Paolo Bracalini per "Lettera43.it"
Vittorio SgarbiNicole Minetti come co-conduttrice, anzi come «accompagnatrice» televisiva, questo aveva in mente Vittorio Sgarbi, se non fosse stato bloccato dalla Rai che ha giudicato «inopportuna» l'idea. La data prevista per il debutto, il 5 aprile (subito dopo l'inizio del processo Ruby) sarebbe stata perfetta per parlare di «donne», con la Minetti, su Rai Uno, in prima serata.
Tramontata la Nicole da accompagnamento, si cerca ancora il nome giusto per la spalla femminile del programma di Sgarbi (al via il 27 aprile). Tra i tanti si fanno quelli di Veronica Pivetti, di Margareth Madè, la protagonista di Baarìa, e di altre attrici e/o modelle. Ma una certezza c'è: che si tratterà comunque di una 'silenziosa' accompagnatrice.
Nicole Minetti nella cabina del telefonoDUE UOMINI PER SGARBI
Sgarbi, nei panni di 'condottiero' più che di conduttore, avrà invece due spalle maschili, due co-conduttori veri e propri ma non professionisti. E nella rosa di nomi c'è persino un vescovo. E non è stato ancora definito il titolo per l'esordio del critico tivù come anchorman da prime time. Anche se in cima alle preferenze c'è Hannibal, come il personaggio del 'Silenzio degli innocenti' interpretato da Anthony Hopkins. Ma questa non è l'unica opzione in campo. Si era parlato di «Il bene e il male», mentre sembrano tramontate le ipotesi «Capre e cavoli» (come dire: cultura sì, ma anche spettacolo alla Sgarbi) e «Fuoco amico» (che significa: non faremo i cortigiani del re). Qualcuno ha poi suggerito «Guerra e pace», qualcun altro «Il rasoio di Occam».
UN TITOLO MISTERIOSO
Intanto, Sgarbi ha fatto sapere che il suo programma avrà comunque un titolo bomba, ma che però non vuole. Mistero. Cinque puntate, forse sei, che sono un esperimento e una scommessa (per Sgarbi ma soprattutto per Mauro Masi). Primo, portare la cultura in prima serata sulla rete popolare per eccellenza della Rai. Secondo, prendere spunto dal format inventato da Fazio e Saviano con Vieni via con me per fare tutt'altro, e soprattutto in altra direzione politica e polemica.
IL VINCOLO DELLA FASCIA PRE-ELETTORALE
Anche il programma di Sgarbi ruoterà attorno a tre monologhi del conduttore-mattatore, intervallati da servizi, ospiti, interventi sull'argomento, uno per puntata. I temi, molto alti, saranno: Dio, la donna, il vero e il falso, la giustizia, la bellezza. La grande scommessa e il grande problema per Sgarbi però è un altro: riuscire a parlare di temi politicamente 'delicati' (come la giustizia, o la donna) in un periodo iper-controllato come quello della 'fascia pre-elettorale' che impedisce di parlare di politica in Rai nel mese precedente le elezioni amministrative (a maggio si vota).
IL RITIRO DI TOSCANI
Sgarbi voleva discutere dello scandalo dell'eolico, in particolare nella Puglia di Vendola, dove avrebbe già - si sussurra in Rai - mandato un inviato. Ma con la campagna elettorale in corso potrà parlare di eolico ma non di Vendola, né di altri politici. Un vincolo insopportabile, soprattutto per l'irruento Sgarbi. Si controllerà? O si beccherà qualche sanzione? Vedremo.
Per quanto riguarda i suoi collaboratori, Sgarbi in un primo momento aveva scelto come regista-direttore artistico Oliviero Toscani, che però si è tirato indietro qualche settimana fa adducendo motici 'politici'(denunciando una possibile deriva berlusconiana della trasmissione) quando invece sembrano essere esclusivamente economici, visto che Toscani chiedeva un compenso molto alto, precisamente di «550 mila euro lordi» dicono da Viale Mazzini, che la Rai non ha potuto soddisfare.
Carlo vulpioUN POOL DI AUTORI FIDATI
E così Sgarbi ha ripiegato su Filippo Martinez come direttore artistico (a cui la Rai affiancherà un regista) e ha chiamato accanto a sè un pool di autori fidati e culturalmente eterogenei come Carlo Vulpio (inviato del Corriere della sera), Luigi Mascheroni (firma del Giornale), Angelo Crespi (collaboratore del ministro Sandro Bondi) e Irene Ghergo (storica autrice televisiva).
La produzione è della Bibi Ballandi entertainment, società specializzata nelle maxi produzioni e one-man show per la prima rete Rai (Ballando con le stelle, La situazione di mia sorella non è buona di Adriano Celentano, poi gli show di Gianni Morandi e Fiorello). La squadra c'è (Sgarbi, per ora, un po' meno...), le idee anche, le polemiche pure. Si spera anche lo share.