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1- ALFONSINA LA PAZZA PRENDE PER LE CORNA L’AMBRA-NATA DEL GOSSIP: \"PER QUALE RAGIONE QUEL CHE UN’ATTRICE (DUNQUE UN PERSONAGGIO PUBBLICO) FA (E SOTTOLINEO “FA”) SUL MARCIAPIEDE DEL CENTRO DI ROMA O SUGLI SCOGLI DI CROTONE DAVANTI AGLI OCCHI DI TUTTI DIVENTA PER I SOLONI IMPUBBLICABILE? FICCARE IL NASO IN CASA DI BERLUSCONI SÌ E GUARDARE QUEL CHE SUCCEDE ALLA LUCE DEL SOLE NO?\" 2- ANCORA SIGNORINI: \"MI VIENE DA RIDERE AL PENSIERO CHE AMBRA ANGIOLINI, CONSIDERATA FINO A QUALCHE ANNO FA EMBLEMA DELLA TV TRASH FORMATO LOLITA, POSSA ESSERE DIVENTATA D’UN TRATTO ICONA DELLA SINISTRA, SEMPLICEMENTE PERCHÉ SI È PRESENTATA IN UN PROGRAMMA DI SINISTRA A PARLARE MALE DI BERLUSCONI. BASTA DAVVERO COSÌ POCO? UN FILM DI OZPETEK E QUALCHE SERMONE? MAH\" 4- ANZICHé TACERE, AMBRA FRIGNA: \"FARE GOSSIP SULLA CELLULITE, SI PUÒ. MA FAR VEDERE UN CADAVERE E INDUGIARE SUI VERMI È UN’ALTRA COSA\" (BEN DETTO! COSì. MAGARI LA PROSSIMA VOLTA, PRIMA DI SBACIUCCHIARE QUALCUNO PER STRADA, AMBRA RIFLETTERÀ SUL FATTO CHE HA UN COMPAGNO E UNA FIGLIA CHE L’ASPETTANO A CASA)

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1- ALFONSINA LA PAZZA PRENDE PER LE CORNA L'AMBRA-NATA DEL GOSSIP
Alfonso Signorini per Chi, in edicola domani

Ambra e Bellocchio in macchina a Roma da Chi

Di solito non rispondo alle polemiche. So che le chiacchiere sterili e le provocazioni che si sollevano sul mio conto o su quello che faccio sono il prezzo da pagare alla popolarità e al successo. E, ogni volta, ne rido, consapevole che a nulla serve combattere contro l'invidia di chi ci circonda. Preferisco concentrare le mie energie su qualche cosa di più costruttivo.

Ambra e Bellocchio a Crotone da Chi

Se vengo meno alle mie abitudini, è solo perché c'è una polemica più sterile delle altre che è scoppiata qualche giorno fa: secondo i soliti Soloni, "Chi", la scorsa settimana, ha pubblicato in copertina lo scoop di Ambra Angiolini tra le braccia del collega Pier Giorgio Bellocchio per una nostra vendetta nei confronti dell'attrice che, qualche settimana prima, era andata ospite di Santoro ad Annozero a rivendicare la sua dignità di donna offesa dall'edonismo berlusconiano. Lo so, certe idiozie si commentano da sole. Ma lasciatemi aggiungere qualche considerazione.

1) Mi viene da ridere al pensiero che Ambra Angiolini, considerata fino a qualche anno fa emblema della tv trash formato lolita, possa essere diventata d'un tratto icona della sinistra, semplicemente perché si è presentata in un programma di sinistra a parlare male di Berlusconi. Basta davvero così poco? Un film di Ozpetek e qualche sermone? Mah.

Ambra e Bellocchio a Crotone da Chi

2) Da mesi ormai Villa San Martino, la residenza privata (e sottolineo "privata") di Silvio Berlusconi, è sotto i riflettori di tutta la stampa italiana: quello che sarebbe successo (e sottolineo "sarebbe") tra le mura di Arcore ci è stato raccontato in ogni dettaglio fino alla nausea. Mura ricche, patrizie finché si vuole, ma pur sempre mura private. Nessuno ha trovato niente da ridire, pur su un caso di palese invasione della privacy come questo.

Ambra Bacia Bellocchio da Chi

Ma allora per quale ragione quel che un'attrice (dunque un personaggio pubblico) fa (e sottolineo "fa") sul marciapiede del centro di Roma o sugli scogli di Crotone davanti agli occhi di tutti diventa per questi stessi signori d'un tratto impubblicabile? Ficcare il naso in casa degli altri sì e guardare quel che succede alla luce del sole no? Mah.

3) Francesco Renga ha definito "sciacalli" chi, come me, ha voluto gettare un'ombra sulla sua meravigliosa storia d'amore. Che si tranquillizzi. Il senso della mia vita non è certo quello di gettare ombre sulla vita di nessuno. Certamente le foto pubblicate sul giornale che faccio rappresentano uno scoop e le ripubblicherei di nuovo domani mattina.

