvero di Findim che però in cambio potrebbe chiedere la nomina di parte dei suoi candidati.
C'è poi la vittoria delle minoranze capitanate da Assogestioni che potrebbe convogliare gli investitori stranieri ovvero la stessa Findim e che avrebbe la facoltà di nominare quattro quinti del consiglio, opzione che pone delle incognite burocratiche visto che le liste pensate per la minoranza non contengono abbastanza nomi per riempire tutte le caselle del consiglio. In questo caso, quindi, non è esclusa la possibilità di convocare una nuova assemblea per completare la nomina. Ago della bilancia, quindi, saranno i fondi stranieri e Findim. Non senza importanti conseguenze per il governo societario del gruppo di telecomunicazioni.
Logo "Telecom"Se telco dovesse esprimere ancora la maggioranza, allora nominerà i quattro quinti del consiglio sulla falsariga della lista faticosamente stilata e il resto andrà ai soci di minoranza. Ma la vittoria di Telco per il terzo anno di fila potrebbe dare nuove ragioni a chi, come Fossati, ritiene che la società eserciti un ruolo dominante su Telecom Italia e in una recente lettera inviata a Telecom ha chiesto alla Consob di intervenire per fare chiarezza. Alla missiva ha risposto a stretto giro il presidente uscente di Telecom, Gabriele Galateri, che ha negato decisamente il controllo da parte di Telco. Una presa di posizione netta, del resto, era richiesta, visto che la questione non è da poco: darebbe materiale per motivare la necessità del consolidamento di Telecom da parte di Telco.
E l'operazione di consolidamento avrebbe a sua volta un diretto impatto negativo sui bilanci dei soci della holding, cioè Generali, di cui Galateri è fresco di nomina alla presidenza, oltre a Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Telefonica, le quali hanno iscritto in bilancio la quota al prezzo di 2,2 euro, un valore pari al doppio degli attuali prezzi di mercato di Telecom. Una cosa quindi è certa: domani non ci sarà da annoiarsi.