Da "l'Espresso"
LUCA BARBARESCHI1 - LE ACCUSE DI UNA SEGRETARIA - GIÙ LE MANI BARBARESCHI...
Il 2011 dev'essere l'annus horribilis di Luca Barbareschi, attore e parlamentare eletto nel Pdl in quota An, poi "falco" tra i finiani del Fli, successivamente saltato al gruppo misto in polemica con "l'amico Gianfranco" (Fini) che lo definì "pagliaccio".
Tra un paio di settimane Barbareschi dovrà presentarsi al Tribunale di Roma per difendersi da alcune fastidiosissime accuse: una sua ex segretaria lo ha citato contestandogli di averla licenziata senza motivo dopo avere rifiutato le sue avances.
Tremonti e LettaDi qui anche l'accusa di violenza sessuale per averla anche abbracciata "in maniera violenta", baciata, tentato di toccarle il seno, persino alla presenza di testimoni. Contestazione pesanti, respinte con sdegno dall'avvocato Cristiano Annunziata, che difende Barbareschi: "La causa è totalmente infondata", spiega: "Si tratta di un processo come tanti, che attira attenzione solo per la notorietà del personaggio". La giovane donna era stata assunta nel 2009 presso la Casanova multimedia, che ha prodotto molte delle fiction televisive dell'attore-parlamentare, oltre al talk show "Barbareschi Shock", andato in onda su La7. D. C.
2 - INCROCI STAMPA-TV - TUTTA COLPA DI GIULIO...
C'è chi vede lo zampino di Giulio Tremonti dietro lo scivolone del governo sulla proroga del divieto degli incroci tra stampa e tv (chi possiede più di una rete non può acquisire quotidiani). Il 1 marzo l'Antitrust di Antonio Catricalà ha bacchettato Palazzo Chigi affermando che "è inopportuno che su questa materia decida Berlusconi" come stabilito nel decreto Milleproroghe.
L'8 marzo il sottosegretario Gianni Letta, a margine di un "preconsiglio" dei ministri, ha svelato la responsabilità dell'infortunio: "Avevamo dato disposizione perché la norma fosse scritta diversamente. Ma dal Tesoro non ci è stato consentito...".
Bersaglio dello sfogo: Tremonti. È infatti accaduto che il Milleproroghe approvato a fine febbraio era stato emendato, spostando la proroga del divieto di incroci dal 31 marzo 2011 al 31 dicembre. Poi però, nel caos seguito all'intervento del Quirinale per il "gigantismo" del decreto, il Tesoro ha depennato la correzione. Ora a Palazzo Chigi si sta lavorando per una proroga del divieto e una norma che eviti a Berlusconi di cadere in un ulteriore, inaccettabile, conflitto di interessi. S. AN.
3 - PROTEZIONE CIVILE - UNA POLTRONA PER STORACE...
A nominarlo è stato proprio lui, ma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha più di una volta manifestato ai suoi collaboratori l'insoddisfazione per la gestione della Protezione civile affidata come capo dipartimento al prefetto Franco Gabrielli, ex direttore del Sisde.
A sponsorizzare la sua nomina, al momento delle dimissioni da sottosegretario, è stato Guido Bertolaso. E Berlusconi non se l'è sentita di deluderlo. Ma è chiaro che ora pensa ad altro, magari alla nomina di un nuovo sottosegretario ad hoc in grado di rilanciare l'immagine della delicata struttura, un po' appannata negli ultimi tempi.
Nelle scorse settimane a chiedergli la poltrona è stata la Destra di Francesco Storace, indicandogli persino il nome di un papabile, Nello Musumeci, uno dei leader del partito. Berlusconi non ha detto no, anche per evitare maldipancia dei preziosi alleati. Ma a più di un ministro ha confidato che per la Protezione civile ha in mente candidati di ben altro spessore. P. D. N.
4 - SARKOZY VA A MARSALA...
A Parigi era il ristorante italiano preferito di Jean-Paul Belmondo. Ora lo Stresa piace molto alla coppia presidenziale, Nicolas e Carla Sarkozy, che vi hanno cenato anche di recente con un vecchio amico di lui, l'ormai ex ministro dell'Interno Brice Hortefeux finito nei guai per diversi commenti assai pepati sui nordafricani. Lo Stresa, boiserie classica, tendaggi di velluto, è in rue Chambiges, sulla Rive droite, vicino ad avenue Montaigne. Gestito dai fratelli Antonio e Claudio Faiola, laziali, è piuttosto caro, e se si va sui tartufi carissimo. Ma la passione di Sarkozy è un piatto popolare: la piccata al Marsala. T. M '
5 - PARADISI SVIZZERI - ARMANI BATTE VERONICA...
