Luigi Roano per "il Mattino"
Rosa Russo IervolinoCartoline di saluti finali (amari) da Palazzo San Giacomo: rubato dalla stanza del sindaco Rosa Russo Iervolino un Luca Giordano, un «santo in ascensione» senza titolo. Sembra impossibile ma è proprio così, la povera Rosetta è stata oggetto di un furto alla Arsenio Lupin, al posto dell'originale è stato messo un evidente falso, che apre significativi scenari sulla sicurezza del primo cittadino.
Come è possibile accedere alla stanza del sindaco al secondo piano di Palazzo San Giacomo e trafugare qualcosa indisturbati? Quali sono i sistemi di sorveglianza? Quali sono le persone addette a tale delicato compito di custodia del Palazzo? La Iervolino è un ex ministro dell'Interno che gode di una validissima e fidatissima scorta e infatti mai ha avuto problemi fuori dal palazzo. Il punto è la sede del Comune che potrebbe avere qualche buco importante nel suo centro vitale, la stanza del primo cittadino. I fatti.
IervolinoÈ la notte del 2 marzo scorso quando la Iervolino si accorge del furto. È la notte delle dimissioni farsa delle opposizioni. Il sindaco non sa ancora che quelle firme non sono regolari e che sarebbe rimasta in sella a Palazzo San Giacomo fino al termine della consiliatura. Così - come il resto della giunta - comincia a riempire scatoloni e a fare inventari. Nella sostanza l'ex ministro dell'Interno comincia a mettere a posto quintali di pratiche e di posta dei napoletani, materiale suo. E a verificare rispetto a quando è entrata nel giugno del 2001 come è messo il suo studio al secondo piano di Palazzo San Giacomo.
Rosarusso Iervolino - Copyright PizziCosì getta l'occhio verso quel gioiello, quel Luca Giordano insieme ad altri suoi assessori. Fra questi ce ne sono parecchi molto ferrati e appassionati d'arte, in primis il vicesindaco Tino Santangelo che cura anche una rubrica sul giornalino del Comune che ha al centro proprio l'arte. E in quel momento che i presenti nell'ufficio del sindaco, praticamente quasi tutta la giunta, si accorgono che qualcosa non va.
I tratti delle figure non sono certo quelli del maestro di pittura del '600. Così la Iervolino chiede un consulto ai suoi esperti d'arte che impiegano davvero pochissimo tempo per capire che quello che c'è dentro la cornice tutto è tranne che un Luca Giordano.
Scatta immediatamente la denuncia alla Ps e ora la pratica è in mano alla polizia. Indagini difficili e complesse e chissà mai se se ne verrà a capo.
rosa russo iervolino corno ppliberoNon per mancanza di qualità degli ufficiali, piuttosto perché nessuno sa quando quel quadro sia stato effettivamente rubato. Il sindaco se ne è accorto la notte del 2 perché convinta che doveva lasciare il Palazzo San Giacomo nel giro di poche ore stava mettendo a postole sue cose e a fare l'inventario. Ma chi può dire quando realmente c'è stato il furto? Un giallo dunque e pensare che l'ufficio del sindaco ha custodito e custodisce ancora oggetti che vengono spesso dalle chiese che non sono in grado di metterli in sicurezza.
lapresse iervolino bassolinoAl di là del quadro la Iervolino sta approfondendo effettivamente se ci sono altre cose che sono sparite. E allora spuntano fuori dubbi su una collezione di pastori del 700 napoletano. Classici e tradizionali il cui valore è rilevante. Custoditi in una bacheca che sta sempre nell'ufficio del sindaco.
Si tratta di statuine che adornano spesso i presepi delle chiese. Ebbene la bacheca è quasi vuota. Su 30 pezzi censiti se ne contano solo 10. Dove sono andati a finire? L'esperto sulla materia il sindaco ce l'ha in casa e che esperto: l'ex Guardasigilli Luigi Scotti, oggi assessore alla Legalità che è un grandissimo appassionato di pastori tradizionali. Scotti è l'unico assessore che ogni anno prepara il presepe con le sue mani che installa nel suo assessorato. Lui lo Sherlock Holmes che dovrà risolvere il caso.