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L’EUROPA GIRA IN NEGATIVO - PORTOGALLO: I TASSI BOND SONO INSOSTENIBILI - SCARONI ALLA CAMERA: “LA PRODUZIONE IN LIBIA È FERMA, MA IL RESTO DEL NORDAFRICA È OK” - PROFUMO CANDIDATO AL BOARD ENI - ZINGALES VERSO LA CONFERMA IN TELECOM - DUE OFFERTE PER TIRRENIA - I CONTI DI GENERALI ALL’ESAME DI MIGLIETTA - EMMA SERRA I RANGHI, 7 MAGGIO ASSISE GENERALI - CON TREMONTI SIAMO MENO “ACCOGLIENTI” CON I FRANCESI - GHOSN RISCHIA PER LE SPIE IMMAGINARIE DI RENAULT …

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1. BORSA: EUROPA PASSA IN NEGATIVO CON BANCHE DEBOLI, OK ATENE...
(ANSA)
- Avvicinandosi a metà giornata le maggiori Borse europee sono passate tutte in perdita soprattutto a causa della debolezza dei titoli bancari, con timori anche per l'inflazione nel Continente, che potrebbe portare a un inasprimento dei tassi maggiore delle previsioni. In un clima nervoso e molto volatile, l'indice Stxe 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini europei, cede circa mezzo punto percentuale, ma alcune piazze fanno decisamente peggio.

borsa di milano

E' il caso soprattutto di Madrid e Parigi, mentre Atene segna una controtendenza dell'1,21%. Tra i gruppi bancari i più pesanti sono ancora Hsbc, che cede il 2,88%, seguita da Bnp Paribas e Bbva che perdono rispettivamente il 2,71% e il 2,13%. Intesa SanPaolo è in calo del 2,30%.

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: - Londra -0,57% - Parigi -0,81% - Francoforte -0,21% - Madrid -1,14% - Milano -0,78% - Amsterdam -0,43% - Stoccolma +0,36% - Zurigo -0,71%

2. PORTOGALLO, TASSI BOND INSOSTENIBILI A LUNGO...
(ANSA)
- Le attuali condizioni di finanziamento del Portogallo sono "insostenibili" nel lungo termine. Lo ha detto il ministro delle Finanze portoghese José Socrates dopo il forte rialzo dei tassi nell'asta di titoli di Stato a 12 mesi di stamani, che ha visto un balzo dei rendimenti. Moody's, in nottata, ha tagliato di due livelli il merito di credito del Paese.

3. SCARONI, IN ULTIMI 6 ANNI TITOLO HA FATTO MEGLIO DI CONCORRENZA...
(Adnkronos)
- "Non faccio ragionamenti astratti ma molto concreti" sull'andamento del titolo. Cosi' l'ad di Eni, Paolo Scaroni, ha risposto interpellato nel corso dell'audizione in Commissione Bilancio della Camera. "Ci sono -ha detto Scaroni- sei compagnie simili a noi che si chiamano Exxon, Chevron, ConocoPhillips, Bp, Total, Shell e mi confronto con loro. Se tutti scendono e io scendo meno, sono contento. Se tutti salgono e io salgo meno, sono triste".

borsa londra

"Vi posso assicurare -ha proseguito Scaroni- che negli ultimi sei anni il titolo si e' comportato meglio della media del 'peer group'. Questo lo considero il metro di giudizio". "Certo -ha concluso- non si puo' mettere a confronto il titolo Eni con quello Microsoft perche' parliamo di settori completamente differenti".

4. SCARONI, INTERROTTA PRODUZIONE PETROLIO IN LIBIA
(ANSA)
- L'Eni ha interrotto la produzione di petrolio in Libia. Lo ha annunciato l'ad Paolo Scaroni a margine di un'audizione alla Commissione Bilancio della Camera. "Abbiamo terminato la produzione anche a causa di un problema di spedizioni", ha detto Scaroni, aggiungendo che in Libia l'Eni "produce gas per uso domestico, alimentando tre centrali elettriche nella zona di Tripoli". E', ha concluso, "un'attività che consideriamo positiva per i libici e che vorremmo evitare di interrompere".

