Riceviamo e pubblichiamo:
FASTWEBLettera 1
Gentile Roberto,
in relazione all'articolo apparso sul Suo sito dal titolo "MILANO CAPITALE IMMORALE - BANCA ARNER, FASTWEB E 'NDRANGHETA: GLI SPORCHISSIMI "COLLETTI BIANCHI" TRA BORSA E CRIMINALITÀ E POLITICA..." è necessario precisare che Fastweb non è in alcun modo coinvolta nell'inchiesta di cui parla l'articolo e lo stesso vale per i suoi manager. Il Dottor Bontempelli è infatti un sindaco supplente della società, e quindi opera solo in caso di cessazione di uno dei sindaci effettivi, cosa che non si è mai verificata negli anni in cui il Dottor Bontempelli è stato a disposizione del collegio sindacale di Fastweb senza mai partecipare ad alcun consiglio di amministrazione o collegio sindacale. Credo che queste righe siano utili a completare e chiarire l'informazione dai voi data.
Cari saluti
Sergio Scalpelli
Direttore Relazioni Esterne Fastweb
Lettera 2
Il trucco delle tre carte di Sergio Marchionne: dice di pagare le tasse in Italia, negli Usa e i Svizzera. Ma se gli alzi la carta dell'Italia, saltano fuori o la Svizzera o gli Usa. E viceversa. E viceviceversa. La casa di Zugo è pacchiana forte, tra l'altro. Veramente da parvenu in golfino.
Viper
Lettera 3
Dopo l'ossimoro del Nobel per la pace al guerrafondaio Obama, noi occidentali, dando retta a La Russa invece che alla Russia, ci siamo dati a mille altre figure retoriche, per fornire una semantica accettabile alle guerre "umanitarie".
Da bravi soldatini riteniamo, infatti, che un bombardamento al giorno leva il tiranno di torno e, per coerenza, alla luce delle spietate repressioni, dovremmo, da oggi, bombardare anche la Siria. La terza guerra mondiale degli euro-idioti alla Sarkozy si annuncia a puntate.
Giancarlo Lehner, I.R.
Lettera 4
Caro Dago, Cirino Pomicino, con l'invettiva : "Berlusconi ha iniettato il veleno nelle vene della politica italiana", fa letteralmente vomitare. Se Silvio non fosse sceso in campo e non avesse sbaragliato la gioiosa macchina da guerra Sinistra-Toghe Rosse, il tangentaro napoletano sarebbe ancora in galera e se Il Giornale di Berlusconi non l'avesse fatto scrivere con lo pseudonimo di Geronimo sarebbe rimasto a spasso. Certo, ora, passato il pericolo giudiziario, sparare sul Cavaliere in difficoltà è da Masaniello. Ciao
Natalino Russo Seminara
Lettera 5
Ora è troppo! Solo una che dopo vent'anni dal divorzio si fa ancora chiamare col cognome del marito, che forse suona più esotico dell'italianissimo e forse vagamente meridionale Garnero, può scambiare un semplice corso di formazione per un master...
E neanche postuniversitario. Ho partecipato personalmente a quel corso nel 92/93 con la Dani e vi assicuro che la laurea non era richiesta: e infatti io non ce l'ho!
Era il cosiddetto corso Gemini per aspiranti o giovani imprenditori che acquisivano così un'infarinatura sulle principali tematiche cui si va incontro nell'intrapresa di un progetto aziendale. Una cosa così: due giorni e mezzo (un weekend) al mese per dieci mesi; lezioni, discussioni, gruppi di lavoro; ma poi nemmeno l'esame finale, solo l'attestazione di aver partecipato.
Santanche in tribunale per solidarieta al premierNiente di spendibile in termini curriculari, né tantomeno paragonabile a un Master SDA (diciotto mesi fulltime e un culo così) o a un corso di specializzazione postuniversitaria!
Con cordialità e la solita ammirazione.
