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MERKEL RADIO-PASSIVA - IN GERMANIA STRAVINCONO I VERDI SULL’ONDA DEL PANICO ATOMICO: NONOSTANTE LA PROMESSA PARACULA DI CHIUDERE LE CENTRALI, LA CDU E I LIBERALI DEL GAIO WESTERVELLE PERDONO LE ELEZIONI REGIONALI - GLI ECOLOGISTI OTTENGONO LA PRESIDENZA PER LA PRIMA VOLTA, IN TANDEM COI SOCIALISTI, CHE NON RIDONO (PERDONO 2 PUNTI) - RISCHIO DIMISSIONI PER IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, MA LA CANCELLIERA RIMANE AL COMANDO, PER MANCANZA DI ALTERNATIVE…

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Alessandro Alviani per "la Stampa"

merkel

Storica sconfitta per la Cdu di Angela Merkel nel cuore conservatore della Germania. Dopo 58 anni il partito della cancelliera è costretto a cedere la guida del Land del BadenWürttemberg, uno dei più importanti motori tecnologici e industriali del Paese. Stando ai risultati provvisori alle regionali di ieri la formazione conservatrice ha perso il 5,2% dei voti, fermandosi al 39%. Trionfano invece i Verdi, che per la prima volta nella storia si avviano a esprimere un governatore regionale, il docente di etica Winfried Kretschmann.

Sull'onda del dibattito sul nucleare il partito ecologista ha centrato il 24,2% dei voti, un dato che non aveva mai raggiunto prima in un'elezione regionale. Rispetto al 2006 si tratta di un balzo di 12,5 punti, sufficienti per scavalcare anche la Spd, che, col 23,1% (-2,1%), raccoglie invece il peggior risultato di sempre in Baden-Württemberg. Pesante tonfo per la Fdp, finora al governo con la Cdu: i liberali dimezzano i propri voti e riescono di un pelo a superare lo sbarramento del 5% (5,3%, in calo del 5,4%).

Winfried Kretschmann

Il nome della coalizione vincitrice è rimasto incerto per ore, a causa del complesso sistema elettorale, che premia la formazione più forte. In serata è arrivata la certezza del primo governo regionale in Germania guidato dai Verdi e con la Spd come junior partner. Insieme i due partiti hanno 71 seggi, uno in più della maggioranza assoluta in parlamento e 4 in più di Cdu e Fdp.

Le regionali si sono risolte in un referendum sul nucleare. Secondo un'analisi della tv pubblica ARD per il 45% degli elettori il tema decisivo è stata la politica energetica e ambientale. Il governatore uscente della Cdu, Stefan Mappus, è uno dei più convinti sostenitori dell'atomo in Germania ed è stato costretto negli ultimi giorni a una retromarcia poco credibile.

Guido Westerwelle

I trend del Baden-Württemberg sono stati confermati in parte dalle contemporanee elezioni in Renania-Palatinato. I Verdi, finora fuori dal parlamento regionale, conquistano il 15,3% dei voti, salendo del 10,7% rispetto al 2006. La Spd, al governo da 16 anni con Kurt Beck, resta sì primo partito col 35,7%, ma perde ben il 9,9% dei voti. Buona affermazione per la Cdu, che guadagna il 2,4% e sale al 35,2%. La Linke resta sotto lo sbarramento del 5%, proprio come in Baden-Württemberg.

Catastrofico, invece, il dato della Fdp: i liberali dimezzano i loro voti e, con appena il 4,2%, restano fuori dal parlamento regionale. Un risultato, questo, che può innescare il prossimo terremoto politico a Berlino. Non è infatti escluso che Rainer Brüderle, presidente della Fdp in Renania-Palatinato, si dimetta da ministro federale dell'Economia.

Esultanza dei verdi tedeschi

Il crollo dei liberali è attribuito anche alla sua gaffe sul nucleare, svelata alla vigilia del voto: in una riunione a porte chiuse coi vertici della Confindustria tedesca Brüderle avrebbe spiegato che il dietrofront di Berlino sul nucleare è una mossa tattica dovuta solo alle regionali. Il ministro degli Esteri e vice cancelliere Guido Westerwelle, invece, non sembra intenzionato a lasciare il posto di leader nazionale della Fpd.

Quanto alla cancelliera, i prossimi giorni si annunciano turbolenti. «Per lei è una giornata nera: il voto la danneggia, visto che non si è tirata fuori dalle elezioni e ha sostenuto apertamente il governatore Mappus», spiega Oskar Niedermayer, professore di scienze politiche alla Freie Universität di Berlino.

Ora nel partito partirà la discussione sulla correttezza di alcune scelte, come l'improvvisa svolta sul nucleare, e sulla futura linea politica. Tuttavia «non ci sarà una rivolta contro Merkel: non ci saranno né elezioni anticipate, né un cambio ai vertici della cancelleria o della Cdu - nota Niedermayer -. Per farla cadere c'è bisogno di qualcuno che lo faccia e in giro non si vede nessuno che possa farlo».

 


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