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IL DIVINO QUIRINO CONTI ANATOMIZZA E PSICANALIZZA IL BERSANI DESCAMISADO: CHE SCEMPIO! 1- \"PECCATO CHE, DENTRO I PANNI DEL BERSANI L’AMERIKANO, ALLA RIOTTA, E PRIMA DI LUI ALLA KENNEDY’S STYLE E ORA ALLA OBAMA, NON CI SIA PIÙ LUI: BERSANI L’EMILIANO. AL MASSIMO, UN LARVATO SIMIL-CHIUNQUE, INTERCAMBIABILE CON I CONFORMISTI SCAMICIATI\" 2- \"POVERO BERSANI, COSTRETTOSI IN CAMICIA COME UN BANALE RIOTTA, PER DIFENDERCI DA UN PRESIDENTE INCEROTTATO COME DOPO UN’INCURSIONE AEREA!\"\" 3- IL SUO MINIMALISMO FORMALE è BATTUTO SOLO DAL MARPIONNISSIMO DI LANA TRICOTTATA (\"CON UN PULLOVER SIMILE, COME POTREI TOGLIERTI IL PANE DI BOCCA? DEI VECCHI AGNELLI, VEDI, NON È RIMASTO CHE UN PO’ DI LANA…” E CON QUESTO ERAVAMO CONVINTI DI AVER VISTO IL PEGGIO, IN MATERIA DI ABITI STRATEGICI E POWER LOOK)\"

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Quirino Conti per Dagospia

SILVIA VENTURINI FENDI QUIRINO CONTI BERSANI

Quanto mai smaliziati, e grazie a Dio ormai avvertiti del fatto che per secoli si è dominato l'inconsapevole suddito anche con metri e metri di prezioso tessuto e tonnellate di fiocchi, coccarde, nastri, galloni, ricami, pellicce, gioielli e ogni sorta di fronzolo (anche il più incredibile), consci cioè che più si era mastodontici e bardati - parés, per i colti -, più, per questo, in quei volumetrici, artefatti apparati, si meritavano reverenza e timoroso rispetto (dunque, obbedienza), suscitando stupore come si fosse esseri diversi, superiori, pressoché divini (tra gli ultimi a confidare ancora in questa sorta di travestimento terroristico non sono rimasti che pochi satrapi e la regnante gerarchia vaticana), non senza una qualche giustificata soddisfazione dunque si è giunti all'attuale, corrente, disinvolto minimalismo formale.

JOACHIM I - RE DI NAPOLIBERSANI

Per il quale il potente, senza più il minaccioso espediente di iperboli vestimentarie - avendone però escogitate di ben più sottili e pericolose -, lascia al suo aspetto e ai suoi abiti un ruolo apparentemente meno reboante, più asciutto quindi, e sintetico. Così che questa nuova regola suntuaria ha finito per condizionare anche le teste coronate superstiti.

Pertanto, rassegnati e forse persino ormai assuefatti all'evidenza che il potente è (spesso) molto peggio di noi, con non troppa meraviglia - anche se con qualche sospetto -, addosso a un autentico padrone (uno degli ultimi) di questi nostri anni, si è potuto contemplare l'uso totalmente spiazzante, tra decine di interlocutori in abito e cravatta, del più morbido e rilassato pullover.

E, con la sua caratteristica espressione - quella un po' stazzonata di chi si è appena svegliato dal consueto pisolino postprandiale -, il terribile Marchionne, costantemente armato di quel poco di lana tricottata necessaria per un pull. Naturalmente, lo scopo (tutt'altro che tranquillizzante) era spudoratamente esplicito:

OBAMABOB KENNEDY

"Ecco..." voleva dire, "mi sono appena allontanato dai miei hobby, dal mio relax, dal mio caldo, avvolgente, tranquillo riposo famigliare. Guarda, sono proprio come te. Così come mi vedi: con gli stessi tuoi abiti del tempo libero, quelli qualunque e un po' sformati del weekend, quelli dello sport, dei nostri hobby appunto, del bonario, mediocre pantofolare per casa (...stavo giusto completando il mio amato puzzle!), con un vecchio, qualunque pullover addosso. E così ti accolgo, la mano sulla spalla, per parlare cordialmente di noi, come vecchi amici: tra un succo di frutta (Dio ci scampi dagli alcolici!) e un'apple pie appena sfornata..." ammettendo in tal modo il suo interlocutore al tepore del suo bonario, sedentario aspetto di tenero orsacchiotto.