Klaatu
Lettera 6
caro Dago, la dott. Santanchè ha fatto un corso di specializzazione post-universitario alla mitica spizziki e Bokkoni. Benissimo. Il sig. effebì (lettera 3) ricorda che questi corsi in Italia sono chiamati Master secondo il dettato della legge n. 127 del 15 maggio 1997 e Decreto n. 509 del 3 novembre 1999. Malissimo: in tutta Europa, anzi, in tutto 'o mondo, si chiamano "Master's degree" i corsi di laurea che seguono il "Bachelor's degree". Da noi, il Bachelor si chiama laurea triennale e il Master è detto "laurea magistrale". Va precisato che il titolo di "dottore" all'estero è riservato a chi abbia concluso con successo il dottorato di ricerca, che viene dopo il Master's degree.
Da noi, si diventa dottori alla conclusione positiva della laurea triennale (Bachelor's degree all'estero) e dottori magistrali alla conclusione positiva della laurea magistrale (Master's degree all'estero). Il vezzo di chiamare "Master" un corso annuale post-laurea (triennale o magistrale) è un vizio italiano. Serietà vorrebbe che il titolo di Master si attribuisse a chi abbia concluso con successo la laurea magistrale. Ma questo richiederebbe che si attribuisse il titolo di dottore solo ai dottori di ricerca (PhD). Finirebbe la favola del "todos doctores", che non conviene ad alcuno.
Sabina Guzzanti in DraquilaConclusione: la dott. Santanchè ha un Master's degree, altroché: è il titolo di laurea magistrale in Scienze Politiche, da lei conseguito a suo tempo. Vale infatti che l'antica laurea quadriennale sia equiparata alla laurea magistrale quinquennale, in voga nel ventunesimo secolo. Sic transit gloria studiorum.
NB: chissà se alla Bokkoni sanno il latino. O penseranno a "Master and servant", giochetto britannico poco accademico e molto sadomaso? Ma forse i bocconiani rampanti avranno in mente il titolo di una canzone dei Depeche Mode. Che bel master, neh? da Billionaire.
Muskelkater
Lettera 7
Caro D'Agostino, io, nonostante il fuorviante cognome, non ci ho una lira che è una, 'tacci loro. Ma uno come lei, che pare esperto nelle robe di soldi, potrebbe insegnarmi che nemmeno i peggio corrotti riescono a ottenere il 10% di guadagno dai propri investimenti finanziari. Invece il comportamento come sempre esemplare e rivoluzionario di Sabina Guzzanti ci contraddice e ci fa giustamente riflettere, specialmodo per la raffinata logica dei suoi ragionamenti: non fatele critiche su dove investe i propri risparmi per la oramai prossima vecchiezza, altrimenti " Berlusconi vi incula! "
Così dice l'attrice nel suo blog, letteralmente, del resto ulteriormente celebrando presso l'ammirativa pubblica opinione le capacità erettili e penetrative del capo di governo dell'anazione, al quale doveva un favore da tanti anni, in quanto a suo tempo dichiarò che la stimava. Immagino l'atto sodomitorio avverrà mentre il responsabile padre della Guzzanti medesima, per non mandare tutto a scatafascio, sarà costretto da circostanze esterne, con grande dispiacere, contro la sua stessa volontà politicamente avversa a questa maggioranza, a ungervi e tenervi fermi, per facilitare l'operazione di governo del sovreccitato mignottocrate.
Larry Svizzero
Lettera 8
Ma com'è che a Cuba se ne stanno ancora tutti buoni buoni? E che dire di Castro che è sempre stato ammirato e ben protetto da chi odia certi altri dittatori? E che differenza c'è tra i due rivoluzionari Gheddafi e Castro? Ah, già: la barba.
Vittorio Fidelddafi InFeltrito ImBelpietrito
Lettera 9
Caro DAGO, il nostro cinema agonizza non perchè ci il FUS non è finanziato, ma perchè mancano (quasi) talenti idee e freschezza. Ogni tanto esce un film carino nel filone della commedia all'italiana o di quella che si chiamava "denuncia". Per il resto storielle intimiste, buoniste, terzomondiste, piagnone e noiose, e sopratutto NON ESPORTABILI. E' un cinema mediocre nel suo politically correct, scritto per l'italietta laica democratica e antifascista, di cose che sappiamo solo noi e ci diciamo fra noi e per noi, una sequela di Corazzate Potemkin in sedicimilionesimo (vedasi il mitico commento del Rag. Fantozzi). Un bel film, anche senza prestese artistiche, deve parlare a tutti e di temi che toccano tutti, anche quindi ai canadesi o i danesi.
