1 - BOTTINO MAGRO AL BOX OFFICE...
(ANSA) - il film documentario Silvio Forever, in circa 100 sale, è al 13/mo posto con 182 mila euro.
2 - FAENZA E IL FILM SUL PREMIER: SI ASPETTAVANO CHE DESCRIVESSIMO UN ORCO, NOI RACCONTIAMO UN UOMO COMPLESSO
Fabrizio Roncone per "il Corriere della Sera"
«Allora, mi ascolti: lo so bene che questo nostro film ha sorpreso e deluso molte persone di sinistra e che persino a destra, beh, un poco di sconcerto l'ha destato. Il fatto è che...» .
Roberto Faenza, spieghiamo ai lettori: lei ha diretto con Filippo Macelloni il film «Silvio Forever», un'autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi scritta da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Il film è da poche ore in 102 sale, ed è già un piccolo caso politico.
«E sa perché è un caso politico? Perché una certa sinistra pensa a Berlusconi come al male assoluto, al mostro, e perciò questo da noi si aspettavano: la descrizione dell'orco. Invece la nostra è un'autobiografia. Noi cerchiamo solo di descrivere, attraverso le sue parole, un uomo complesso, che interpreta una parte del Paese con cui, appunto, quella certa sinistra si ostina a non voler fare i conti».
Lei è considerato un regista di sinistra e...
«E qualcuno s'aspettava un filmaccione antiberlusconiano! Sarebbe stato molto più facile, mi creda. Noi, al contrario, indaghiamo sul personaggio Berlusconi, che si racconta, che ricorda di quando, da bambino, vendeva i compiti ai compagni di classe e che adesso presenta i suoi avversari, che non sono, si faccia attenzione, né Bersani né Prodi...».
Ma Roberto Benigni, Dario Fo, Daniele Luttazzi.
«Esatto. È lui che ce li presenta come tali, e sa perché? Perché non è, non si considera un uomo politico ma, esattamente come loro, sa d'essere un formidabile uomo di spettacolo, incapace di parlare il politichese, e però strepitoso nell'arrivare alla pancia della gente» .
Il film è anche un piccolo saggio sul linguaggio del Cavaliere.
«Assolutamente sì. Sa quante parole avrà usato nei suoi discorsi degli ultimi vent'anni? Cinquanta, non di più. Comunisti, amore, giustizia... Un lessico striminzito, elementare, e per questo però perfetto, ideale per raggiungere tutti gli strati sociali della popolazione» .
Cosa prova per il Cavaliere?
«Non lo trovo antipatico. Tutt'altro. È uno straordinario showman che, come nel film ricordano anche Biagi e Montanelli, entrò in politica per forza, probabilmente per difendere i propri interessi».
È anche l'inventore del «bunga bunga».
«Sa cosa dice Berlusconi nel film? Dice che lui ama il calcio e le donne, e le donne, come il calcio, costano. È questo Berlusconi. Non parla da politico. E infatti, visto che lei cita l'ultimo suo guaio giudiziario, la storia dei "bunga bunga", si osservi l'abilità con cui è riuscito a capovolgere una faccenda che rischiava di essere la sua tomba. Ora dice: "Che male faccio? Organizzo una cena, poi scendiamo in discoteca, balliamo un po', beviamo un drink e ce ne andiamo a dormire. Qual è il problema?"».
È la linea difensiva dei suoi avvocati.
«Sì, certo, ma è lui a renderla possibile, credibile. È geniale, a sinistra spero mi perdonino, il modo con cui toglie significato alle cose» .
Lei, nel 1978, firmò un altro film politico, «Forza Italia» , il racconto di trent'anni di potere democristiano. Quello fu un film contro qualcosa.
«Che, stavolta, non si poteva fare. Perché Berlusconi piace invece moltissimo a tanti italiani, che si riconoscono in lui, e che come lui vorrebbero essere».
Berlusconi vorrà probabilmente vedere questo film.
«Dovesse vederlo adesso, lo percepirà come l'ennesimo attacco personale. Ma tra qualche anno, quando sarà più sereno, penso che rimarrà rattristato dal crudele ritratto che egli fa di se stesso».
Al quotidiano «Liberazione» il film non è piaciuto, al «Manifesto », invece, sì. «Il Fatto» è parzialmente critico.
«È la dimostrazione di come una certa sinistra italiana sia poco compatta, poco lucida, e così ossessionata dall'idea di cacciare Berlusconi, che alla fine un po' tutti hanno perso di vista proprio lui, il nemico. Sottovalutando chi è, e come pensa e parla. Spero che questa sua autobiografia aiuti a conoscerlo meglio».
(Nel film Berlusconi parla in prima persona, racconta la sua storia, tra immagini di repertorio, comizi e interviste: poi, a tratti, gli interventi della voce narrante di Neri Marcorè, che lo imita nel tono, ma senza mai tradirne le parole).