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piazza affariBorsa di Milano in affanno dopo il lunedi' nero. Continua la corsa inarrestabile dello spread. I ministri dell'Eurogruppo a Bruxelles si dichiarano pronti "ad adottare ulteriori misure contro il contagio", a partire da un rafforzamento del Fondo salva-stati. Oggi si riunisce l'Ecofin. La crisi italiana è determinata dai mercati, secondo il direttore dell'Fmi Christine Lagarde. Attesa al Tesoro e alla Banca d'Italia per l'asta di oggi di Bot per 6,75 miliardi.
BORSA MILANO: FTSE MIB SPROFONDA A -4% - Poco dopo l'apertura (-1,9%) gli indici di Piazza Affari sono crollati: il Ftse Mib cede il 4,08% e il Ftse All Share il 3,84%.
Panic selling su tutta Europa mentre la crisi del debito è sul tavolo dell'Ecofin, il consiglio allargato all'intera Ue. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra -1,10% - Parigi -1,71% - Francoforte -1,71% - Madrid -2,66% - Milano -4,05% - Amsterdam -1,40% - Stoccolma -1,83% - Zurigo -1,55%
SPREAD BTP-BUND TOCCA NUOVO RECORD A 330 PUNTI - Prosegue inarrestabile la corsa al rialzo della spread tra il Btp decennale l'equivalente bund tedesco. La forbice si è allargata ad un nuovo record di 330 punti. Il rendimento del Btp vola al 5,90%.
EURO IN CALO SOTTO 1,40 DOLLARI - Euro in calo sui mercati internazionali sia rispetto al dollaro sia rispetto allo yen. La moneta unica europea passa infatti di mano a 1,3931 contro il biglietto verde e a 111,37 rispetto allo yen. L'incertezza sul debito sovrano dei paesi periferici di Eurolandia e il timore del contagio pesano sulle quotazioni della moneta unica che ieri sera a Wall Street segnava 1,4019 sul dollaro.
LAGARDE,'CRISI IN ITALIA DETTATA DA MERCATI,PIL MIGLIORI' - La crisi in Italia è "essenzialmente determinata dai mercati, ai quali il governo italiano e i suoi partner europei saranno molto attenti". Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde, ammette però che la crescita economica italiana deve migliorare per assicurare la stabilità: "é essenziale per ristabilire la situazione, oltre alle misure già decise con l'obiettivo di riportare il deficit al 3% nel 2012".
LAGARDE"Alcune cifre dell'Italia sono eccellenti. Il deficit primario è uno dei migliori. Il debito è particolare nelle sue caratteristiche perché è detenuto all'interno del paese. E' chiaro che l'Italia si confronta al momento con problemi che sono dettati dai mercati" afferma Lagarde, criticando le agenzie di rating che, nella crisi europea, "giocano un ruolo. Non c'é dubbio".
EURO BANCONOTENei giorni scorsi Moody's ha tagliato il rating del Portogallo a spazzatura, sollevando critiche dall'Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea (Bce). E alimentando la spirale della crisi europea, già infiammata dalla Grecia. "La Grecia ha lavorato molto per ridurre il deficit e riuscire a riequilibrare il budget di 5 punti percentuali del pil. Si tratta di una performance considerevole ma sappiamo tutti non sufficiente: bisogna fare di più. La soluzione dovrà essere trovata fra i partner europei, compreso il governo greco, la troika (il Fmi, la Commissione Europea e la Bce)".
Bini SmaghiSul nuovo piano di aiuti alla Grecia e la parte che il Fmi potrebbe giocare, Lagarde afferma: "Non siamo ancora in una fase di studio delle condizioni, dei termini, della durata e del volume. Nulla puòessere considerato come acquisito". Il Fmi ha dato il disco verde alla quinta tranche da 3,2 miliardi di dollari del prestito accordato alla Grecia lo scorso anno. La sesta tranche dipende dal secondo piano di aiuti che le autorità europee valutano.
LUNEDI' NERO PER PIAZZA AFFARI, SPROFONDANO TITOLI BANCHE - E' l'11/09 dei bond, dicono con umorismo nero gli operatori: lo spread tra Btp e Bund schizza al suo record storico e Piazza Affari sprofonda chiudendo sui minimi dell'anno con il Ftse Mib in ribasso del 3,96% a 18.295 punti. Di certo si tratta di una nuova giornata nera per la Borsa sulla quale niente ha potuto il provvedimento della Consob sulle vendite allo scoperto.
berlusconi merkelCon il calo si sono volatilizzati 16 miliardi di capitalizzazione, una buona quota dei 77 miliardi persi dalle borse europee che comunque hanno avvertito le tensioni del mercato. A sprofondare sono stati soprattutto i titoli bancari. L'Italia è nel mirino della speculazione sui timori che la crisi del debito si diffonda nel Paese, sulle attese per l'approvazione della manovra e non ultimo secondo alcuni potrebbe aver pesato anche la recente sentenza sul Lodo Mondadori, che farebbe apparire la leadership di Berlusconi ulteriormente indebolita. Non è sola, la tensione resta alta anche su Atene e Madrid, che perdono rispettivamente il 2,58 e il 2,69%.