Invece eccoti un club privè di soliti noti, chiusi, ripetitivi, autoreferenziali, che se la tirano sul nulla, post-sessantottini a vita anche se nel 68 erano in fasce o ancora da concepire, che non riescono tutti insieme a mandare alla selezione per gli OSCAR 2011 un dico un film nostrano perche' non ce ne è uno degno, e poi dicono che la colpa è di Bondi che non li foraggia e non della loro pochezza.
Anni fa furono presentate 38 domande di ammissione al finanziamento, 37 accolte, un solo film respinto dalla Melandri ministra dell'epoca. L'escluso fu L'ULTIMO BACIO di Muccino. Degli altri ammessi, una parte non trovo' nemmeno un distributore, e tutti insieme non fecero l'incasso dell'ULTIMO BACIO. Ah già, che cazzo conta la gente, il botteghino non è indicatore di nulla. Scusate.
BLUE NOTE
Lettera 10
Dago, quando Di Pietro dice al governo che sono dei conigli, fa riferimento al fatto che i nostri amati ciulano e inziccano come conigli? ps. Se conosci qualcuno in Francia, manda a dire che se continuano a romperci le palle, noi siamo in grado di cambiare barricata da un momento all'altro. Lo abbiamo gia' fatto in passato e possiamo ripeterci senza problemi. Quindi, non ci scassassero la minchia che abbiamo gia' i nostri problemi, e come direbbe quel fine diplomatico dei nostri tempi che risponde al nome di Materazzi Marco, gia' campione del mondo, ci aggiungo pure un "assorreta". Un abbraccio bellico
Paolo da lontano
Lettera 11
Berlusconi sulla vicenda libica sta mantenendo un profilo basso, perché per il dopo vuole fare da mediatore? Sì, per Gheddafi, eroe della rivoluzione, vuole proporre un posto consono da eroe (rimasto vacante), stalliere a villa Macherio.
fabio
Lettera 12
Silvio Berlusconi, poiché non è uno sciocco, sa che se incontrasse Gheddafi, come minimo rischierebbe d'essere sputato in faccia, per averlo tradito. E poiché non è uno sciocco, sa anche perfettamente che i traditori non sono ben visti neppure dai nemici del tradito. E' in seria difficoltà, il nobile Cavaliere, e non sa come rimediare, e cerca di far sapere all'amico tradito che gli dispiace per ciò che gli sta capitando. Non sa come rimediare e dice alla Markel: «Forse hai fatto bene tu a restare fuori dall'alleanza». Vuole far sapere all'amico tradito, che si è pentito, amaramente pentito. Nella politica estera il premier sembra smarrito, come un cavaliere senza cavallo.
Veronica Tussi
Lettera 13
Dago darling, un esponente di spicco del PD meneghino, certo Majorino, ha detto che i tunisini che - a seguito dello spalmamento auspicato dal ministro "democristiano" Maroni - arriveranno a Milano, non vanno inviati nelle periferie degradate. Non ha detto però dove andranno sistemati. Suppongo quindi che sottointendesse che saranno accolti a braccia aperte da tutte le anime belle che abitano in Corso Monforte, Corso Magenta, Via della Spiga, Via Olmetto, ecc. e ovviamente nel vasto "Louvre" clericale di Piazza Fontana, a due passi del Duomo. Salamalikum
Natalie Paav
Lettera 14
caro Dago, per convinverci ad accogliere i clandestini D'Alema si definisce immigrato di trentesima generazione, dicendo di discendere da un lontano Dalim. Motivo in più per respingerli! Chi sarebbe così perverso da infliggere ai nostri discendenti fra trenta generazioni degli altri D'Alema?