5. SCARONI, SUL RESTO DEL NORDAFRICA ENI NON HA PROBLEMI...
(Adnkronos)
- "Sul resto del Nordafrica", oltre alla Libia, "non registriamo e non vediamo problemi". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, che, nel corso dell'audizione oggi in Commissione Bilancio della Camera, ha aggiunto che in Nordafrica "noi siamo i principali attori".

JOSE SOCRATES

"Siamo primi -ha detto Scaroni- in Egitto, Algeria, Libia, e coprimi in Tunisia". "In Egitto -ha quindi rilevato Scaroni- la rivoluzione e' avvenuta senza che perdessimo un solo barile di petrolio". "In Algeria e Tunisia -ha concluso l'ad del cane a sei zampe- e' tutto normale".

6. SCARONI, CON GAZPROM RAPPORTO SOLIDO MA LITI FURIBONDE SU PREZZI GAS
(Adnkronos)
- Anche se con Gazprom c'e' una "lite furibonda sui prezzi del gas" il rapporto "e' solido" e "Eni e' ben contenta" di questo. Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel corso dell'audizione in Commissione Bilancio della Camera.

Scaroni ha quindi ricordato che l'alleanza con il colosso russo e' di antica data, "risale -ha detto- a 40 anni fa, ai tempi di Mattei e continuiamo a mantenere questo rapporto che consideriamo un punto di forza, uno dei punti principali su cui si basa la nostra strategia del gas".

Guardando alla crisi dell'Africa mediterranea, per Scaroni Gazprom rimane "uno dei fornitori che consideriamo tradizionalmente affidabile" e, ha sottolineato l'ad del cane a sei zampe, "quando vediamo tempi tempestosi sul nordafrica ci ricordiamo che la Russia non ha mai dato problemi in questo senso. Siamo percio' ben contenti di mantere i rapporti con Gazprom". "Poi -ha riferito Scaroni- adesso stiamo litigando in maniera furibonda sui prezzi ma fa parte dei rapporti di mercato".

7. SCARONI, QUELLO CHE ABBIAMO IN CHIMICA FRUTTO DI SALVATAGGI...
(Adnkronos)
- "Quello che abbiamo nella chimica non e' frutto della strategia che qualcuno ha fatto all'interno di Eni, ma il risultato di salvataggi che i governi imponevano all'ente di stato Eni controllato al 100%". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel corso dell'audizione in Commissione Bilancio alla Camera.

PAOLO SCARONI

"Mettersi a gestire una somma di pezzetti di aziende, oltre tutto fallite evidentemente per qualche buona ragione, - ha detto Scaroni - e' un compito piuttosto titanico su cui io e i miei predecessori ci siamo impegnati negli ultimi 20 anni". Scaroni quindi ha sottolineato che percio', "ogni volta che abbiamo l'opportunita', cerchiamo di mettere mano a questa situazione".

8. ENI: PROFUMO, HO DATO LA MIA DISPONIBILITA' PER NUOVO CDA...
Radiocor
- 'Ho dato la mia disponibilita'. Certo, non possono candidarmi senza avermelo chiesto. Comunque, deve chiedere ad Assogestioni'. Cosi' Alessandro Profumo, ex numero uno di UniCredit, sulla candidatura avanzata da Assogestioni perche' entri come consigliere indipendente nel board di Eni. Riguardo alla possibilita' di poter salire ai vertici della compagnia petrolifera, Profumo ha chiarito che: 'essere consigliere indipendenti non significa essere alla guida'.

ALESSANDRO PROFUMO

9. MARCEGAGLIA SERRA I RANGHI, 7 MAGGIO ASSISE GENERALI...
(Adnkronos)
- Emma Marcegaglia chiama a raccolta l'intero sistema confindustriale per un'analisi a tutto campo sulla competivitia' del Paese e convoca le 'assise generali' di Confindustria e della piccola Industria, per il 7 maggio prossimo a Bergamo. In un momento di difficolta' e di incertezza dell'economia e del quadro politico gli imprenditori cercano dunque di serrare i ranghi per guardare avanti.