Anche Wall Street registra cali superiori all'1% con il Dow Jones che perde l'1,20%, il Nasdaq che cede il 2%. Ma certo il Belpaese perde di più. "L'Italia non fallirà mai perché é un Paese ricco" commenta Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della Bce lasciando un messaggio che chissà se alla riapertura i mercati ascolteranno considerando che oggi non sono servite le rassicurazioni di Angela Merkel, la consigliera tedesca che si é detta "fiduciosa" sul fatto che l'Italia riesca a realizzare le riforme necessarie per ristabilire la fiducia nella zona euro.
Sull'andamento della seduta, che in grand parte ricalca il film visto il 24 giugno e l'8 luglio, è la stessa Commissione di via Martini, attraverso un suo portavoce, a rilevare che "ad una prima analisi l'impressione è che non si tratti di vendite allo scoperto, ma di vendite effettive". Gli operatori puntano invece il dito contro derivati e in particolare sui 'credit default swap', gli strumenti con i quali gli investitori si assicurano contro l'insolvenza di un paese che, secondo alcuni andrebbero bloccati. I timori per la crisi del debito ha pesato anche sui cambi con l'euro tornato sotto quota 1,41 dollari.
Wall StreetLo spread del Btp italiano sul Bund tedesco è arrivato al record di 305 punti, partendo dai 245 punti di venerdì scorso. Sotto pressione anche i titoli decennali di Grecia (1.435), Portogallo (1.071), Irlanda (1.055) e Spagna (337). "Sui mercati la crisi dei debiti sovrani si è allargata ai titoli bancari. C'é un contagio diretto" ha sottolineato Bini Smaghi.
E infatti a pagare le immediate conseguenze del rischio Paese in Borsa sono stati i titoli delle banche che nei loro portafogli hanno grandi quantità di Titoli di Stato Italiani. Inoltre, secondo il banchiere fiorentino, gli istituti italiani hanno "una bassa capitalizzazione rispetto ai competitor stranieri".
Questi fattori rappresentano "una fragilità del sistema" e per questa ragione "il processo di ricapitalizzazione delle banche deve essere portato avanti". Intesa Sanpaolo e Unicredit, sono state le più colpite, con perdite che nel corso della seduta hanno toccato il 9 e il 10%, retrocedendo ai minimi dal 2009. Intesa Sanpaolo ha lasciato sul terreno a fine seduta il 7,74% retrocedendo ai minimi da ottobre 2009, Unicredit il 6,33% retrocedendo sui livelli di marzo 2009. Tonfo anche per Bpm (-6,39%), Mediobanca (-4,28%), Mps (-4,48%) e Banco Popolare (-3,52%).
Unicredit piazza CordusioNAPOLITANO, COESIONE NAZIONALE PER PROVE DIFFICILI - Giorgio Napolitano ha detto che "oggi più che mai dovrebbe sprigionarsi nel nostro Paese un impegno di coesione nazionale di cui c'é bisogno per affrontare le difficili prove che sono all'ordine del giorno". Lo ha detto al Viminale portando un saluto alla cerimonia per i 100 anni del palazzo sede del ministero dell'Interno.
Il presidente della Repubblica ha portato un saluto, parlando a braccio, al termine della cerimonia a cui erano presenti il ministro dell'Interno Roberto Maroni e numerosi suoi predecessori. Napolitano ha parlato anche lui in questa veste di ex ministro dell'Interno e a chiusura dell'intervento ha ripreso un appello ad agire in modo unitario di fronte ai problemi posti dalle "turbolenze dei mercati".
Intesa"Complimenti vivissimi ai miei vecchi colleghi. Cerchiamo - ha detto Napolitano testualmente - di dare una mano anche al di fuori di questo Palazzo. Ma credo che sia nostro sforzo comune e che, ha fatto bene a dirlo la dottoressa Marcegaglia, sia parte integrante di un impegno che più che mai dovrebbe sprigionarsi in questo momento nel nostro Paese, nella società e nelle istituzioni, di coesione nazionale di cui c'é indispensabile bisogno per affrontare e superare le difficili prove che già sono all'ordine del giorno".
BOSSI, SIAMO RIMASTI CONOSCENDO RISCHI - "Il fatto stesso che non abbiamo battuto ciglio e siamo rimasti al Governo significa che avevamo coscienza di quello che sarebbe successo, se ce ne fossimo andati saremmo finiti come la Grecia": lo ha detto Umberto Bossi parlando con i giornalisti della situazione dell'economia a margine di una visita all'aeroporto di Cameri.