Roland Delmay
Lettera 15
Processi del lunedì a Berlusconi. Per la serie "a volte ritornano" il Tg5 di Mimun ha rimandato nella trincea davanti a Palazzo di Giustizia il vecchio Andrea Pamparana, volto storico dell'era geologica di Mani pulite. Invidioso Fede che non può più contare su Brosio, travolto sulla via di Damasco.
Carminuzzo
Lettera 16
Signor Direttore, l'on. Francesco Saverio Romano, portavoce del Gruppo parlamentare dei Rimborsabili (...pardon, dei Responsabili) era destinato a fare il ministro. Insomma, doveva ben essere premiato per tutto quello che ha fatto in difesa del Governo!
Sono andato a leggere il suo Curriculum sul suo sito. Leggo che è nato nel 1964, laureato in Giurisprudenza, ha iniziato a fare politica nella DC: consigliere provinciale di Palermo a 26 anni, a 30 anni é assessore provinciale "alla viabilità". Nel 1997 viene designato Presidente dell'IRCAC, il più importante ente creditizio siciliano. Ricopre questa carica fino al 2001 quando viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati, dove è componente delle Commissioni Giustizia, Bilancio, Finanze, Cultura, Trasporti e Vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti. Nel governo Berlusconi III è Sottosegretario di Stato al Lavoro. Confermato alla Camera nella XV legislatura è componente della Commissione Giustizia. Nell'aprile del 2008 è stato rieletto in Parlamento, dove ricopre attualmente l'incarico di componente della Commissione Finanze.
Sono sicuro, signor direttore, che anche lei come me ha cercato, in questo curriculum, il termine "agricoltura". Cessi ogni ricerca, quella parola non c'é! L'on. Romano non sa nulla o poco più di agricoltura e.... proprio per questo è stato nominato Ministro delle Politiche Agricole. E tutto ciò nel momento in cui l'Europa è chiamata ad assumere decisioni rilevantissime sui temi dell'agricoltura, che coinvolgono direttamente i destini dell'agricoltura italiana..... In un momento così importante il nostro "povero Paese" si ritrova un Ministro del settore che non ne sa una .... "beata mazza"!
Immagino che alla notizia le imprese e le associazioni agricole abbiamo brindato con grande soddisfazione.
Dario Antoniazzi
Lettera 17
Caro Dago, ho fatto un sogno. Mi trovavo a Lampedusa con la mia lenza da pesca immersa nelle acque del porto e imprecavo perchè l'amo si impigliava nelle buste di plastica o nelle bottigliette galleggianti abbandonate dai nuovi conquistadores africani. Mi si è avvicinato uno di quei cosiddetti profughi e poichè aveva voglia di parlare mi ha raccontato la sua storia. In perfetto italiano. Ma come fanno ? Prima di arrembare l' Italia fanno dei corsi di lingua? Bè, mi ha detto che lì, nel suo paese, non si trovava bene, che non aveva studiato nè aveva un lavoro.
Così il passa parola dell'Italia Eldorado che accoglie tutti gli ha fatto decidere di tentare l' avventura . Sapeva che in Italia sarebbe stato accolto a braccia aperte, rifocillato, curato, vestito e forse gli avrebbero anche dato anche del denaro e un lavoro. Godeva ottima salute ed era in forze, casomai occorresse difendersi e sapeva tutto sui diritti che avrebbe avuto una volta messo piede nel suolo italiano.Nel suo paese aveva lasciato la famiglia, che gliene importava?
RITA DALLA CHIESADonne, anziani e bambini , ne avrebbero mandato un pò per impietosire le autorità qualora la faccenda sarebbe apparsa troppo sporca. Con il denaro racimolato a modo suo aveva acquistato un posto in barca. Ora , diceva, era sistemato. Tanto gli italiani sono brava gente. Che poi fosse considerato profugo di guerra o rifugiato politico o clandestino a lui non importava. Nel suo paese era uno sbandato, qui era oggetto di tante attenzioni da parte di uomini in divisa che lo aiutavano anche a camminare. Non guasta mai dare l'impressione di essere provato dal lungo viaggio di esule. Mi stava ancora parlando dei suoi progetti futuri quando un pesce ha abboccato e a causa della forte scossa mi sono svegliato.