È praticamente finita la "chesa" grigionese ristrutturata che è il nuovo rifugio svizzero di Giorgio Armani. Sorge a La Punt, in Engadina, e prende luce sino a quando il sole tramonta sopra il passo del Maloja. Si tratta di due grandi case alpine bianche con infissi scuri, collegate da verande, un piccolo giardino e una cortina di abeti. Una, restaurata, di origine settecentesca e l'altra edificata ex novo ma nello stile engadinese.
La prima per sé, la seconda per la sorella Rosanna. I lapuntini lodano la discrezione del neo compaesano e la rapidità dei lavori, durati meno di due anni. Lo stesso non si può dire di un'altra celebrity, Veronica Lario. Nel vicino paese di S-chanf, l'ex signora Berlusconi dopo ben cinque anni non ha ancora concluso, nonostante i richiami del sindaco, il macchinoso cantiere della sua enorme magione a quattro piani, che ha suscitato insofferenze tra gli abitanti. E. A.
6 - MICHELINO A DUE RUOTE...
Ad uscire dall'ingresso del ministero dell'Interno da sempre sono auto blu e pesanti mezzi di polizia. Almeno fino a quando al Viminale non è arrivato come sottosegretario il deputato leghista Michelino Davico che, minimo una volta a settimana, da quell'edificio esce in bici.
Davico non nasconde la sua sfrenata passione per le due ruote, al punto che sta lavorando anche all'inserimento del ciclismo tra le discipline praticate nei gruppi sportivi della Polizia di Stato. Intanto, appena l'agenda glielo consente, lascia il ministero e salta sulla bici da corsa regalatagli dall'amico campione Francesco Moser per sfrecciare verso la periferia dove si unisce ai gruppi di cicloamatori diretti verso i Castelli romani. D. C.
7 - AMBASCIATA CON SPONSOR...
"Che bel posto!", ha esclamato Hilary Alexander, giornalista del "Daily Telegraph", durante la sfilata di Ungaro a Parigi. Si era all'Ambasciata d'Italia, un hôtel particulier del Settecento. Compratori e giornalisti, più che dalle modelle, erano affascinati dall'infilata di saloni e dal teatrino siciliano dove erano stati sistemati i fotografi. L'ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri non si è lasciato sfuggire l'opportunità di stringere accordi con le aziende.
Così, grazie alle nuove direttive ministeriali, può stipulare contratti di sponsorizzazione. La lista degli ospiti-paganti si allunga: Enel France, Bnp Paribas, Gucci. Una strategia che consentirà in poco tempo il restauro di bagni e parquet della nostra sede diplomatica. E. AT.
8 - PARTITO DEMOCRATICO - OPERAZIONE DELTA...
Sarà Paolino Madotto il coordinatore di quella che al Collegio del Nazareno, sede centrale del Partito democratico, già viene identificata come la "struttura Delta" del segretario Pier Luigi Bersani. Madotto guiderà un team di circa 15 giovani utenti Web ed esperti in comunicazione, cui verrà affidato il compito di ravvivare e incanalare il dibattito politico sui social network.
Nulla di strano, se non fosse che la squadra di Madotto - già responsabile nazionale innovazione dei Democratici di Sinistra nonché del settore innovazione tecnologica del Pd - è top secret. Perfino all'interno del Nazareno c'è chi ancora non è stato messo al corrente delle attività della struttura Delta, anche fra gli stessi addetti alla comunicazione: il team si è già riunito in segreto e si è dotato di un gruppo Facebook chiuso agli utenti. Chissà perché tanta segretezza. C. C.
9 - GENOVA - PETRARCA A CINQUE PUNTE...
All'Università di Genova figure sbiadite da trent'anni suscitano ancora veementi passioni. È il caso di Enrico Fenzi che, nella facoltà di Lettere, nei Settanta insegnava letteratura italiana, ma fungeva anche da "cattivo maestro": ideologo del terrorismo, Fenzi fu pesantemente coinvolto nella storia delle Brigate rosse. Scontati dieci anni fra carcere e semilibertà, oggi gestisce con la compagna un bistrot e insegna letteratura all'Universidad Autonoma di Barcellona. Accreditato studioso del Petrarca, è stato invitato dalla sua vecchia facoltà a un convegno sull'autore del "Canzoniere". Ma la reazione è stata durissima, con la levata di scudi dell'associazione delle vittime del terrorismo. Morale: il convegno è stato velocemente annullato. A. M.
10 - TANTI SALUTI ALLE BIBLIOTECHE...
Scordatevi i libri, bibliotecari di tutta Italia. Non ci sono più fondi per rifornire istituzioni grandi e piccole. Lo ha annunciato in una lettera Maurizio Fallace, il direttore generale di Archivi e Biblioteche del ministero dei Beni culturali: "Le biblioteche statali avranno a disposizione risorse inferiori al 50 per cento rispetto a quelle assegnate per il 2010". È stato un taglio con la scure per necessità di bilancio nazionale? A giudicare dalla lettera i fondi ci sarebbero, ma sono stati impegnati a livello centrale "a seguito di accantonamenti resisi necessari per rispettare gli impegni assunti dall'amministrazione". Domanda: dov'è finito il 50 per cento scomparso? T. M.
