1 - DAGOREPORT
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Lo scandalo "News of the world" (NoW) si ingrossa di brutto. L'attore Hugh Grant, una delle vittime dell'hackeraggio telefonico di cui il settimanale di Murdoch è accusato, ha in mano una registrazione in cui un ex reporter (tale Paul McMullan) dichiara non solo che l'ex editore Rebekah Brooks era a conoscenza di tutto, ma che pure il primo ministro inglese David Cameron doveva sapere di ciò che faceva il NoW.
Grant, in un articolo sul "New Statement" di questa settimana, racconta di aver incontrato McMullan due volte. La seconda si è portato dietro un registratore e ha fatto il colpaccio. L'ex reporter inguaia Brooks (editore dal 2000 al 2003), inguaia Cameron ("questo è lo scandalo più grande" dice a Hugh Grant, aggiungendo che "il primo ministro inglese doveva saltare nel letto con Murdoch come hanno sempre fatto tutti, a partire dalla Tatcher negli anni 70"), ma scagiona Murdoch, affermando di non credere che il tycon sapesse qualcosa.
MURDOCH
2 - NON C'È PACE PER RUPERT MURDOCH...
Mauro Bottarelli per "il Riformista"
Non c'è pace per Rupert Murdoch. Dopo aver ottenuto il via libera sia dalla Commissione Ue che dal ministero della Cultura per la scalata al 61 per cento di BSkyB da parte della sua News Corporation, l'ennesimo colpo di coda della vicenda News of the World ha ridato voce alle opposizioni interne che, attraverso l'ex deputy prime minister, Lord Prescott, hanno chiesto la sospensione dell'operazione di acquisto fino a quando l'inchiesta non sarà terminata. L'ultima novità è emersa martedì pomeriggio quando l'ex capo reporter del settimanale controllato dal tycoon australiano, Neville Thurlbeck e il suo ex assistente, Ian Edmondson, sono stati arrestati per sospetta cospirazione finalizzata all'intercettazione di messaggi telefonici.
David CameronL'arresto è giunto al termine della volontaria comparizione dei due in altrettante caserme della zona sud-ovest di Londra: rilasciati, dovranno presentarsi il prossimo settembre mentre le loro case così come gli uffici e i computer sono stati perquisiti. Il sospetto è che Edmondson, licenziato a gennaio da News of the World, e Thurlbeck fossero implicati nello scandalo intercettazioni scatenato dai documenti sequestrati all'investigatore privato Glenn Mulcaire, per anni ingaggiato a tempo pieno dal News of the World.
I due hanno negato qualsiasi addebito ma il caso sembra destinato a montare come panna per gli scones del tè alle cinque. In contemporanea ai due arresti, infatti, si è registrato l'attacco frontale del procuratore capo, Keir Starmer, contro John Yates, l'ex vice-commissario capo della polizia londinese che riferì sul caso in Parlamento. Quest'ultimo, infatti, parlò di 10-12 vittime al massimo mentre prove emerse in seguito hanno dimostrato come già nel 2006 la polizia fosse a conoscenza di un vasto numero di persone coinvolte nell'attività di intercettazione illegale.
Il deputato laburista, Chris Bryant, ha dichiarato che alla luce degli sviluppi «Yates dovrebbe considerare la propria posizione all'interno della polizia». Ciò che è certo è che da oggi la vecchia versione fornita a sua difesa da News of the World, ovvero che l'attività spionistica era dovuta unicamente a una mela marcia, il reporter di Casa Reale Clive Goodman è poco credibile. Ad oggi sono sei tra giornalisti e dirigenti del gruppo editoriale ad essere direttamente collegati alle attività di intercettazione illegale, anche grazie all'inchiesta fatta partire nel luglio del 2009 dal quotidiano The Guardian mentre tra le vittime acclarate compaiono l'attrice Sienna Miller e l'ex calciatore Paul Gascoigne.
Glenn MulcaireGli ultimi due arresti, insomma, sembrano confermare la nuova lena presa dalle indagini, che ora sono condotte da un team di 45 detective a tempo pieno, più del triplo di quelli impiegati per lo scandalo dei rimborsi dorati dei deputati: in un comunicato, News International (la casa editrice del tabloid domenicale), ha ribadito che «continua la sua piena collaborazione con le forze di polizia».
Siena MillerMa, come anticipato, la nuova svolta ha rinfocolato le polemiche e portato Lord Prescott a chiedere, di fronte ai Lords, la sospensione del via libera all'acquisizione di BSkyB fino a quando l'inchiesta non sarà conclusa e non avrà fatto piena luce sulle responsabilità di News of the World e, quindi, del gruppo editoriale che fa capo a Rupert Murdoch. Certo, il fatto che John Prescott sia stato vittima dell'attività spionistica del tabloid potrebbe aver influenzato l'attacco dell'ex deputy prime minister ma in molti in casa Labour, cominciano a chiedersi quanto paghi in effetti la politica di totale appeseament garantista verso Rupert Murdoch a fronte di uno scandalo che potrebbe rivelarsi molto più grave ed esteso di quanto si pensasse.