Raffaello Masci per "la Stampa"
MARCO MILANESE HA RICEVUTO L'ONORIFICENZA DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICACapri si conferma come uno dei siti privilegiati per gli affari di Marco Milanese, ex consigliere del ministro Tremonti e parlamentare del Pdl. Dopo l'affare della barca rivenduta lucrosamente e in maniera sospetta, ora arriva quello dei gioielli (a parte le macchine di lusso, i viaggi, gli orologi, ottenuti con operazioni fuori dell'Isola).
Paolo Viscione, è il grande accusatore di Marco Milanese, quello che in una intercettazione dice, a un certo punto, che si è rotto i c... perché viene ricattato dalla politica e «da questo Milanese che si fotte i soldi». Viscione è un habitué di Capri e in una elegante gioielleria deve acquistare anche dei preziosi orecchini di cui la consorte di Milanese si era invaghita. La gioielleria è «la Fiorente», il cui titolare, Costanzo Alberino, viene interrogato il 25 marzo scorso dal sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Piscitelli, e i verbali ne danno conto dettagliatamente.
Alberino racconta di «conoscere molto bene» l'avvocato Viscione, perché è solito comprare con una certa frequenza dei preziosi nel suo esercizio, specie d'estate: osserva, sceglie - sempre secondo il racconto di Alberino - e fa mettere da parte. Poi, prima di ripartire, passa, ritira e paga.
MARCO MILANESEIn quell'estate «di tre o quattro anni fa» (Alberino non ricorda la data precisa ma ricorda che era prima che il figlio di Viscione si separasse dalla moglie, dato che in una di quelle visite comprò un regalo per la nuora) l'ottimo cliente si presenta e chiede di vedere degli orecchini esposti in vetrina. Alberino esegue. L'avvocato li osserva - si tratta di pendenti con due splendidi diamanti da tre carati - e chiede di metterglieli da parte, poi chiede il prezzo: 40 mila euro.
Dopo alcuni giorni Viscione torna, insieme a Marco Milanese («un uomo», dice il gioielliere, che non lo conosce) e alla di lui signora. I gioielli vengono esibiti di nuovo. «L'uomo che accompagnava Viscione - dice Alberino, stando ai verbali - chiese alla moglie se quelli fossero gli orecchini che le interessavano e quest'ultima confermò».
tremonti e milanese«Qualche giorno dopo - continua il racconto - in occasione del ritiro di altri gioielli da Viscione già prenotati, quest'ultimo acquistò i predetti orecchini in diamanti, chiedendomi di applicare su di essi uno sconto maggiore, in quanto dovevano essere un regalo per la persona che era venuta con lui precedentemente». Viscione, in quella circostanza, dice ad Alberino che si tratta un «generale della Guardia di Finanza» e che doveva fargli «un grosso piacere».
MANUELA BRAVI PORTAVOCE DEL MINISTRO TREMONTIIl gioielliere è particolarmente generoso con l'assiduo acquirente e dimezza il prezzo: 20 mila euro. Gli inquirenti chiedono ad Alberino di esibire i documenti di questa transazione, ma il gioielliere deve ammettere che l'operazione è avvenuta completamente «in nero»: non c'è traccia né della provenienza dei preziosi né della successiva vendita.
Alberino capisce solo qualche tempo dopo quanto «il generale» fosse importante, perché torna a fargli visita - solo un saluto, senza acquistare alcunché - accompagnato non solo dal sindaco di Capri Ciro Lembo, ma addirittura dal ministro Tremonti. In quella circostanza il gioielliere vuole fare un piccolo cadeau al ministro: un cornetto d'oro portafortuna, ma non ricorda se sia stato accettato o meno.
L'episodio - si diceva - fa il paio con un altro, sempre avvenuto a Capri: il grande affare della barca, comprata da Milanese dall'imprenditore Russo e rivenduta, grazie alla sovrastima di due società (ora indagate), al doppio del suo valore.