Sara' percio' affidata ad una riflessione interna, piu' che a un confronto con la politica e le istituzioni, la messa a punto di una nuova agenda delle priorita' che serva a rafforzare la crescita del Paese. Un appuntamento che arriva a dieci anni dagli ultimi 'stati generali' di Confindustria, convocati nel 2001 dall'allora presidente Antonio d'Amato a Parma, e che dovra' servire ad ascoltare e a tastare il polso della base di viale dell'Astronomia che, per questo, si svolgeranno, almeno per ora, rigorosamente a porte chiuse.

EMMA MARCEGAGLIA

Una decisione, annunciata oggi dallo stesso leader degli industriali dal palco dell'assemblea generale di Unindustria, allo studio da qualche tempo, vistata dal comitato di presidenza, e presa d'intesa con il presidente della Piccola industria, Vincenzo Boccia, che per questo ha ceduto il passo e si e' prestato a a 'trasformare' cosi' il tradizionale convegno biennale in programma la prossima settimana, sempre a Bergamo.

10. ADR: RIGGIO, APPROVAZIONE CONTRATTO PROGRAMMA ENTRO GIUGNO...
(Adnkronos)
- L'Enac accelera sul nuovo contratto di programma di Aeroporti di Roma. L'Ente per l'aviazione civile punta a chiudere la partita in tempi stretti e, comunque, entro giugno, con l'approvazione del piano che, a fronte dei nuovi investimenti che mettera' in campo Adr, definira' le nuove tariffe aeroportuali. Si trattera' di un primo 'step' con il via libera agli interventi per 1,2 miliardi relativi al periodo 2010-2015.

A indicare la tabella di marcia, e' stato il presidente dell'Enac, Vito Riggio, parlando a Fiumicino, a margine dell'iniziativa organizzata negli aeroporti italiani, nell'ambito delle celebrazione del 150mo anniversario dell'Unita' d'Italia. E Riggio ha parlato di tempi stretti visto che 'dopo piu' di otto mesi, la trattativa conclusa puo' dirsi conclusa e che, per quanto ci riguarda, non ci sono ulteriori margini negoziali'.

Vito Riggio

Mentre sembra archiviata l'anticipazione di aumenti tariffari a 1 a 3 euro, previsti da una norma della legge finanziaria per il 2010, ora, dunque, si guarda oltre. 'L'aumento dei 3 euro era stato concepito in una logica transitoria in attesta della definizione del contratto di programma. Questi aumenti avrebbero dovuto scattare subito ma ora questo non ha piu' senso', ha evidenziato Riggio, commentando le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, il quale, nei giorni scorsi, aveva detto a chiare lettere che gli aumenti delle tariffe aeroportuali, per Adr, scatteranno a fronte di un piano completo e bancabile per lo sviluppo di Fiumicino.

11. TELECOM, ZINGALES VERSO LA CONFERMA...
Da "la Stampa"
- Saranno due le liste, come accadde nel 2008, a contendersi le tre seggiole del consiglio di amministrazione (confermato a 15 componenti) che la governance di Telecom Italia riserva alle minoranze. Allo scadere del termine sono state depositate - dopo quella di maggioranza proposta da Telco - sia la lista di Findim, che fa capo a Marco Fossati, sia quella dei fondi riuniti in Assogestioni, che sono riusciti a raccogliere più dell'1% del capitale necessario per la presentazione della compagine.

Luigi Zingales

La Findim, che ha il 5% di Telecom (e nel cda in scadenza ha due consiglieri) si presenta con il superconsulente, ex managing director di McKinsey, Gianemilio Osculati, l'ex ad di Wind, Paolo Dal Pino, e il manager portoghese (con all'attivo diverse esperienze in società di tlc) Carlos Manuel De Lucena E Vasconcelos Cruz.

Assogestioni, invece, punta a riconfermare il consigliere in scadenza Luigi Zingales, economista. E presenta pure Ferdinando Beccalli Falco, presidente e ad di General Electric Europa e Nord Asia, oltre a Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino.

12. GENERALI, CONTI 2010 ALL'ESAME MIGLIETTA AL COMITATO ESECUTIVO...
Da "
la Stampa" - Cda sui risultati d'esercizio oggi per le Generali, con la nomina prevista anche di un componente del comitato esecutivo, da sostituire dopo le dimissioni di Leonardo Del Vecchio.

