Marco A. Capisani per "Italia Oggi" del 26 marzo 2011
La fine del 2010 chiude un anno di diffusioni e sul campo lascia tutti i principali quotidiani, nazionali e locali, con il segno meno davanti. Guardando le ultime rilevazioni Ads sul periodo gennaio-dicembre 2010 rispetto a quello gennaio-dicembre 2009, si spazia da Avvenire (con un +0,6%) e il Giornale (-0,6%) fino al -16,5% dell'Unità, al -16,3% della Gazzetta del mezzogiorno e al -15,1% del Secolo XIX.
C'è qualche boccata di ossigeno per i settimanali che aumentano le vendite non solo nella fascia di prezzo intorno a un euro con Vero (+16,4%), Tu style (+6,7%) o Top (+5,2%) ma anche con Diva e donna di Cairo communication (+10,4%) e Vanity Fair (+3,8%), entrambi in edicola a prezzi superiori.
Più movimentato dai segni positivi, infine, il mondo dei mensili con testate che si consolidano trasversalmente ai settori, dall'arredamento alla moda, e ai target di riferimento, femminili quanto maschili. Ne sono solo alcuni esempi Condè Nast Traveller (su del 10,3%), Marie Claire (su del 3,7%) e Gq (su dell'1,3%).
RiottaÈ probabile avere strascichi di crisi ancora per il 2011 per l'editoria quotidiana tricolore, vista la scarsa visibilità sul mercato pubblicitario a detta delle maggiori case editrici, ma anche a causa del perdurare quest'anno degli stati di crisi aziendali e dei dati diffusionali poco confortanti.
Mario CalabresiIl Corriere della sera (quasi 490 mila copie) si mantiene saldo davanti a Repubblica (449,2 mila copie), ma l'anno scorso ha perso il 9,1% contro il 7,4% della concorrente. Tra le grandi testate il Sole 24 ore lascia sul terreno l'8,2%, Libero il 7,4%, la Stampa di Torino il 6,9%. Arretrano anche gli sportivi, dal -4,1% della Gazzetta dello sport al -6,6% del Corriere dello sport. Non fanno meglio i giornali locali o regionali con il Giorno a -10,7%, l'Unione sarda a -6%, il Resto del Carlino a -5,1%, il Messaggero e il Piccolo a -4,6% e ancora l'Eco di Bergamo a -4%.
BELPIETROEccezion fatta per quelli già citati, si contrae la diffusione dei newsmagazine, tra Famiglia Cristiana (-3,8%) che punta molto sul web per la ripresa e A (-2,6%) che scommette invece su un taglio maggiormente di attualità. L'Espresso registra un -4,7%, il diretto competitor Panorama un -5,7%. Anche l'ammiraglia mondadoriana Grazia si tinge di rosso: -4,8%.
Roberto NapoletanoTra i mensili, è vero che sono numerosi i periodici che si salvano, come Case da abitare (+8,6%), Elle (+2,8%) e Glamour (+3%), ma pesa sul comparto il -16,4% di Max, il -15,5% di Cosmopolitan, il -15,4% di Flair, il -14,8% di Focus. Riescono a mantenere le posizioni sia Vogue Italia (stabile intorno alle 103,4 mila copie) sia Wired (che lima un -0,8% a quota 87,6 mila copie).