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MAMA O NON MAMA? MAMA! - LA RAI DELLO ZIMBABWE DI SADO-MASI FA UN BEL SERVIZIETTO PUBBLICO ALLA BULGARA DRAGOMIRA MICHELLE BONEV, DISTRIBUENDO LA SUA IMMORTALE OPERA “GOODBYE MAMA” - SONO ANNI CHE DA SOFIA E DINTORNI NON ARRIVA UN FILM NELLE SALE ITALIANE, MA L’IMPRESA È RIUSCITA ALL’AMICA INTIMA DEL CAVALIER POMPETTA LA CUI PARTECIPAZIONE A VENEZIA (CON TANTO DI ABBRACCIO A GALAN) DIEDE UN COLPO MORTALE ALLA CARRIERA MINISTERIALE DI BONDI…

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Federico Pontiggia per "Il fatto Quotidiano"

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"Si fa presente che i diritti del film Goodbye Mama sono stati acquisiti da Rai Cinema secondo le consuete procedure". Sì, avete ragione: queste parole di Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, le avete già lette. Ai primi di dicembre, seguite da quest'altre: "Quanto alle presunte pressioni, Rai Cinema ha ricevuto dalla capogruppo (in burocratese, la Rai, ndr) una segnalazione relativa all'interesse istituzionale, nell'ambito di un accordo bilaterale tra i ministeri della Cultura italiano e bulgaro".

Non per gusto vintage le ricordiamo, ma perché Del Brocco, che è succeduto a Caterina D'Amico, oggi non ritiene di tornare nel merito: per quei diritti Mamma Rai pagò la bellezza di un milione di euro, ma dopo il rimpallo di responsabilità (Masi, Del Brocco e D'Amico) Piazza Adriana si riscopre poco imperiale, e molto minimalista: "Il nostro è solo un service distributivo".

sanremo53 michelle bonev

Un servizio, o in vulgata più attuale "servizietto", che porterà Goodbye Mama nelle nostre sale l'8 aprile con 01 Distribution, il braccio distributivo e prossimamente "una divisione di Rai Cinema", in 80 copie. Davvero niente male, soprattutto perché il nostro non è un Paese per bulgari, almeno cinematograficamente: non ne arriva uno da anni, fatto salvo il Trio Aldo, Giovanni e Giacomo di Anplagghed o le co-produzioni di Olmi (Il mestiere delle armi) e dei Taviani (La masseria delle allodole).

fnd10 michelle bonev

Viceversa, oggi una bulgara fa primavera: Dragomira Michelle Bonev, già intima amica di Berlusconi e del primo ministro Boyko Borisov e qui regista, sceneggiatrice, produttrice e protagonista. Una e "quattrina", ma il re dei press-agent nostrani, Enrico Lucherini, stempera: "E' simpatica, una donna forte e determinata". Per conto di 01, è lui l'ufficio stampa di Goodbye Mama: un ingrato compito?

"Macché, nel film non ci sono cose politiche attuali", cancellando mesi di polemiche e scoop tenuti a battesimo dalla Mostra di Venezia. Dimentichiamoli, e torniamo al film: "Mi ha molto sorpreso: già nei primi 10-15 minuti ho visto il cinema", rivendica Lucherini, echeggiando - anche il solo trailer del resto lo conforta - Blade Runner: "Ho visto cose che voi umani nemmeno potreste immaginare".

fnd01 michelle bonev

Ma ha ragione lui, perché la Bonev è davvero forte, e sullo schermo non smette di ripeterlo, da buona mamma cattiva: "Andate tutti al diavolo", "Non mi sono mai arresa", "Io vinco sempre". Del resto, è tratto da una storia vera: la sua, perché "racconta un intenso dramma familiare al femminile, la vita di quattro donne (una madre, due figlie, una nonna), i loro conflitti, le barriere sociali, l'abbandono degli anziani". È proprio Rai: di tutto e di più, ma alla fine "l'amore che unisce le due sorelle darà loro la forza di sconfiggere i fantasmi del passato e aprire i loro cuori ai sogni e alla speranza di una vita nuova".

Sinossi, ma il romanticismo è davvero di casa: produce Romantica Entertainment, con sede a Roma e in Bulgaria, "un mercato - leggiamo - estremamente competitivo", ancor più con l'aiutino italiano. Perché il romantico sito ce lo ricorda: "In occasione del 60esimo anniversario della Convenzione europea per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali, il ministro per i Beni e le Attività culturali ha conferito il premio speciale Action for Women al film".

michelle bonev panorama

Correva il giorno 3 settembre 2010, e alla Sala Pasinetti del Palazzo del Cinema di Venezia il "caloroso abbraccio" di Giancarlo Galan alla Bonev assestava un colpo - avremmo poi visto - micidiale alla poltrona di Sandro Bondi. Eppure, Michelle avrebbe potuto fare a meno di quelle governative dimostrazioni d'affetto, perché "l'avevo già vista in una fiction di due anni fa, Artemisia Sanchez (Rai Fiction, ndr), e m'aveva colpito", dichiara Lucherini.

GIANCARLO GALAN E BERLUSCONI

Ma quell'aiutino c'è stato, e l'8 aprile la proprietaria-presidente e la vicepresidente di Romantica, ovvero la Bonev e la tarantiniana (non Quentin, Gianpaolo) Licia Nunez da Barletta, potranno vedere i propri sforzi produttivi finalmente coronati in sala. Almeno quella tricolore, perché finora la Bulgaria si è gentilmente sottratta: della serie, Goodbye Bonev.

Già santificato da falsa targa a Venezia e ora affisso urbi et orbi, unicamente il pubblico decreterà il successo di questo Arrivederci mamma in 80 copie, perché non ci sarà conferenza stampa: solo due proiezioni per poche intime penne, le stesse che l'indomani potranno raccogliere commenti ed esternazioni di Bonev & Co. in una esclusiva tavola rotonda. Evidentemente, l'elevato tasso artistico, la complessa drammaturgia e i sottotesti ideologici sulla Bulgaria ieri, oggi e domani sconsigliano la visione ai palati meno fini o, forse, l'inevitabile "domanda nel merito" potrebbe far dire alla Bonev un troppo frettoloso Goodbye?

SANDRO BONDI - Copyright Pizzi

Ai posteri paganti l'ardua sentenza, per ora il verdetto del Mibac (delibera 12 ottobre 2010) sulle opere prime e seconde, concernente Valore del Soggetto e della Sceneggiatura; Valore e Componenti Tecniche e Tecnologiche; Qualità, Completezza e Realizzabilità del Progetto Produttivo: Goodbye Mama totalizzò 70, come Mamma Escort, l'opera prima di Massimiliano Bruno. Che ha cambiato titolo in Nessuno mi può giudicare e oggi troneggia al box office: oltre 5 milioni di euro, e lo distribuisce 01. Vuoi vedere che Mamma Rai ha visto giusto, e la Bonev saprà fare altrettanto? I primi a gioirne sarebbero i membri del Cda di Rai Cinema: Franco Scaglia (presidente), Paolo Del Brocco, Angiola Filipponio Tatarella, Franco La Gioia e Gloria Tessarolo.

 


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