Renor
Lettera 18
Caro Dago, se Gheddafi paga i mercenari, Silvio mette in campo le sue più seguite trasmissioni TV per farsi propaganda politica. Prima Ricci contro Reppubblica e l'Espresso, adesso Rita dalla Chiesa con Forum. Vedremo che farà la Panicucci. Per quanto riguarda l'ignobile a farsa a Forum, con la finta aquilana (Popoli e un pò distantuccio dall'Aquila, guardatevi l'atlante geografico) Rita dalla Chiesa non ha trovato meglio che dire: "Non posso chiedere la carta d'identità. Ho mandato anche i peluche ai bambini"? Meglio farsi passare per fesso che per delinquente (Scajola docet). Bisognerebbe seguire alla lettera ciò che dice Celentano in una sua nota canzone, "dare un calcio alla tv" e mandare al diavolo tutti gli stipendiati Mediaset. Ad Majora.
Lettera 19
No-debt zone. Proibito tassativamente (nel senso di tasse) volare e sorvolare ai porci con le ali, ovvero pigs dei bassifondi europei messi all'ingrasso di debito e disoccupazione. Chi si azzarda a violare l'azzurro chiaro e virtuoso dei sani conti pubblici verrà abbattuto e retrocesso dai caccia francesi alle periferie del terzo mondo. Questo è il sogno di Trichet e che i suoi colleghi dell'Eurotower vorrebbero offrirgli in regalo per la sua pensione. Ma ahimè è tempo di restrizioni e mancano i soldi pure nei budget Bce. Si dovrà rimandare alla nuova gestione Draghi. Le borse rimangono comunque ciniche e festeggiano Socrates, il George Clooney portoghese, che ha abdicato al deflagrare dei conti
liberando il mercato dei bond. A proposito, Parmalat, società quotata mica pizza e Consob, deve aggrapparsi alla geniale "Intesa" di un misero slittamento di data per scongiurare la nuova ricetta francese "più latte meno cacao" e meno Nutella.
Lettera 20
Caro Dago, ho visto che Bocchino ha chiesto scusa alla moglie per il dolore che le ha procurato. Ma così ha praticamente sputtanato la Carfagna, che non ha mai ammesso la tresca e adesso dovrà giustificarsi con il futuro marito, ammesso che il matrimonio ormai si celebri più. Bocchino, così, ai suoi tanti difetti ha aggiunto anche quello di non essere un gentiluomo perchè, che io sappia, un vero uomo non rivela mai per primo il rapporto con una donna, specialmente se questa è impegnata o sta addirittura per sposarsi.
In conclusione, se uno non sa vivere come pretende di governare gli altri?
M. Savino
Lettera 21
Dago, perche' ridurre lo scambio di colpetti sotto la cintura tra i 2 governatori Nikki Vendola e Roberto Formigoni ad una scenata isterica tra casalinghe frustrate che fanno volare gli stracci in piazza??! E' vero, l'appello di Napolitano ad abbassare i toni non e' stato seguito, e le dichiarazioni di affetto e stima sono venute meno e hanno lasciato spazio alla gelosia e invidia reciproca.
Nikki gli grida "passivo!" (facendo riferimento all'atteggiamento di Roby nei confronti delle mafie in Lombardia); "druga'!" rilancia Roberto. E' anche vero che a prima vista sembrano molto "same same but different": cattolico e illibato il Roby (cosi dice), mentre Nikki e' comunista e lo da' via come se non fosse suo. Tuttavia, perché almeno per una volta non andiamo oltre e cerchiamo di cogliere la vivacità e la passione che accomuna i 2 maschietti?!
ROBERTO FORMIGONIDago, forse mi sono lasciato prendere dalla fantasia, pero' se questi 2 si mettessero insieme e dessero vita ad un inciucio di quelli come si deve, forse l'Italia potrebbe finalmente darsi le tanto attese riforme istituzionali ad intesa slargata.
Lo scrondo