Marco Giusti per Dagospia
FAUST DI SOKUROV 9cit10 marco giustiFaust di Aleksander Sokurov.
Ottimo anche come scelta di film di Halloween coi suoi cadaveri squartati, il suo orrendo Mefistofile dal corpo deforme, i suoi mostri, i suoi set paurosi, nel mezzo di un Festival di Roma abbastanza svuotato di eventi, arriva in sala il Faust di Sokurov, Leone d'Oro a Venezia. Complesso, denso, anche monumentale, non sarà un film da vedere coi bambini (magari, invece, lo preferiranno a Tintin...) o la sera in tv, ma è un'opera ricca, affascinante e abbastanza impenetrabile.
Coi suoi otto milioni di budget, spinto dallo stesso Putin come capolavoro dell'Arte Sovietica da mostrare all'estero, il Faust di Sokurov ha dalla sua una ricostruzione mostruosa dell'Europa del primo '800, in gran parte ricostruita in Cecoslovacchia e negli studi Barrandov di Praga, dei set pazzeschi, come dimostra il finale girato in Islanda, un occhio per la pittura nordica dello scorso millennio. E una fotografia totalmente innovativa, opera del francese Bruno Delbonnet, cresciuto con i film Jeunet (Il favoloso mondo di Amelie), ma responsabile anche dell'immagine di Across The Universe, di quella del notevole Harry Potter il principe mezzosangue.
FAUST DI ALEKSANDR SOKUROV faust di aleksander sokurovNon a caso è il nuovo direttore della fotografia di Tim Burton per il suo nuovo superhorror Dark Shadows. Sokurov aggiunge degli attori, che recitano rigorosamente in tedesco, inediti per il cinema ma di grande fascino. Johannes Zeiller come Dottor Faust, arrivato a Sokurov dopo anni di tv tedesca e un ruolo fisso nell'Ispettore Rex (ecco dove l'avevamo visto...), che porta al film un volto bianco e spaventato da eroe del cinema muto. Il mimo e clown russo Anton Adasinsky come Mefistofile, che si muove per tutto il film in maniera fantastica con molti chili addosso.
sokurovLa giovane attrice russa Iolda Dychauk come Margherita, che abbiamo visto da poco come Lucrezia Borgia nei Borgia di Sky, ma che ha a suo attivo decine di telefilm tedeschi. I protagonisti si muovono come marionette dentro un universo terribile fatto di fame e violenza, dove niente è definito e stabile. La camera di Delbonnel li segue muovendosi sempre, sia dentro gli ambienti più stretti, sia negli esterni più ariosi, stringendo o ampliando l'immagine con effetti antichi ma di grande fascinazione.
FAUST DI SOKUROVEccessivo in tutto, anche nell'ambizione e nell'autocelebrazione, chi altri avrebbe intitolato un Faust ripreso da Goethe come il "film finale della trilogia sul potere"?, Sokurov va fino in fondo nella sua complicata messa in scena. In questo è un film grandioso e totalmente riuscito, che osa affrontare, come Lars Von Trier in Melancholia, non tanto delle storie, quanto dei saggi sull'Europa, il Novecento, la sensazione di fine di un mondo, la nostra solitudine e l'orrore della nostra condizione.
Faust di Alexander Sokurov