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"Chi" non è National Geographic, né Newsweek, né Famiglia cristiana: con gli amori che nascono e che finiscono (corna comprese) ci campa. Renga se ne faccia una ragione. Risolva piuttosto la questione con la sua compagna: immagino che, di fronte a certe immagini, qualche cosa da dire tra loro ci sia.

Anche se siamo sicuri che Ambra si sarà precipitata a pontificare su altri giornali sulla sua lesa maestà. Questo poco ci importa. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, che si tratti di Ambra, di Antonella Clerici (a proposito, avrà partecipato anche lei a Ballarò o ad Annozero?) o di qualsiasi altro personaggio pubblico. Amen.


2- ANTICIPAZIONE DA VANITY FAIR, IN EDICOLA DOMANI: DOPO LA PAPARAZZATA DI "CHI", AMBRA FRIGNA: "GOSSIP SULLA CELLULITE, SI PUò. MA FAR VEDERE UN CADAVERE E INDUGIARE SUI VERMI È UN'ALTRA COSA" - BEN DETTO: MAGARI LA PROSSIMA VOLTA, PRIMA DI SBACIUCCHIARE PER STRADA L'ATTORE PIER GIORGIO BELLOCCHIO, AMBRA RIFLETTERÀ SUL FATTO CHE NON SOLO è UN PERSONAGGIO PUBBLICO MA HA UN COMPAGNO E UNA FIGLIA CHE L'ASPETTANO A CASA - OPPURE DOPO BONCOMPAGNI, ORA È TELEGUIDATA DALLO "SCIACALLO" SIGNORINI?...

ambra bellocchio Ambra Vanity Fair

«Ti trovi sbattuta in copertina, con foto paparazzate e l'insinuazione che hai una storia con un altro. Che non è il tuo compagno e padre dei tuoi figli. Chissenefrega se questa cosa può minare equilibri già delicati. Chissenefrega se può distruggere una famiglia. Chissenefrega se "la storia", magari, non è mai davvero esistita, o non esiste più».

Sono le prime parole di Ambra Angiolini a Vanity Fair: sull'ultimo numero di un settimanale è stata paparazzata in compagnia di Pier Giorgio Bellocchio, figlio di Marco, in scena con lei in questi mesi con I pugni in tasca. Ad accompagnare le foto un articolo sui presunti disperati tentativi dell'attrice, al telefono con la redazione, per bloccare il servizio.

Ambra racconta di aver ricevuto da parecchi giornalisti sms di solidarietà indignata, perché passi pubblicare semplicemente le foto, se di gossip ti occupi, ma riportare telefonate private, dice, non è molto fair. Ed è soprattutto questo, spiega, ad averla disgustata. Quindi Ambra ha deciso di dire la sua e lo ha fatto con Vanity Fair, che le dedica la copertina in edicola dal 23 marzo.

I giornali di gossip fanno il loro mestiere, e tu lo sai. «Conosco i meccanismi del mio lavoro. Però ho presente anche la deontologia che dovrebbe avere un giornalista. Se chi fa gossip vuole dire al mondo che una modella ha la cellulite, può dirlo: il suo pezzo sarà una lettura leggera che farà pensare a tante donne, compresa me, di essere meno sfigate quando allo specchio guardano fiorire le loro smagliature. Ma far vedere un cadavere e indugiare sui vermi è un'altra cosa. Strumentalizzare una paparazzata senza chiederti a chi fai male è mancanza, perlomeno, di stile».

ambra-angiolini-annozero-santoro

In che senso? «Se le foto fossero state pubblicate con ironia, l'avrei sopportato. Mi disgusta l'articolo che le accompagna. Lo squallido verbale della mia presunta angoscia per lasciar intendere l'incandescenza di un contenuto che non c'era. Io ho sempre messo in primo piano l'equilibrio della mia famiglia, non ho bisogno di copertine "purché se ne parli", se ho dei problemi cerco di gestirmeli e non credo che alla gente interessino. C'è ben altro di cui preoccuparsi».

Hai raccontato di recente il crollo psicofisico che ti ha costretta a mesi di riposo e cure. Questo polverone arriva in un momento già complicato per te. «Se non stai bene e lo dici, susciti compassione, simpatia. Ma io non voglio mettere in piazza il mio malessere per farmi dire: poverina».

ambra-angiolini-annozero-santoro

Sei qui per spiegare la tua verità? «Non sono tenuta a dare spiegazioni a nessuno, se non al mio compagno che le ha già avute. Devo solo poter guardare Francesco negli occhi, e io lo posso guardare». Come ha reagito Francesco? «Francesco pensa soprattutto a proteggermi. Il giorno dopo l'uscita di quelle foto aveva un concerto e ha dedicato un pezzo "alla mia compagna, contro gli sciacalli che tentano di minare il nostro rapporto, che d'amore si tratta"».

Jolanda, la vostra figlia più grande, fa le elementari: non temi che tutta questa storia la turbi? «No. Se Jolanda la notte s'infila nel nostro letto e allunga le braccia, trova da un lato la mano di suo padre, dall'altro la mano di sua madre. Questa è la sua verità. È la nostra».

 

 


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