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SARKOZY RIUSCIRÀ A PIAZZARE UN ALTRO SCHIAFFO (TELECOM ITALIA) SULLA FACCIA GONFIA DEL BANANA?

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1 - SARKOZY RIUSCIRÀ A PIAZZARE UN ALTRO SCHIAFFO SULLA FACCIA GONFIA DEL PREMIER ITALIANO?
Gli uscieri di TelecomItalia sono rimasti per tutto il giorno con gli occhi sull'Ipad e con le orecchie nei telefonini per seguire il vertice di Cannes.

SARKOZY E BERLUSCONI

L'unico momento di distrazione c'è stato intorno alle 13 quando sul quel sito disgraziato di Dagospia è uscita la notizia di un video misterioso in cui un alto dirigente viene ripreso piuttosto brillo mentre balla con una cravatta in testa.

In poche ore gli uscieri hanno individuato il nome del top-manager, ma di fronte alla gravità del momento hanno preferito dirottare l'attenzione sulle notizie che arrivavano dal palazzo dei Congressi di Cannes per cogliere gli sguardi al vetriolo tra Sarkozy e il Presidente Patonza.

SARKOZY BERLUSCONI OBAMA

Tanta curiosità non è casuale perché da un po' di tempo gira la voce che i francesi vogliano aggiungere al loro bottino italiano anche le telecomunicazioni, un settore dove gli inglesi di Vodafone, i russi di Wind, i cinesi di H3G e gli svizzeri di Fastweb hanno già piantato le loro bandierine.

Se questo dovesse avvenire i cugini d'Oltralpe avrebbero fatto bingo mettendosi in tasca Alitalia, BNL, Parmalat, Bulgari, gioielli ai quali bisogna aggiungere le partecipazioni in Generali, Mediobanca, Ntv e l'ormai imminente arrivo del colosso EDF nell'energia.

Agli uscieri non sono suonate bene le parole pronunciate dal pallido Alberto Nagel di Mediobanca che nei giorni scorsi ha lasciato intravedere novità per Telecom "anche per vie straordinarie", una frase criptica che trova conferma oggi nell'intervista del numero 2 di IntesaSanPaolo, Gaetano Miccichè, il quale dichiara di condividere le parole di Nagel e di non escludere per l'azienda di Franchino Bernabè "ipotesi di joint venture".

ALBERTO NAGEL

Qualcosa bolle in pentola e sicuramente i soci di Telco, la holding che controlla Telecom (tra questi Intesa e Mediobanca ciascuno con l'11,6%), ne sanno qualcosa di più. E pare saperne qualcosa di più anche il settimanale "Il Mondo" che dopo aver dedicato la copertina all'avanzata dei francesi, spara una notizia destinata ad aumentare i sospetti degli uscieri. In un articolo dal titolo "La Francia ora sogna Telecom" si legge di un progetto segreto che porterebbe la società francese dei media Vivendi Sa a rilevare la quota in mano agli spagnoli di Telefonica, il maggior azionista con il 46,18% di Telco.

GAETANO MICCICHE

Secondo il settimanale economico, che l'amministratore di Rcs Antonello Perricone ha messo nella lista dei periodici da dimagrire o vendere, il capo di Telefonica Cesar Alierta avrebbe aperto già da un anno un fitto dialogo con Jean-Bernard Levy, il parigino che dal 2002 guida Vivendi.

Questo manager ha 56 anni e ha iniziato la sua carriera in France Telecom, poi è passato al Gruppo Matra-Hachette e ha rimesso in piedi il colosso Vivendi che nel 2010 ha fatturato 28,8 miliardi con 2,7 miliardi di utile. Scrive "Il Mondo" che alla fine dell'estate Levy (da non confondere con il filosofo fighetto che piace a Carla Bruni e si chiama Bernard-Henry Levy) avrebbe fatto un'offerta vantaggiosa allo spagnolo Alierta.

BERNABE

Non è un mistero che Telefonica da tempo stia vagliando l'ipotesi di tagliare la corda da Telecom anche se è incastrata dal patto di sindacato che scade nell'aprile 2013. La concorrenza in America Latina dove Telecom con Luca Luciani colleziona risultati eccellenti, e le enormi minusvalenze del titolo Telecom in Borsa, alimentano la voglia di sganciamento degli spagnoli.

Adesso gli uscieri si chiedono se si potranno sciogliere i vincoli che legano Telefonica all'azienda di Franchino e se Sarkozy riuscirà a piazzare un altro schiaffo sulla faccia gonfia del premier italiano.

2 - PER DIEGO LAQUALUNQUE È ARRIVATO IL MOMENTO DI DOTARSI DI UN TUTOR
Chi ieri sera ha visto la prima puntata del nuovo programma di Santoro forse non si è divertito, ma di sicuro ha provato una stretta al cuore.

Cesar Alierta

Nell'anfiteatro di Cinecittà dove mancavano il ritmo e il calore, faceva davvero pena l'immagine dello scarparo marchigiano Dieguito Della Valle con quel colletto rosa straripante che non riusciva a renderlo "carino". A rendere più triste l'esibizione sono state però le sue parole distillate come una litania già sentita in altre occasioni.

Forse ha ragione il critico Aldo Grasso quando scrive che il compagno di merenda di Luchino di Montezemolo "è in overdose di visibilità" e non può andare a farsi prendere in giro da Crozza e subito dopo da Santoro. Francamente non si capisce la ragione per cui Dieguito saltelli da una trasmissione all'altra reiterando il suo ruolo di imprenditore "vero e credibile" che si trova a cavallo tra l'economia reale e quella della finanza "lontana dalla realtà".