11 - RIBALTONI RADICALI - BELTRANDI NON VEDE L'ORA...
Il suo nome è entrato ormai negli annali parlamentari, soprattutto perché il 16 marzo con il suo voto in dissenso dal resto dell'opposizione (è iscritto al gruppo del Pd) il deputato radicale Marco Beltrandi ha impedito che la Camera impegnasse il governo ad accorpare referendum e amministrative, con un risparmio mancato di 300 milioni di euro. Un colpo di genio che ha mandato su tutte le furie colleghi e dirigenti del gruppo democratico (da molti è stato addirittura bollato come "venduto").
Beltrandi, al suo secondo mandato e dunque difficilmente ricandidabile secondo le regole in vigore tra i seguaci di Pannella, sta però creando non poche perplessità anche tra i suoi stessi colleghi radicali, pur tradizionalmente molto tolleranti, per altre due circostanze solo di recente emerse.
La prima: sarebbe stato lui, in vista del voto di fiducia del 14 dicembre, magari per crearsi qualche opportunità di rielezione nel centrodestra, dicono i critici, ad avviare il dialogo con La Russa e Berlusconi che avrebbe dovuto addirittura portare i radicali nel governo: una mossa che ha costretto Marco Pannella a scendere in campo direttamente per evitare sconvenienti ribaltoni che avrebbero fatto passare i radicali per cinici opportunisti.
Emma Bonino e Marco BeltrandiLa seconda circostanza è la passione di Beltrandi per i vecchi orologi, di cui possiederebbe una ragguardevole collezione del valore di diverse centinaia di migliaia di euro. Un hobby che stona con il tradizionale train de vie degli austeri radicali pannelliani. P. D. N.
12 - VERSILIA - IL TWIGA AI CUNEESI...
Troppi debiti. Marcello Lippi e Paolo Brosio lasciano il Twiga, la nota discoteca-stabilimento balneare di Marina di Pietrasanta. Negli ultimi nove mesi la società ha chiuso con un debito di esercizio di 1.181.200 euro, per la maggior parte dovuto ai crediti ormai inesigibili di clienti morosi. La riunione dei soci aveva deciso di istituire un fondo di svalutazione dei crediti per 750 mila euro, ma a quel punto l'ex ct della Nazionale e l'ex giornalista del Tg4 hanno lasciato la barca.
Al timone sono rimasti Flavio Briatore e Daniela Santanché, che si sono accollati le perdite tramite le rispettive società, la Landel, holding lussemburghese del manager di Formula 1, e la Dani Communications della parlamentare berlusconiana. La Landel di Briatore ha anche sottoscritto le quote di Brosio, mentre quelle di Lippi sono state rilevate da Sviluppo 07 di Giuseppe Blengino, cuneese come gli altri due soci. E così il Twiga finisce nella stessa orbita del Billionaire. G. F.
13 - FORZA BRIVIO SFORZA...
Notizia dalla Milano-bene. Persino i due divini mondani Annibale e Marta Brivio Sforza cominciano a nutrire qualche lievissimo dubbio intorno a Silvio Berlusconi. Lievissimo, ma da segnalare. Perché furono loro, a palazzo Trivulzio, a ospitare la prima sontuosa cena di fund raising per la trionfale campagna elettorale del 2001, promossa da Bernardo Caprotti, con 150 liquidissimi ospiti e un Cavaliere scattante e profumato (come notò Lina Sotis, molto precisa, sul "Corriere"). Bei tempi. E. A.
14 - CAPPELLACCI STILE ZAMPARINI...
Che voglia imitare Zamparini, il presidente del Palermo che silura allenatori a raffica? Il governatore sardo Ugo Cappellacci ha effettuato la sostituzione numero 26 nella sua giunta. Ha dato il benservito all'assessore all'Agricoltura, il fedele Andrea Prato. Anche se il record, finora, appartiene all'assessorato all'Ambiente, con ben quattro cambi. Giunta tutta maschia, peraltro: di quote rosa, negli ultimi turn over, nemmeno l'ombra. Subito dopo l'elezione, Cappellacci aveva annunciato una squadra d'eccellenza. Ma a quanto pare, a metà mandato ancora la sta cercando. M. PO.
15 - PIÙ NOIR CHE NEGHER...
Noir padano in libreria. Tra spoglie trafugate, omicidi, ceri neri e inquietanti crocifissi spezzati, una Milano in chiave esoterica e satanista è raccontata nel romanzo "Gli angeli di Lucifero", edito da Mursia, opera prima di Fabrizio Carcano. Milanese, 38 anni, portavoce del ministro Calderoli e cronista de "La Padania", dove capita che intervisti, appunto, Calderoli. Qualcuno lo chiama il Dan Brown padano, così, per scherzare. F. SCH.