Gaia Scacciavillani per "Finanza & Mercati"
ANTONELLO PERRICONE SIMONA VENTURA E LO SCARPARO DIEGO DELLA VALLE resizeParadossi della Rcs, dove l'ad Antonello Perricone ha perso il bonus per il mancato raggiungimento degli obiettivi finali del piano 2008-2010, fissati nel 2007, ma ha incassato un premio di consolazione rispetto a quelli stabiliti annualmente sullo stesso 2010. Ma andiamo con ordine. All'epoca dell'approvazione, poche settimane prima dell'esplosione dei subprime, il piano del manager siciliano al 2010 era stato giudicato addirittura «troppo conservativo».
FERRUCCCIO DE BORTOLI ANTONELLO PERRICONE AD RCSSi prevedeva che Rcs sarebbe arrivata al traguardo dell'esecizio che si è appena chiuso con ricavi in crescita del 22% a 3,28 miliardi di euro, mentre l'ebitda sarebbe dovuto migliorare del 30% a 454 milioni, con una marginalità in crescita dal 13 al 13,8 per cento. Previsioni che, a distanza di tre anni e con in mezzo un 2009 in rosso per 129,7 milioni, si confrontano con la realtà di un bilancio per l'esercizio che si è appena concluso, che evidenzia ricavi per 2,255 miliardi di euro, margini per 197,8 milioni e un debito di 970,8 milioni.
Risultati che, nonostante il tripudio per l'utile di 7,2 milioni, non avranno certamente soddisfatto Perricone, dato che il manager aveva concordato con l'azienda un sistema di incentivazione a lungo termine, con «un premio monetario in funzione del livello di raggiungimento dell'ebitda cumulato, e della posizione finanziaria netta, al termine del 2010» fissati dal piano 2008-2010.
La liquidazione era prevista successivamente all'approvazione dell'ultimo dei tre bilanci, che è stato licenziato senza aver «dato luogo alla maturazione di alcun premio, rendendo dunque irrilevanti le previsioni che contemplavano il pagamento dell'eventuale premio maturato anche in caso di successiva cessazione, entro il 30 giugno 2011, della delega assegnata per la carica in assenza di giusta causa ».
ANTONELLO PERRICONE CON LO SCARPARO DELLA VALLEIl tiro tuttavia sembra essere stato aggiustato lungo il cammino, visto che per il 2010 oltre all'ordinario milione di euro, Perricone ha percepito anche un bonus una tantum di 200mila euro e un compenso variabile di 668.116 euro. Questo perché il consiglio ha previsto «unitamente al dr. Perricone, che, dopo che con riferimento all'esercizio 2009 non si è data applicazione al sistema "MBO", con riferimento all'esercizio 2010, il raggiungimento degli obbiettivi previsti potesse portare al versamento di un "MBO" pari, nel massimo, al 117,5% di un importo base ridotto del 40% rispetto a quello previsto nell'accordo».
ANTONELLO PERRICONE ANGELO RIZZOLI - copyright PizziC'è da chiedersi, a questo punto, quali siano gli accordi relativi al piano appena varato che, pur avendo fissato per il 2013 obiettivi inferiori a quelli del business plan al 2010 (296 milioni di ebitda su ricavi per 2,453 miliardi con un debito a 677 milioni) è stato accolto con diffidenza dagli osservatori del mercato.
Senza contare l'astensione del battagliero azionista forte Diego Della Valle, in sede di cda riunito per l'approvazione. Tanto più che in questo caso Perricone dovrà cogliere al volo eventuali sforamenti, visto che il suo mandato scade con il bilancio 2011.