1 - NESSUNA INTESA SUL BUDGET L'AMERICA RISCHIA LA PARALISI
Maurizio Molinari per "la Stampa"
Ministeri vuoti, militari senza paga, ambasciate deserte, parchi nazionali chiusi, rimborsi fiscali congelati, 800 mila impiegati pubblici a casa e il Festival della Fioritura dei Ciliegi di Washington cancellato: è quanto avverrà a partire dalla mezzanotte di venerdì se il governo americano resterà senza fondi a causa del mancato accordo fra Casa Bianca e opposizione repubblicana sull'approvazione del bilancio federale.
La misura del dissenso è nel confronto fra due testi di legge che non potrebbero essere più differenti: Barack Obama chiede al Congresso di approvare un piano decennale di uscite per 45.950 miliardi di dollari che porterà la spesa al 24% del Pil nel 2021, mentre il piano redatto dal repubblicano Paul Ryan, capo della commissione Bilancio alla Camera, somma uscite per 39.960 miliardi in dieci anni promettendo di far scendere la spesa al 20% del Pil.
lo speaker della Camera Joe BoehnerGli oltre 6 mila miliardi di dollari di distanza celano divergenze ancora più ampie andando a esaminare i singoli capitoli, perché i repubblicani vogliono ridurre drasticamente i costi della Sanità pubblica che Obama ha rafforzato con la riforma dello scorso anno. In particolare Ryan propone di dimezzare il Medicaid creato nel 1965 dal presidente Lyndon Johnson a sostegno delle famiglie a redditi più bassi e di ristrutturare il Medicare - gli aiuti agli anziani - attribuendo la gestione di gran parte dei programmi agli Stati. Senza contare l'intenzione dei repubblicani di ridurre a quasi un terzo - da 6.560 a 2.950 miliardi - i capitoli di spesa estranei a Sanità, Previdenza e Difesa.
Se il piano di Obama punta a garantire al governo i fondi necessari per «costruire il futuro» seguendo la ricetta illustrata nel discorso sullo Stato dell'Unione, quello di Ryan fa invece proprie le istanze dei Tea Party, che nelle elezioni di Midterm hanno cavalcato la richiesta di «tagliare la spesa pubblica al massimo» e bloccare la strada alla riforma della Sanità.
casa biancaÈ questa la genesi di un braccio di ferro che vede Obama rifiutarsi di firmare un'ennesima legge-ponte per garantire fondi al governo per un'altra settimana e John Boehner, presidente della Camera, ribattere che «la discussione sulle cifre vale poco se l'intenzione della Casa Bianca non è quella di tagliare il più possibile». Le trattative per arrivare a un compromesso si sono interrotte quando, pur ipotizzando una cifra concordata di tagli, ci si è divisi sulla composizione.
L'impressione è che tutti si preparino a gestire la serrata guardando alle presidenziali 2012. Alla Casa Bianca c'è chi pensa che l'attacco del quarantenne Ryan, eletto nel Wisconsin, contro la Sanità pubblica sia «un'ottima carta elettorale» e il consulente democratico J.B. Poersch prevede «spot tv sui repubblicani che vogliono tagliare le medicine ad anziani e poveri». L'ultimo precedente di serrata governativa risale al 1995-1996, quando i repubblicani di Newt Gingrich sfidarono l'allora presidente Bill Clinton con il risultato di proiettarlo verso la rielezione.
Harry ReidProprio al fine di far apparire i repubblicani un partito di estremisti irresponsabili la Casa Bianca prepara gli americani alla chiusura del governo facendo sapere che «la crescita economica ne risentirà» e tutti i militari, anche quelli in Afghanistan e Iraq, «saranno pagati ma non riceveranno gli assegni finché il Congresso non ridarà i fondi necessari al governo».
Sul fronte opposto i repubblicani puntano a sfruttare una serrata a tempo indeterminato per far emergere le responsabilità di Obama nel «non affrontare le enormi sfide fiscali che pendono sulla nazione» come dice Boehner, secondo il quale «anziché passare il tempo a insultare Ryan, la Casa Bianca dovrebbe prendere in esame il suo piano, serio e onesto».
Newt GingrichPer il Wall Street Journal il bilancio di Ryan è «la migliore occasione di questa generazione» per risanare il bilancio e il liberal Joe Klein sul Time dà atto al deputato di avere «coraggio politico». Resta da vedere se nelle urne gioverà al suo partito e la prudenza di tutti gli aspiranti presidenti repubblicani lascia intendere i rischi cui si espone. Nel tentativo di un compromesso in extremis, nella notte Obama e il vice Biden hanno convocato nello Studio Ovale i leader dei repubblicani.
washington2 - BUDGET; VERTICE NOTTURNO, PROGRESSI MA NESSUN ACCORDO...
(ANSA-REUTERS) - Qualche progresso ma ancora nessun accordo: questo il risultato dei colloqui d'urgenza convocati ieri sera, e terminati nella notte, tra il presidente americano Barack Obama e membri del Congresso sul budget 2011. Obama ha incontrato in particolare lo speaker della Camera dei rappresentanti John Boehner ed il senatore leader della maggioranza democratica Harry Reid. "Penso che sia stato un incontro franco e costruttivo: abbiamo chiarito quali sono i problemi ancora da affrontare", ha dichiarato il presidente Usa al termine del vertice, durato circa un'ora e mezza.
Dal canto loro Boehner e Reid hanno assicurato di voler continuare a lavorare per raggiungere un accordo, ammettendo però che esistono ancora profonde divisioni. In assenza di un accordo entro stasera, domattina circa 800mila dipendenti statali verranno messi in congedo temporaneo, non essendoci più i fondi per pagare gli stipendi.