1 - GENERALI, COLPO DI SCENA AL CDA MOZIONE DI SFIDUCIA PER GERONZI...
Giovanni Pons per "Repubblica.it"
Colpo di scena nella vicenda Generali. Il tanto atteso cda di chiarimento chiesto da otto consiglieri è al momento in corso e si è saputo da fonte autorevole che verrà presentata una mozione di sfiducia al presidente Cesare Geronzi. La lettera avrebbe già l'adesione di 10-11 consiglieri compresi Alberto Nagel a Saverio Vinci, i due esponenti di Mediobanca che è la principale azionista del Leone di Trieste con il 14%.
perissinotto giovanniDopo due mesi di battaglie anche e soprattutto sui media, iniziate con l'attacco di Diego Della Valle agli "arzilli vecchietti" Geronzi e Bazoli, ora si sta giungendo a un redde rationem. L'idea della maggior parte dei consiglieri sarebbe quella di arrivare a una svolta definitiva dopo le dichiarazioni avventate di Vincent Bollorè che aveva criticato fortemente l'operazione nei paesi dell'est con il ceco Petr Kellner, arrivando a sospettare un falso in bilancio.
DIEGO DELLA VALLEL'amministratore delegato Giovanni Perissinotto aveva anche minacciato un esposto alla Consob e i consiglieri indipendenti avevano sollecitato il presidente Geronzi a prendere una posizione chiara e netta contro Bollorè, ma niente è stato fatto. E così si va allo scontro diretto con la mozione di sfiducia che probabilmente verrà messa ai voti e il cui esito potrà essere favorevole o meno.
2 - OGGI IL CDA-SCONTRO DI GENERALI...
Giuseppe Milano per "il Riformista"
Oggi alle 10 del mattino, nella sede romana delle Generali, avrà inizio lo showdown all'interno del consiglio di amministrazione del Leone. I punti all'ordine del giorno sono cinque. Come sollecitato, tra l'altro, dai consiglieri indipendenti il consiglio sarà chiamato a discutere sulle informazioni circolate sui media prima e dopo il consiglio di amministrazione del 16 marzo scorso e a verificare ed eventualmente deliberare sulle deleghe in materia di comunicazione, attualmente suddivise tra Cesare Geronzi e Giovanni Perissinotto.
bollore articleI primi tre punti all'ordine del giorno sono quelli indicati da Geronzi: comunicazioni del presidente (punto 1), lettura dell'ultima lettera inviata dall'Isvap al cda delle Generali (punto 2) e rapporti con la Consob (punto 3). Nell'ordine del giorno, secondo quanto si apprende, mancherebbe il punto "varie ed eventuali", ma questo non significherebbe, in termini assoluti, che il menù non possa essere ampliato con tematiche fuori sacco, ma perché ciò avvenga dovranno essere tutti d'accordo.
Non è un mistero che tutti i consiglieri si aspettino una riunione frizzante. Nessuno, allo stesso modo, dubita che alla fine dovrà uscire una posizione unitaria. Il ruolo del grande mediatore lo vestirà, con ogni probabilità Francesco Gaetano Caltagirone, onorando in questo modo la sua qualifica di vicepresidente vicario (fra il 31 marzo e il primo aprile ha comprato altre centomila azioni della compagnia, raggiungendo così il 2,24 per cento).
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEIl punto più delicato riguarda la posizione del vicepresidente Vincent Bolloré. A oggi sembra improbabile che la vicenda delle critiche, a tratti feroci, rivolte dal finanziere francese all'operato dell'ad Giovanni Perissinotto, possa concludersi con un'uscita di Bolloré dal consiglio così come auspicato dal consigliere indipendente Diego Della Valle.
Più semplice che Bolloré seppellisca (temporaneamente) l'ascia di guerra e faccia ammenda per il modo con cui le critiche sono state portate, soprattutto sulla stampa. Rischia di rimanere senza risposta la critica relativa alla comunicazione al mercato dei termini dell'operazione Ppf di cui Antoine Bernheim, ex presidente delle Generali scontratosi con Cesare Geronzi e Vincent Bolloré, ha rivendicato la paternità congiuntamente ai manager operativi. Un tentativo, prevedibile, di consumare una vendetta a freddo su coloro che lo hanno estromesso dall'amata presi- denza delle Generali.
Petr KellnerInevitabilmente, comunque, qualunque pace venga raggiunta oggi sarà una pace armata che si tradurrà nuovamente in guerra dentro Mediobanca, in occasione della prossima scadenza del patto di sindacato. La prossima occasione di lotta, secondo più di un osservatore, sarà la decisione in merito all'aumento di capitale di Intesa Sanpaolo, o meglio, se sottoscrivere o meno proquota la ricapitalizzazione della banca, di cui l'as- sicurazione controlla il 5 per cento circa del capitale.
Il mediatore Caltagirone, e tutti coloro che desiderano che il conflitto interno alle Generali ritorni nell'alveo della normalità, dovranno profondere molti sforzi per trovare la quadra sul tema deleghe relative alla comunicazione. È noto che Diego Della Valle desideri un allontanamento di Luigi Vianello, da sempre braccio destro di Geronzi sul fronte della comunicazione.
GeneraliSecondo più di un osservatore è di fatto impossibile che il legame Geronzi-Vianello si sciolga, ma è plausibile che il budget a diposizione del presidente per la comunicazione possa essere tagliato con la conseguenza che Geronzi sarebbe costretto a non sottoscrivere alcuni contratti di consulenza strategica che aveva in animo di stringere, così come fece all'epoca della presidenza in Mediobanca.
Sullo sfondo del consiglio vi sarà il ruolo che le Generali hanno intenzione di giocare nello scacchiere italiani ed europeo a breve. Se le Generali, come amava ripetere Bernheim quando era presidente, sono l'esercito dell'Italia, resta da capire dove muoveranno le sue truppe in questa fase di conflitto, ormai evidente, con la Francia. L'unica certezza, a oggi, è che non potranno rimanere imbelli.