Salvatore Garzillo per "Libero"
METEO SULLA MONNEZZA
Ogni città ha i suoi disagi. Chi vive in montagna ha il problema della neve; chi vive a Napoli quello della spazzatura. Ecco allora il "Meteo della munnezza", un servizio che aggiorna la cittadinanza sulla situazione dei sacchetti e sulle eventuali «precipitazioni di munnezza» nel corso della settimana. E, come tutti i meteo televisivi che si rispettino, c'è anche una vallettina. Anzi, una "monnezzina": Loredana Simioli, attrice teatrale capace di passare dal dramma di «L'amore buio» di Antonio Capuano, a Mariarca, l'annunciatrice vestita con il sacco di plastica nero dei rifiuti.
Armata di bacchetta telescopica indica sulla cartina della Campania gli anticicloni della spazzatura che si abbatteranno sul territorio, dando precise indicazioni in merito alla provenienza e alla tipologia: «Buonasera dal Centro munnezza meteo» esordisce Mariarca «al momento ci sono sacchetti sparsi su tutto il territorio.
Nella serata di domani si avrà un aumento di sacchetti in via Acton per una festa di laurea con conseguente precipitazione di indifferenziata e organico. Schiarita nella mattinata di domenica nella zona orientale per spostamento non autorizzato di rifiuti misti. A causa del cambio di stagione in corso, possibili ritrovamenti di magliette, pantaloni e scarponi. Tutto seminuovo!».
Rosa Russo Iervolino
L'idea del bollettino del pattume è venuta a Maurizio Piretti e Gianni Simioli, autori del programma comico "Operazione San Gennaro", come il mitico film di Dino Risi in cui Totò e Nino Manfredi tentano il colpo del secolo al tesoro del patrono partenopeo. Una parentesi del format trasmesso dalla rete interregionale Tele A (visibile ogni venerdì alle 21 in Lazio, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Reggio Calabria) che mischia comicità e servizio pubblico, come spiega Gianni Simioli.
«L'ispirazione è arrivata da una problematica reale: trovare parcheggio in tempo di emergenza rifiuti». Cioè? «Ci sono alcune strade che sono sommerse a tal punto che i sacchetti occupano lo spazio nelle strisce blu, riducendo ulteriormente la possibilità di sosta. Siccome mi capitava spesso di telefonare a mia sorella (Loredana Simioli, ndr) per chiederle come fosse la situazione sotto casa sua, abbiamo quindi pensato che ai napoletani potesse servire un meteo del genere».
E in effetti, a guardare i dati di ascolto, sembra che l'Isoradio della monnezza piaccia parecchio. «La gente ha risposto molto bene all'idea perché, come al solito, c'è bisogno di sdrammatizzare». Stiamo parlando della quasi oleografica capacità dei napoletani di ridere dei problemi? «Proprio così. Mica è una invenzione. È il nostro pregio e la nostra condanna. Scontiamo l'ergastolo dell'ironia, che si salva e ci affonda allo stesso tempo». Una regola scritta nel Dna di chi nasce all'ombra del Vesuvio che costrin- ge a dover ridere di tutti i problemi sempre e comunque, anche se è il momento delle lacrime.
monnezza napoli
«Impariamo a convivere con il disagio - continua Simioli - e nessuno pensa più a come risolverlo. Ci si concentra di più sul modo per ironizzare che non sulla soluzione. Siamo geniali per molte cose, ma ci manca la parte finale. La parte milanese».
La sua non è l'ammissione di un pessimista, ma una dichiarazione di consapevolezza condivisa da parte dei napoletani. Recentemente, durante la trasmissione radiofonica che conduce su Radio Marte, Simioli ha lanciato un sondaggio per chiedere ai concittadini chi vorrebbero come sindaco. Il risultato è stato sorprendente.
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«Moltissimi hanno auspicato un primo cittadino milanese. Una persona del Nord capace di restare al di fuori delle dinamiche malate del Meridione». I napoletani diventano leghisti? «Non esageriamo. Anche perché è storicamente dimostrato che la tarantella trascina tut- ti». Proprio come nel film "Benvenuti al Sud", con il nordico Claudio Bisio travolto dalla "napoletanità" di Alessandro Siani. Con tutte le conseguenze del caso.
Una cosa però è certa: i napoletani avranno anche difficoltà con la raccolta differenziata, ma sono maestri dell'autoironia. E non è una novità. Già in passato, proprio con l'emergenza rifiuti al massimo della sua recrudescenza, sui presepi di San Gregorio Armeno (la storica via dei Pastori) erano comparse statuine col volto coperto da una mascherina. Maria e San Giuseppe compresi. Perché la monnezza fa paura a tutti. Anche a chi ne ride.