Andrea Malaguti per "la Stampa"
Murdoch squaloIn un curioso gioco degli specchi in cui vittime e carnefici si scambiano i ruoli, è l'attore-modello Hugh Grant, il volto perfetto per una storia d'amore virtuale con Julia Roberts, inchiodato dai giornali scandalistici britannici per una notte passata con la prostituta Divine Browne quindici anni fa, a rischiare di dare la spallata decisiva alla credibilità di una parte importante dell'impero editoriale di Rupert Murdoch.
E a trascinare nello scandalo non solo i più stretti collaboratori dello Squalo, ma anche - seppure lateralmente - il primo ministro David Cameron, spinto a Downing Street dalla campagna stampa delle testate legate a News Corporation, il gruppo che controlla il Times, il Sun e Skynews.
Mentre News of the World (domenicale del Sun) pubblica un umiliante comunicato in cui è costretto a chiedere scusa ad attori, politici e celebrità di vario genere, illegalmente intercettati dai propri giornalisti «tra il 2004 e il 2006», il cinquantenne protagonista di Notting Hill, racconta al settimanale NewStatesman il suo incontro ravvicinato con Paul McMullan, ex giornalista di News of the World.
cameron bigLa storia, documentata, sembra un film. Grant ha un problema con la macchina e McMullan, ormai diventato free lance e titolare di un pub dalle parti di Dover, si ferma per dargli una mano. Con una scusa lo fotografa e vende lo scatto a un quotidiano. L'attore si risente e vuole la rivincita. Così un giorno lo va a trovare al pub. Si siede con lui fingendo di ascoltarlo con una pazienza assolutamente illogica.
McMullan si lascia andare. Racconta che al giornale tutti sapevano delle intercettazioni, a partire dal direttore, l'ex responsabile delle relazioni esterne di Downing Street Andy Coulson. Aggiunge che a suo avviso anche Cameron non poteva non sapere. «Lui, Rebekah Wade e James Murdoch (braccio destro e figlio di Rupert Murdoch) sono amici intimi e vanno a cavallo assieme. Quindi delle due l'una: o Cameron è un bugiardo oppure è un idiota. Ma tutti i giornali fanno allo stesso modo».
gra32 hugh grantLa birra gli toglie i freni inibitori. Forse straparla. Quanto c'è di vero in quello che dice? Grant improvvisamente si sente animato da un bisogno di accuratezza, come se avesse la necessità di sapere ogni cosa. McMullan lo accontenta. «E' probabile che Murdoch padre non sapesse nulla all'inizio. Pensa che quando c'è stata la storia tra te e Divine Browne lui si è infuriato: perché mettiamo in prima pagina questa roba?».
L'attore stira un sorriso. McMullan ha uno scatto: «Ehi, amico, non è mica che mi stai registrando vero?». Grant ride. «Figurati». Invece ha in tasca una cimice e il dialogo finisce sul settimanale. Uno scandalo che si aggiunge allo scandalo, esattamente nelle ore in cui il Guardian pubblica in prima pagina la confidenza ottenuta da un ex sottosegretario del governo Brown. «Un anno fa Rupert Murdoch contattò il primo ministro attraverso un amico comune per chiedergli di allentare la pressione politica sulla vicenda». Brown non commenta. Ma non smentisce. Boom. Lo Squalo che si rivolge al suo peggior nemico.
Andy Coulson testimonia al parlamentoAdesso tutto ritrova il proprio posto, con un ritmo accelerato ed esatto. Vale la pena ricapitolare. Nel 2005 alcuni membri della famiglia reale denunciano di essere stati intercettati illegalmente. Un giornalista e un detective di News of the World finiscono in galera e la vicenda sembra chiudersi lì. News Corporation sostiene che si è trattato di casi isolati. Nel 2007 Andy Coulson entra nello staff di Cameron.
Nel 2009 un'inchiesta del Guardian rivela che le intercettazioni illegali nel corso degli anni sono state centinaia e hanno riguardato non solo quegli attori come Sienna Miller a cui ora si promettono risarcimenti milionari, ma anche politici di primo piano, come l'ex ministro della cultura Tessa Jowell, cioè la donna che per conto del governo si occupava dei media. I laburisti insorgono, Murdoch finisce nella bufera proprio mentre sta cercando di acquistare il 100% della piattaforma satellitare BSkyB.
Glenn Mulcaire«Non lasceremo che metta il bavaglio all'informazione in questo Paese». Il governo si affretta a precisare che non c'è alcun nesso tra lo scandalo e l'acquisto di BSkyB. Forse. Nuove testimonianze sembrano dimostrare che il domenicale del Sun si muoveva illegalmente anche negli anni precedenti alla direzione Coulson, quando era la potentissima Rebekah Brooks a comandare. Un sistema. Marcio.