"E vuoi che vestito così, con questi abiti, io non la pensi esattamente come te? E che in questa nuvola di ovvietà pacificanti possa addirittura fregarti? Pugnalarti alle spalle?" E giù una bella risata. "Ma via, rilassiamoci, tranquilli: io sono esattamente come te quando, con la comoda tenuta del sabato, metti ordine nel tuo garage, passi in rassegna i tuoi attrezzi, ti dedichi al giardinaggio o al bricolage. E prepari un succulento barbecue. Proprio come te, rasserenato dalle cose e dalle abitudini più semplici. Calde, appunto, morbide, elastiche, cedevoli come un pullover (e come le nostre idee). Con un corpo simile, come potrei toglierti il pane di bocca? Dei vecchi Agnelli, vedi, non è rimasto che un po' di lana..."

John F KEnnedy e Jacqueline in barca nel obama e staff

E con questo eravamo convinti di aver visto il peggio, in materia di abiti strategici e potere. Persino in un traslato di mascheramento, come in certi coleotteri spietati e pronti a ogni trasformismo pur di finire un rivale. Sennonché, proprio in questi giorni, girando per la città, un manifesto ci ha impietriti tutti.

Bersani, quello tale e quale al bravo Ferrini televisivo (e anche per questo tanto famigliare da essere quasi sempre convincente), scamiciato, incravattato e con le maniche arrotolate. Con lo sguardo di sempre, ma stavolta mimato e in posa; e l'aria (anche questa ricreata, e dunque posticcia) di chi l'ha sempre detto lui per primo.

Ora, che da noi il clima sia tendenzialmente da regime peronista è fuor di dubbio, ma scambiare gli oppositori per descamisados, questa è proprio grossa.
A meno che... A meno che, scelleratamente, non si sia voluto fare di Bersani l'Emiliano un Bersani l'Amerikano. Alla Riotta, insomma, e prima di lui alla Kennedy's style, e quindi alla Kissinger e, ora, alla Obama.

mormoni

Pertanto, a tutti i costi, un Bersani naturalmente iperattivo, instancabile, lavoratore ma, attenzione, con quel collo chiuso e la cravatta annodata, rassicurante, in ordine, e fedele alle più sacre tradizioni; giovanile, certo, incurante del freddo, nell'eterna primavera di chi è tenace, resistente e temprato.

peron style

Fresco di bagnoschiuma (notare il candore del cotone), prestante (appena un'ombra di pancetta) e braccia forti e rassicuranti. Altro che Marchionne, quel freddoloso, e sempre lì a mettere in ordine i suoi soldatini!

Bersani, invece... dentro le cose e nel suo tempo. Senza uno stile riconoscibile che non sia quello transnazionale e del mondo. Proprio un contemporaneo, Bersani... Peccato che, dentro quei panni, non ci sia più lui: al massimo, un larvato simil-chiunque, intercambiabile con tutti gli attuali, conformisti scamiciati del mondo. Bersani, invece... Con quell'accento così vero e reale, e quel suo eterno scuotere il capo in un piccolo sorriso... Non un imbecille supermanager qualunque di una qualsiasi city del pianeta. Povero Bersani, costrettosi in camicia per difenderci da un presidente incerottato come dopo un'incursione aerea!

Ora, dal momento che sotto quei manifesti già si vedono capannelli di fan sghignazzanti e, ai finestrini dei tram, disperate e attonite frotte di passeggeri attaccati al vetro in prossimità di tali affissioni, non sarà il caso di riconoscere qualcosa ai fecondi autori di un simile capolavoro?

EDWARD IIImormoni

Che, per aver conciato il povero Bersani come i fuggitivi e fallimentari ultramanager dell'infausta Lehman Brothers (quelli con le scatole di cartone in mano), vagamente sulla scia del già nefasto Blair e di chiunque si stia adeguando a un banale televisivo senza alcuna prospettiva, quei tali sono evidentemente meritevole di qualsiasi cosa, compresa un'eccezionale e sonorissima! prebenda.

Comunque, di tutta questa ignominiosa comunicazione forse qualcosa andrebbe salvato: il candore metaforico dell'indumento. E con esso, quello di Bersani: per essersi sottoposto a tanto. Ma si può vincere di solo candore?

 


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