1 - AFFITTOPOLI: ACCERTAMENTI PROCURA ROMA SU CASA POLVERINI SAN SABA...
(AGI) - La Procura di Roma svolgera' accertamenti anche sull'abitazione in via Bramante dove ha vissuto per diversi anni il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. La casa, nel rione di San Saba, fa parte della lista di immobili acquisita dagli investigatori e all'attenzione del pm Ilaria Calo' e dell'aggiunto Alberto Caperna, che indagano sulla cosiddetta 'svendopoli' e 'affittopoli' nella capitale.
Le verifiche dei magistrati riguardano presunte svendite avvenute a partire dal 2004 di immobili riconducibili ad Ater, all'Ipab Sant'Alessio e al Comune di Roma. Nel fascicolo, aperto a carico di ignoti, si ipotizza il reato di abuso d'ufficio. Nei giorni scorsi la Polverini, in una nota, aveva precisato che l'appartamento "posto al quarto piano senza ascensore, con una metratura di circa 60 metri quadri, senza balconi, e' stato assegnato, nei primi anni del '900" al nonno di suo marito, Massimo Cavicchioli, da cui e' separata di fatto. Nelle ultime ore al vaglio dei magistrati c'e' anche un esposto di alcuni dipendenti dell'Ater, dopo le notizie di stampa riguardanti la Polverini.
2 - CASA POPOLARE DELLA POLVERINI, ESPOSTO IN PROCURA DI ALCUNI DIPENDENTI ATER. LA SCOMPARSA DI BUONTEMPO
Paolo Foschi per "Il Corriere della Sera - Roma"
Chi abita realmente in via Bramante, nella casa dell'Ater dove Renata Polverini ha vissuto abusivamente per 15 anni, fino al 2004? È questa la domanda a cui probabilmente sarà chiamata a rispondere la procura di Roma. Secondo le indiscrezioni, alcuni dipendenti dell'azienda delle case popolari starebbero predisponendo un esposto da presentare a Piazzale Clodio per cercare di fare chiarezza su una situazione che si fa ogni giorno più misteriosa.
«Non vivo più lì e io e mio marito siamo separati di fatto (ma non legalmente, ndr)», si è difesa la presidente della Regione, che comunque ha vissuto in quell'appartamento anche quando era proprietaria di altri immobili e quando il proprio reddito familiare era ben superiore ai limiti di legge per ottenere l'alloggio pubblico.
Oggi nella casa popolare all'Aventino (380 euro di canone, compresa «l'indennità di occupazione abusiva») dai documenti risulta residente il marito Massimo Cavicchioli, già sfrattato dall'ente perché non in possesso dei requisiti. Lo sfratto però è stato misteriosamente bloccato in pratica proprio quando alla guida dell'Ater è arrivata Stefania Graziosi, nominata commissario da Renata Polverini.
RENATA POLVERINIIn realtà però in quell'appartamento risulta residente anche un'altra persona: S.C., cittadina inglese di 53 anni. Secondo i vicini invece non si vede spesso da quelle parti Massimo Cavicchioli. «Forse abita da qualche altra parte», insinua qualcuno.
Era già successo in passato che avesse dato in prestito ad altre persone l'appartamento (cosa vietata dalla legge ed è anche questo uno dei motivi per cui in passato era stato avviato lo sfratto). In ogni caso, essendo ancora sposato agli effetti di legge con Renata Polverini, Cavicchioli sfora ampiamente i tetti di reddito e disporrebbe, almeno in teoria, della casa della moglie.
Bruno Prestagiovanni«Se ci si fidasse delle separazioni di fatto, qualsiasi coppia potrebbe eludere la legge per mantenere la casa pubblica, pur avendone un'altra di proprietà. E un'amministratrice attenta come la presidente della Regione, dovrebbe saperlo bene», spiega uno dei dipendenti dell'Ater che sta preparando l'esposto alla procura.
L'assessore regionale alla casa, Teodoro Buontempo, proprio il giorno prima che scoppiasse lo scandalo, aveva annunciato insieme alla Polverini: «Cacceremo i furbi dalle case Ater». Poi Buontempo è scomparso: non un commento, telefonino staccato da giorni. E adesso, secondo il nuovo commissario Bruno Prestagiovanni, l'iter dello sfratto è ripartito. Ma la polemica non si placa: «Buontempo renda pubblici tutti i documenti sulla casa di via Bramante», chiedono Esterino Montino, del Pd, e Luigi Nieri, Sel.