1- SICUREZZA: PREMIER SCHERZA, PERCHE' NON FATE FUORI TREMONTI?...
(ANSA) - Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, quando e' uscito a sorpresa dalla sua villa di Arcore per incontrare gli operatori della sicurezza che manifestavano davanti all'ingresso della villa, ha lanciato una frecciata con tono scherzoso al ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Parlando con i manifestanti, infatti, a proposito della difficolta' a trovare fondi nel bilancio, il Cavaliere ha scherzato: 'Tremonti dice che i soldi non ci sono, perche' non lo fate fuori?'.
2- TREMONTI, TRE DOMANDE E ZERO RISPOSTE
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Dal dicembre 2010 a oggi, in un crescendo scandito dai dettagli sulle inchieste giudiziarie che lo vedono coinvolto attorno alla figura di Marco Milanese, consigliere politico di Giulio Tremonti, è montata a dismisura l'attenzione.
Un recente pezzo de L'Espresso, scritto quando ancora le inchieste erano alle prime battute, definì l'ex ufficiale della Guardia di Finanza come "potente e manovriero". E le ultime perquisizioni in società partecipate del Tesoro avevano proprio lo scopo di accertare presunti "scambi" tra nomine caldeggiate da Milanese e, come riporta Repubblica, "utilità" di vario genere.
Tremonti e Gianni Letta Dal RiformistaAl momento le inchieste sono ancora in corso, e vale ovviamente la presunzione di innocenza, ma chi conosce da decenni i corridoi romani ha notato alcuni elementi singolari che inducono ad alcune domande che circolano al Tesoro, tra gli esperti di comunicazione e all'interno del Pdl:
Prima domanda che circola in ambienti del Tesoro: per quale ragione Marco Milanese, che al ministero dell'Economia arrivò come aiutante di campo (e dunque con compiti prevalentemente logistici, tanto che i vecchi democristiani solevano chiamare gli aiutanti di campo "caposcorta"), ha goduto di così ampia fiducia da parte di Giulio Tremonti, noto agli ambienti per diffidare di chiunque e forse anche di se stesso?
gianni letta giu tremonti LaStampaSecondo domanda che attanaglia gli esperti di comunicazione: per quale ragione il ministro Tremonti, grande "rottamatore" di portavoce, non ha mai chiesto un passo indietro a Milanese, il che lo espone a continui bombardamenti mediatici in una fase delicatissima come quella delle nomine?
Terza domanda che si mormora nel Pdl: per quale ragione Tremonti, che da tempo - parole sue - non è più un tecnico bensì un politico con grande abilità da statista, ha appaltato i rapporti con il Parlamento e i partiti a Milanese?