Paolo Cracchi per "Il Secolo XIX"
Da 'Oggi'-Bocciofila Billionaire - Lucio PrestaLa Rai c'est moi, la Rai sono io. Come il Re Sole. Il giorno dopo la beatificazione festivaliera, con il direttore artistico Gianmarco Mazzi e il conduttore Gianni Morandi che ne riconoscono ufficialmente il ruolo fondamentale di organizzatore ombra, l'agente dei divi Lucio Presta esorta il direttore generale della Rai, Mauro Masi, a farsi gentilmente da parte.
«Finché ci sarà lui non mi occuperò più del festival», ha rivelato in un'intervista a Repubblica; aggiungendo poi, soave, che non è gradito neppure il consigliere d'amministrazione Antonio Verro. Se il direttore di Raiuno Mauro Mazza non si fosse sentito in dovere di difendere l'onore aziendale, parlando di «dichiarazioni inopportune» e riflettendo sul fatto che «se qualcuno vuole chiamarsi fuori dalla squadra è libero di farlo», la tv di stato avrebbe firmato ieri la resa incondizionata a questo singolare personaggio, sorta di Bel Ami, per restare in Francia, cresciuto a Cosenza anziché a Parigi.
Nella stessa intervista Presta sostiene di aver lavorato dietro le quinte del sessantunesimo festival «a titolo gratuito», e forse anche questo particolare ha sollecitato l'orgoglio di Mazza. Soltanto grazie alle percentuali degli artisti che rappresenta, e che convogliano su di lui un gigantesco conflitto di interessi, l'agente dei divi ha guadagnato infatti trecentomila euro, ai quali vanno aggiunti i benefici dell'indotto: la scelta degli artisti, giovani e affermati, i rapporti con le case discografiche...
gdmtt12 perego lucio prestaI soldi li mette la Rai: e se l'organizzatore ombra del festival è anche agente di Roberto Benigni, e decide di ingaggiare Roberto Benigni, non può definirsi del tutto disinteressato. Intendiamoci, Presta, 50 anni, è un volitivo. Già ballerino di seconda fila, al seguito di Renato Zero e Heather Parisi, comincia la carriera di agente andando a bottega dal grande Vincenzo Ratti, l'uomo che curava gli interessi di Benigni, Bonolis e altre decine di star grandi e piccole. Ratti gli insegna il mestiere e poi, evidentemente perché impari a nuotare da solo, prova a licenziarlo; ma non ci riesce per intercessione della moglie, la signora Mafalda, che anzi convince il marito a farlo entrare in società.
Gianmarco MazziQuando Ratti muore, Lucio fonda la sua agenzia, che chiama Arcobaleno in onore degli ideali celesti che ne ispirano l'attività: più avanti confesserà di andare a messa tutte le domeniche. Per puro spirito di servizio, essendo la signora Mafalda già avanti con l'età, il socio decide quindi di alleviarne le fatiche, travasando le star dall'agenzia Ratti alla sua. La signora Mafalda è donna di mondo, ma proprio non si trattiene quando Lucio dichiara pubblicamente la sua riconoscenza eterna al grande amico Ratti, che gli ha lasciato «in eredità» l'agenzia. In eredità? Insieme ai figli, la vedova minaccia azioni legali. Lui non fa una piega.
Gianni Morandi presenta Sanremo 2011Sa fronteggiare i momenti difficili, come quando fu aggredito sottocasa da un paio di balordi. Acquistò una pistola e prese l'abitudine di portarla sempre con sé. Adesso che ha raggiunto una discreta posizione sociale, permettendosi addirittura di suggerire gli avvicendamenti ai vertici della Rai, ha comunque mantenuto gli atteggiamenti frugali di un tempo.
antonio verroA Sanremo si è presentato a bordo di una nave lunga 43metri, che costa 14 milioni di euro e ha l'eleganza di un abuso edilizio: con raro senso autocritico, l'ha battezzata Villa sul Mare. A Roma abita in un attico a due piani nel cuore del quartiere Fleming, con la compagna Paola Perego della quale naturalmente è agente: ha superato se stesso riuscendo a farle corrispondere dalla Rai 600mila euro l'anno, il doppio di quanto guadagnano star del calibro di Maurizio Costanzo o Mara Venier, malgrado la signora Paola resti ancorata ad ascolti bassissimi.
Gli amici lo dipingono come ipocondriaco e superstizioso, assolutamente convinto che il verde porti jella: anche per questo, sul palco dell'Ariston, non sarebbero comparsi quest'anno né fiori né piante ornamentali. La mossa di ieri, chiedere le dimissioni di Mauro Masi, potrebbe costargli carissima o dimostrare che l'attività di organizzatore ombra del Festival è stata solo un valido allenamento, una tappa importante,ma non fondamentale, nella sua scalata al potere assoluto. Il suo sogno sarebbe infatti quello di arrivare al vertice della Rai, meglio se non ufficialmente, e da lì pianificare l'intera programmazione della televisione di Stato.
Mauro MazzaSarà per questo che pur essendo berlusconiano ha confessato agli amici, durante una
cena al ristorante Ambasciata d'Abruzzo ai Parioli, la sua più intima soddisfazione quando Berlusconi è stato raggiunto dall'ennesimo avviso di garanzia. Aveva appena portato a passeggio il suo cane lupo,Falco, con il quale si sente particolarmente a proprio agio anche perché ha perso la vista da un occhio, in seguito a un incidente equestre.
La stessa sera ha deciso di portare a Sanremo la deliziosa Szilvia Winter, top model ungherese di 23 anni, che sta cercando di ritagliarsi un ruolo nel jet set romano. Sul palco dell'Ariston Szilvia era la ragazza che consegnava i fiori agli ospiti. Cinquecento euro a sera, per lei. Curiosamente, nessuna percentuale per lui.