1 - NAPOLI: FUGA DA FLI
Carlo Tarallo per Dagospia
Futuro in Libertà (da Fini): dopo 3 giorni di tira e molla con Italo Bocchino, i finiani napoletani e campani, o per lo meno quelli che fino ad ora avevano fondato e sostenuto il progetto di Fli, tornano a casa. Vale a dire nel centrodestra: troppo spinta la relazione pericolosa con la sinistra, per un popolo che continua a vedere la linea di sangue Pci - Pds - Ds - Pd come il fumo negli occhi. E' bastato che ieri Bocchino difendesse le ragioni di una manifestazione congiunta con bandiere rosse e finiane per dare il "rompete le righe".
WALTER VELTRONI ITALO BOCCHINO Enzo RivelliniE così Enzo Rivellini, più di 100.000 voti alle ultime europee, europarlamentare e fino a qualche ora fa coordinatore regionale finiano, dice addio: "Dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Italo Bocchino - spiega Rivellini - e dopo un colloquio telefonico con Gianfranco Fini, abbiamo deciso di togliere dall'imbarazzo gli stessi Fini e Bocchino, visto il loro assordante silenzio sulle questioni poste in questi giorni dal nostro territorio. Lasciamo Fli o per meglio dire l'illusione che questa rappresenta, visto che non è in linea con quanto deciso all'unanimità al congresso di Milano da tutti i militanti presenti".
"Tutti - conclude - eravamo convinti di aver eletto Gianfranco Fini ed invece, il giorno dopo sui giornali abbiamo scoperto che il nostro Presidente è Italo Bocchino. Adesso, dopo averlo ascoltato a Radio 24, scopriamo che quello di Milano, a questo punto, non è stato nemmeno un gioco di prestigio o un'illusione, ma qualcos'altro". Il problema dunque resta sempre lo stesso: la sensazione diffusa a Napoli (e non solo) che ormai Fini abbia subappaltato definitivamente il partito al suo delfino prediletto.
Raimondo Pasquino2 - FLI: IN CAMPANIA SARA' GUIDATO DA MURO, A SOSTEGNO DI PASQUINO...
(Adnkronos) - Il vicepresidente di Futuro e liberta' Italo Bocchino e il coordinatore nazionale Roberto Menia, "ringraziando l'onorevole Crescenzio Rivellini per il lavoro svolto e, auspicando che la sua pausa di riflessione favorisca l'unita' di Fli in Campania, hanno affidato all'onorevole Luigi Muro il compito di guidare il partito in Campania presentando le liste alle elezioni amministrative nell'ambito del terzo polo e a Napoli comunque a sostegno del candidato sindaco Raimondo Pasquino. Contestualmente Pietro Diodato e' stato nominato coordinatore di Fli a Napoli e provincia". Lo rende noto l'ufficio stampa di Futuro e liberta' per l'Italia.
3 - NAPOLI, CONTINUA LA SFIDA A FINI «IN 200 PRONTI A VOTARE LETTIERI»
Fulvio Bufi per il "Corriere della Sera"
Certo non era quello di Enzo Rivellini il nome che veniva in mente a Fini quando pensava alle grane da dover risolvere per rimettere in equilibrio Fli e non fare la parte del disturbatore all'interno del terzo polo. Passi per i dissensi di Urso e Ronchi, gente che aveva incarichi di governo e li ha mollati per seguirlo fuori dal Pdl, ma Rivellini avrebbe dovuto solo essergli grato, sia per il seggio al Parlamento europeo, sia per l'incarico di coordinatore in Campania.
GIANFRANCO FINIE invece adesso se lo ritrova al telefono che gli chiede un appuntamento per spiegargli che, sì, lui sarà pure venuto a Napoli insieme con Casini a dare la benedizione a Raimondo Pasquino come candidato sindaco per il terzo polo, ma ora si cambia, si vota Gianni Lettieri, il candidato del Pdl scelto da Nicola Cosentino. Ed è un Rivellini deciso, quello in viaggio verso Roma.
«Fini parla sempre di democrazia dal basso, di democrazia partecipata: ecco, ora è il momento di applicarla, a meno che questo partito non abbia subito una mutazione genetica. Io andrò a spiegare al presidente le ragioni mie e dei tantissimi militanti che mi sono accanto, e spero proprio che lui le recepisca. Altrimenti ognuno farà le proprie valutazioni. Ma sia chiaro che tra Fini e la mia comunità, io sceglierò sempre la mia comunità» .
Giovanni LettieriUn ragionamento che porta a una sola deduzione: Rivellini è un altro che ha innestato la retromarcia, tiene ancora il piede sulla frizione ma è pronto a staccare. Il problema per Fini è capire quanta gente ha caricato in macchina. Lui, gonfiando il petto e forse pure un poco le cifre, dice che alla riunione di ieri in cui si è deciso di chiedere l'incontro al presidente del partito «eravamo in duecento, ed è stato inutile che io proponessi 72 ore di riflessione da parte di tutti: la decisione è presa e la questione va affrontata subito» .
Perché di mezzo c'è l'utilizzo del simbolo, che è una faccenda per niente secondaria. L'emblema di Fli dovrà pur comparire accanto al nome di un candidato, e quel nome, fino alla presa di posizione di Rivellini, era quello di Pasquino. «E lì rimarrà, non ci sono dubbi», dice Italo Bocchino, vicepresidente di Fli che a Napoli ha pilotato il passaggio dal Pdl di Pietro Diodato e altri ex An in pessimi rapporti con Cosentino ma anche con Rivellini.
Cosentino e Verdini con cartello CALDORO PRESIDENTESi dice che questo abbia scatenato la mossa dirompente del coordinatore campano, ma l'esponente del Pdl Marcello Taglialatela- assessore regionale all'Urbanistica e vecchio amico di Rivellini- è convinto che la decisione sia nata «raccogliendo il malumore soprattutto dei candidati alle municipalità, dove il terzo polo ha davvero poche ambizioni» .
Probabilmente c'entra sia una ragione che l'altra, l'ostilità a Bocchino e l'attenzione alla sua «comunità», come Rivellini chiama il pacchetto di voti che controlla a Napoli. Che poi le due cose si riuniscono nella sfida che il coordinatore lancia al suo vicepresidente: «Mettiamoci in lista tutti e due, e se prendo anche un solo voto in meno, lascio la politica. Giuro».
Se invece ci sia anche la regia occulta di Cosentino è possibile ma ovviamente nessuno lo direbbe. «Hanno messo in giro la voce che mi abbia accompagnato da Berlusconi e non era vero niente» , dice Rivellini. Che però poi ai microfoni di Radio 24 confessa la sua speranza: «Se Berlusconi mi chiamasse sarei immediatamente pronto a incontrarlo» .