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SOTTO A CHI SPIA! - AVVERTITE STORACE CHE IN REGIONE SI TROVANO ANCORA DELLE MICROSPIE - RENATONA POLVERINI DENUNCIA: “TROVATI STRUMENTI PER INTERCETTAZIONE E TELECAMERE NASCOSTE NEI MIEI UFFICI” - DOPO I FURTI A CASA (MA NON È STATO RUBATO NIENTE), UN ALTRO EPISODIO MISTERIOSO PER LA GOVERNATORA - LA MARTIRE DI STORAX: “VOGLIONO FERMARE IL NUOVO CORSO: MALAVITA, SERVIZI DEVIATI, AZIENDE CHE STIAMO PENALIZZANDO” - LA GUERRA FRATRICIDA CON ALE-DANNO…

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Renata Polverini Foto Omniroma

1 - MICROSPIE E TELECAMERE NASCOSTE NEGLI UFFICI DELLA POLVERINI...
Rinaldo Frignani per "Corriere.it"


Microspie e telecamere nascoste negli uffici della Regione Lazio in viale Cristoforo Colombo. Strumenti da intercettazione anche nello studio personale della governatrice Renata Polverini. Sono stati scoperti nel corso di una bonifica nel complesso in via Rosa Raimondi Garibaldi da personale specializzato, e adesso la procura indaga per risalire a chi possa aver collocato le apparecchiature.

Renata Polverini e il marito Massimo Cavicchioli

COPERTURA TOTALE - Dispositivi video ed elettronici che avrebbero consentito di ottenere una copertura quasi totale di ciò che avviene nella Regione. Per quali scopi? Chi ha ordinato di montarli e chi ha eseguito materialmente l'operazione? Domande alle quali gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta. Intanto microfoni e obiettivi sono stati rimossi e sequestrati.

IL FURTO IN CASA - Per la presidente Polverini si tratta di un altro episodio misterioso dopo il tentato furto e il furto scoperti in abitazioni di sua competenza fra San Saba e Ostiense alla fine di febbraio e nei primi giorni di marzo. Proprio in seguito a questi avvenimenti il Questore Francesco Tagliente ha disposto la vigilanza continua delle pattuglie sotto ai palazzi. Una microspia sarebbe stata trovata negli uffici della Regione Lazio della governatrice Renata Polverini. Sull'episodio indaga la Procura di Roma. La governatrice aveva nelle scorse settimane subito due tentativi di furto nella sua abitazione.

2 - MICROSPIE IN REGIONE: POLVERINI, QUEI FURTI IN CASA MIA...
(AGI)
- Ora il sospetto che quei tentativi ripetuti di furti in casa di Renata Polverini fossero qualche altra cosa. Dopo il ritrovamento di microspie, microtelecamere ed altre apparecchiature per le intercettazioni ambientali negli uffici della Regione Lazio, la presidente non si sente di escludere nulla.

FRANCESCO STORACE

Lo ha spiegato durante una conferenza stampa, tenuta nel suo studio di viale Cristoforo Colombo. "La mia preoccupazione non e' per eventuali indagini della Procura. Mi preoccupa che ci possa essere qualcuno interessato a fare in modo che il nuovo corso della Regione non avvenga, che qualcuno voglia in qualche modo fermarlo".

Dunque, "malavita, servizi deviati, aziende che, consapevolmente o no, stiamo penalizzando", le ipotesi avanzate da Renata Polverini sulla eventuale paternita' delle microspie. Preoccupazioni avvalorate anche dai recenti tentativi di furto: "ho avuto due tentativi di accesso in casa falliti. Anche se, quanto accaduto, non so piu' se si tratti effettivamente di tentativi falliti di accesso in casa". Infine, Renata Polverini ha spiegato come "da febbraio abbiamo effettuato un controllo su tutti i badge in dotazione al personale interno. Ne sono stati trovati circa 50 privi di identificativo.

Di qui il primo ordine di servizio per assegnare nuovi badge nominativi". Inoltre, e' stata posta particolare attenzione agli accessi alla rete intranet regionale: "abbiamo scoperto 1.200 password in piu' di quelle registrate nel sistema. Successivamente a queste intrusioni - spiega Polverini - gli uffici hanno ritenuto di dover effettuare modifiche per gli accessi".

3 - LA CASA ATER DELLA SORA RENATA E LA GUERRA CON ALEMANNO: QUANDO ER PECORA IN REGIONE NEGO' LA PAROLA ALLA ASSESSORA COMUNALE MENNUNI...
Paolo Foschi per il "Corriere della Sera - Roma" del 6 aprile 2011


Conferenza stampa con indicente «diplomatico» tutto interno al centrodestra. Ieri mattina, nel palazzo Ater di Chiaradia, è stato presentato il progetto di riqualificazione dell' immobile della stessa Aziende Territoriale per l' Edilizia Residenziale (ex case popolari). Un appuntamento istituzionale, come ce ne sono tantissimi ogni settimana.

GIANNI ALEMANNO

Ma quando Lavinia Mennuni, consigliere comunale del Pdl e presidente della commissione Patrimonio del Campidoglio, ha provato a prendere la parola, Teodoro Buontempo, assessore regionale alla Politiche per la Casa, ha tolto il volume al microfono della collega. Censurata. Perché «non era previsto il suo intervento, era un incontro tecnico e non politico», dicono dagli uffici di Buontempo.

«Mi dispiace per l' acredine dimostrata dall' assessore alla Casa: bisogna essere uniti per ristrutturare il patrimonio della città di Roma», l' amaro e amareggiato commento di Lavinia Mennuni. Dietro l' incidente, però, si nasconderebbe ben altro. Non una semplice gaffe, che sarebbe comunque di per sé grave. E in particolare ci sarebbe un legame con la vicenda della casa popolare di Via Bramante dove Renata Polverini ha vissuto per 15 anni (anche quando non ne aveva titolo, almeno dalla lettura delle carte) e ancora adesso occupato dal marito della governatrice.

L appartamento di Renata Polverini a San Saba Roma

La stessa presidente della Regione, in una recente intervista al Corriere, ha rivelato di essere a conoscenza che da prima che scoppiasse lo scandalo nel Pdl romano c' era chi invitava i giornalisti a indagare sulle «case della Polverini». E secondo i rumors persone vicine al sindaco Alemanno avrebbero gettato benzina sul fuoco delle polemiche. Il caso di via Bramante ha creato non poco imbarazzo nell' assessore Buontempo. E dietro lo sgarbo di ieri potrebbe esserci anche il risentimento e il nervosismo per questa vicenda.

regione lazio

Ieri intanto è stata presentata la riqualificazione del cortile interno e dello stabile di via Chiaradia: si tratta di un progetto pilota. Come ha spiegato Buontempo, «sarà uno sponsor a farsi carico degli oneri relativi all' opera di riqualificazione, attraverso l' utilizzo degli spazi dei ponteggi del cantiere per iniziative pubblicitarie». Insomma il modello del restauro del Colosseo, finito al centro delle polemiche di questi giorni, verrà adottato in piccolo anche per le case popolari.

 


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