Il consensus degli analisti sui conti 2010 converge inverso un utile a 1,69 miliardi, in crescita del 29% dal 2009. Nell'esecutivo verrà proposto dal comitato governance della compagnia il segretario della Fondazione Crt Angelo Miglietta, espressione anche dei soci Ferak, che assieme alla stessa Crt controllano complessivamente il 4,1%.

TIRRENIA

13. TIRRENIA: DUE OFFERTE,CONSENTONO PROCEDERE A AGGIUDICAZIONE...
(ANSA
) - Due "plichi" per Tirrenia e due per Siremar sono arrivati al commissario straordinario delle due società di navigazione, Giancarlo D'Andrea. Nel comunicarlo con una nota, il commissario precisa "con particolare riferimento a Tirrenia", che "le offerte pervenute consentono la prosecuzione dell'ulteriore fase che precede la definitiva aggiudicazione". Con riguardo a Siremar, per l'aggiudicazione si potrà procedere in virtù dei provvedimenti previsti dalle misure urgenti per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza.

14. STRATEGIA CONTRO LA GRANDEUR...
Luca Pagni per "la Repubblica"
- Gli italiani? «Troppo accoglienti», secondo la definizione di uno che se ne intende di scorrerie nella penisola come il finanziere francese Vincent Bolloré. Ma quanto accaduto negli ultimi giorni fa pensare che l'atteggiamento del sistema politico-economico non sia più così accomodante. Soprattutto con le multinazionali francesi.

GIULIO TREMONTI

A cominciare dal governo, come ha dimostrato l'intervento del ministro Giulio Tremonti che ha impedito a Edf di prendere il controllo di Edison. O la decisione della Consob che ha portatoa cancellare le mire di Groupama su Fonsai e a spingere Ligresti verso Unicredit.

Per non dire di Intesa pronta ad appoggiare un polo Parmalat-Granarolo in funzione anti-Latctalis. Con un po' di ritardo, i tempi di Gucci, Fendi, Bnl, Alitalia e Bulgari, all'improvviso, sono più lontani.

15. SPIE IMMAGINARIE CAOS ALLA RENAULT ORA GHOSN RISCHIA...
Giampiero Martinotti per "la Repubblica" -
«L'inverosimile dilettantismo di questa vicenda non potrà restare senza conseguenze», dice François Baroin, ministro del Bilancio e portavoce del governo. «Le scuse vanno bene ma non bastano», gli fa eco il titolare dell'Industria, Eric Besson. E a sinistra si alzano voci per chiedere le dimissioni di Carlos Ghosn. Considerato dagli esperti una specie di «mago» dell'industria automobilistica, il presidente e amministratore delegato della Renault affronta senza convincere la formidabile crisi aperta dal falso spionaggio industriale alla casa automobilistica. Dopo aver licenziato tre dirigenti ed essere andato in tv, nel gennaio scorso, assicurando di avere le prove di uno spionaggio ai danni del costruttore, Ghosn ha dovuto far marcia indietro: l'inchiesta giudiziaria ha lavato i tre dirigenti dalle accuse. Probabilmente, la Renault è stata vittima di una truffa, per la quale è finito in carcere un agente della sicurezza interna.

Carlos Ghosn

Lunedì sera Ghosn è tornato in tv per fare atto di contrizione. Ha ammesso l'errore («mi sono sbagliato, ci siamo sbagliati, siamo stati ingannati»), ha chiesto scusa ai tre innocenti, promesso la loro reintegrazione e sostanziose indennità, ha dichiarato di aver rinunciato al suo bonus per il 2010 (1,6 milioni) e per il 2011. E ha respinto le dimissioni del suo vice, Patrick Pélata. Una posizione avallata dal cda, ma insufficiente agli occhi del mondo politico (lo Stato possiede il 15% dell'azienda) e dei sindacati.

La vicenda è stata disastrosa per l'immagine della Renault e solo il carisma di Ghosn e l'imminente lancio della nuova auto elettrica gli consentono di resistere: malgrado il mea culpa e le scuse pubbliche, la sua posizione appare delicata, anche se il governo, per ora, non chiede le dimissioni.

 


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