1 - TEPCO, SALE RADIOATTIVITA' FUORI REATTORE 2...
(ANSA) - La radioattività all'esterno del reattore n.2 di Fukushima ha registrato un balzo, superando quota 1.000 millisievert/ora. Lo rende noto la Tepco.
Alti livelli di radiazioni, oltre i 1.000 millisievert/ora, sono stati rilevati nell'acqua accumulatasi fuori dall'edificio della turbina del reattore n.2 della centrale nucleare di Fukushima. Il rilevamento, avvenuto ieri e annunciato oggi dalla Tepco, il gestore dell'impianto, solleva nuove preoccupazioni sul fatto che le sostanze radioattive possano già essere finite nell'ambiente circostante, incluso nel vicino mare.
"Abbiamo trovato quest'acqua accumulata fuori dalle condutture della camera sottostante alla turbina, con un livello di radioattività oltre i 1.000 millisievert/ora", ha spiegato un portavoce della Tepco. Le condutture in questione distano 60 metri appena dal Pacifico e il deflusso delle acque contaminate potrebbe essere finito sulla riva. Anche fuori dai reattori n.1 e n.3 sono stati trovati livelli di radioattività nell'acqua, ma molto più bassi.
GIAP REATTORE FUKUSHIMA medium2 - FRANCIA, CONTAMINAZIONE OLTRE 30 KM DA CENTRALE...
(ANSA) - "Tracce di contaminazione" radioattiva sono presenti "ben al di là" della fascia di sicurezza di 30 km intorno alla centrale nucleare giapponese di Fukushima. Lo sostiene l'Autorità di sicurezza nucleare francese (Asn), secondo cui l'incidente ha provocato "una contaminazione che si estenderà su zone considerevoli".
"Non è assolutamente sorprendente - ha spiegato il presidente dell'Asn, André-Claude Lacoste - che si trovino qua e là contaminazioni anche oltre un raggio di 100km". "Non abbiamo cifre globali - ha precisato - ma è chiaro che la gestione dei territori contaminati richiederà anni, se non decenni".
3 - ROBERTO MOCCALDI DEL CNR: "ORA IL RISCHIO CERNOBYL È PIÙ VICINO SENZA INTERVENTI IL REATTORE PUÒ ESPLODERE"...
Antonio Cianciullo per "La Repubblica"
Dieci milioni di volte sopra i limiti. È questa la valutazione dei livelli di radioattività nella centrale di Fukushima arrivata ieri mattina, con le scuse della Tepco, il gestore dell'impianto nucleare. Nel pomeriggio nuova correzione di tiro, nuove scuse: ci siamo sbagliati ancora è 100 mila volte sopra il limite.
Cosa significa questo balletto di numeri?
«Le rispondo prendendo, e supponendo che non venga smentito, il dato fornito dalla Tepco di 1 sievert ora», risponde Roberto Moccaldi, del servizio protezione e prevenzione del Cnr. «È una dose pari a circa 10 milioni di volte la quantità massima accettabile per la popolazione. Ma per i lavoratori delle centrali nucleari il limite è 20 volte più alto. Durante un'emergenza questo tetto cresce ancora e in Giappone lo hanno ulteriormente alzato. Quindi tutto dipende dal punto di riferimento. In ogni caso sono valori alti».
Che effetti comportano?
«A questi livelli in poche ore di permanenza all´interno della centrale si raggiunge la dose letale chiamata 50/60, perché il 50 per cento delle persone esposte muore entro 60 giorni per i danni al midollo osseo: si perde la capacità di produrre globuli rossi e globuli bianchi. I tecnici possono restare solo pochi minuti all´interno della centrale. E quindi il rischio è che l'instabilità dei reattori aumenti».
E se aumentasse?
«Ci potrebbe essere un'esplosione più grave di quelle registrate finora. Un'esplosione che mandi in pezzi il contenitore primario, cioè lo scudo d'acciaio che trattiene la radioattività».
Come a Cernobyl?
«A Cernobyl il contenitore primario non c'era proprio. Ma in sostanza lo scenario è simile. Finora la grande differenza è stata data dal fatto che il guscio di contenimento dei reattori ha fortemente limitato la fuga di radioattività».
Che però ha allarmato Tokio. Che rischio corre la popolazione attorno all´area dell´impianto?
«Nel raggio di 30 chilometri l'esposizione, solo respirando, ha superato il limite suggerito per la popolazione che è di 1 millisievert l'anno. Per poter dare un giudizio su quello che succede in una zona più ampia occorrono altri dati: bisogna capire quanti radionuclidi sono entrati nella catena alimentare e quanti degli alimenti contaminati sono stati effettivamente consumati».
Ancora una volta mancano i dati. La Tepco, che ha un lungo curriculum di reticenze, da una parte si scusa, dall'altra non sembra mettere gli esperti dell'Aiea in condizioni di fare valutazioni accurate.
«C'è anche da dire che è una situazione in continua evoluzione. Ripeto, quello che mi preoccupa di più è il livello di radiazione che rende molto difficile raffreddare il reattore».