Della Valle servizio pubblico

Qualcuno dovrebbe trovare il coraggio per dirgli in faccia che di questo passo la sua immagine si logora come le scarpe nel tempo. Il "cambiamento" non ha bisogno di un pensiero debole, ma di proposte concrete che lo scarparo non riesce a mettere in vetrina.

Non a caso il ricco imprenditore di Casette d'Ete svicola quando la bella Luisella Costamagna gli chiede di tirar fuori dalle tasche il foglietto del "come", cioè delle cose da fare per salvare la Patria. Purtroppo Dieguito non sa andare oltre un apprezzamento per Tremonti e Maroni e rimane inchiodato a una cultura di buonsenso contadino che gli è stata iniettata dal suo mentore Clemente Mastella.

Santoro servizio pubblico

Per lui è arrivato il momento di dotarsi di un tutor, cioè di una testa che lo sostenga e gli dia sicurezza quando deve misurarsi sulla frontiera delle proposte e della modernità. La possibilità è a portata di mano e ha il nome di Paolino Mieli che in un eccesso di ironia Santoro ha definito "il grande regista e il complottatore capo del dopo-Berlusconi".

C'era anche lui nello studio di Cinecittà e il suo sorriso tirato lasciava percepire una buona dose di imbarazzo per il fraseggio vuoto dell'amico Dieguito.

3 - L'INTENZIONE DI NTV DI SCATENARE UNA GUERRA SULLE TARIFFE
Mentre Della Valle affogava nei luoghi comuni del suo pensiero debole, Luchino di Montezemolo si dedicava all'offensiva di Ntv contro le Ferrovie di Moretti.

CLEMENTE MASTELLA

Il risultato è sui giornali di oggi che annunciano per la fine di gennaio la partenza dei primi treni "Italo". Giovedì prossimo dovrebbe finalmente arrivare l'omologazione dei convogli che faranno concorrenza alla Frecciarossa. È un'operazione semplice perché i treni saranno testati con gli scompartimenti praticamente vuoti e non dovrebbero esserci difficoltà a ottenere il certificato tanto atteso.

Poi il 13 dicembre uno dei convogli costruiti dai francesi di Alstom sarà presentato con squilli di tromba a Nola (e non a Savigliano come ha scritto erroneamente Dagospia) dove il socio di Luchino, il napoletano Mario Punzo, che negli ultimi mesi ha sofferto per i ritardi, accompagnerà i giornalisti e le autorità a visitare l'officina di Nola per la manutenzione.

La novità più importante che emerge oggi riguarda comunque l'intenzione di Ntv di scatenare una guerra sulle tariffe in modo da rendere più competitiva la concorrenza con le Ferrovie di Moretti.

mieli paolino02 rep

Quest'ultimo martedì riunirà il Comitato di Direzione della sua azienda per preparare le contromisure alla sfida di Luchino e dei suoi compagni di merenda. Nel palazzo-obitorio la guerra delle tariffe annunciata ieri da Ntv è apparsa prematura, quasi un'indulgenza populistica e demagogica per vellicare i futuri passeggeri di "Italo". Per farla breve c'è chi dice che Ntv abbia scoperto le carte troppo presto mentre avrebbe dovuto insistere sulle novità dei servizi a bordo, e sparare le nuove tariffe a Natale come un pacco dono per gli italiani.

luca cordero montezemolo NTV

Altri arrivano a dire che alla fine della contesa sia le Ferrovie che Ntv perderanno quattrini perché si illudono che il mercato si apra oltre i limiti già esistenti, ma questo è un problema che dovrebbe preoccupare soprattutto Luchino e i soci francesi di SCNF che da tempo lo tengono sotto osservazione. Per Moretti il problema non esiste perché, a costo di sacrificare i treni per i pendolari (sui quali ieri ha congelato una commessa di 170 nuovi convogli), il manager di Rimini se la giocherà fino in fondo avendo le spalle coperte dal mostro vorace dello Stato.

4 - CORRI A FIUGGI IN TUTTA FRETTA, C'È AURELIO REGINA CHE TI ASPETTA
Avviso ai naviganti N.1: "Si avvisano i signori naviganti che domani 500 imprenditori di Roma e del Lazio si dovranno sobbarcare una gita a Fiuggi per bere l'acqua delle "Assise Generali" organizzate dall'irrequieto presidente Aurelio Regina.

Mauro Moretti Montezemolo NTV

L'appuntamento è a porte chiuse e il programma prevede che gli imprenditori si distribuiscano in cinque sessioni per discutere tra l'altro sul modello di rappresentanza, il credito e le relazioni industriali. Il 22 settembre scorso Regina, già artefice della Convention di Valmontone del 15 marzo al Raimbow Magicland dove è stato battezzato "Gattobaleno", ha scritto agli imprenditori un'accorata lettera di due pagine che si concludeva con queste parole: "ti aspetto a Fiuggi!".
Non per pisciare, ma per parlare.

5 - DOPO MESI DI TORMENTO, L'AMMINISTRATORE DELEGATO DELL'ENAV, GUIDO PUGLIESI, È RITORNATO A SORRIDERE.

Avviso ai naviganti N.2: "Si avvisano i signori naviganti che dopo mesi di tormento, l'amministratore delegato dell'Enav, Guido Pugliesi, è ritornato a sorridere.
Nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha espresso per la terza volta un giudizio lusinghiero sui bilanci dell'Ente, e ieri i pm Caperna e Di Salvo della Procura di Roma hanno proposto di cestinare l'indagine per falso in bilancio.
Si chiude così l'inchiesta partita dalla denuncia di un dirigente dell'Ente che Pugliesi aveva licenziato in tronco nel 2007".

Guido PugliesiAurelio Regina

 


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