Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

MA ‘NDO VAI, SE UNA CASA (A TUA INSAPUTA) NUN CE L’HAI! - A OGNI SCANDALO IL SUO IMMOBILE SIMBOLO. ORMAI NON CONTI DAVVERO SE QUALCUNO NON TI PAGA UNA CASA: DALL’APPARTAMENTO AL COLOSSEO DI SCAJOLA, A QUELLO DI VIA GIULIA PER BERTOLASO, FINO ALL’AFFITTO GENTILMENTE OFFERTO DA MILANESE A TREMONTI (E COME DIMENTICARE L’AFFARONE DI LUNARDI COL PALAZZETTO DI PROPAGANDA FIDE?) - E PURE NON SONO DEI MORTIDEFAME…

$
0
0

1 - DA SCAJOLA A BERTOLASO, DOVE C'È CRICCA C'È CASA...
Ferruccio Sansa per "Il Fatto Quotidiano"

LA CASA DI VIA DI CAMPO MARZIO A ROMA DOVE ALLOGGIAVA TREMONTI_2

Una cosa non si può dire dei politici italiani: che non abbiamo a cuore il problema della casa. La propria. Le inchieste svelano la hit parade dei valori cari agli onorevoli: le donne (meglio se escort) vanno forte. Poi, ovvio, ci sono le auto, come insegnano gli onorevoli Alfonso Papa e Marco Milanese. Loro sono andati oltre le auto blu: secondo l'accusa sfrecciavano per Roma a bordo di Bentley e Ferrari (200 mila euro) pagate da altri. Gente con il palato fine, che sbatteva la porta quando cercavano di rifilargli un'Aston Martin (200 mila euro) perché usata. Mentre il "povero" Masi si faceva prestare una normalissima Maserati da Luca Cordero di Montezemolo.

Donne e motori, si sa, siamo italiani. Poi orologi da 40 mila euro a botta, magari conditi da viaggi a New York (soltanto se la Ferilli è ospite dello stesso albergo). Però i fascicoli degli ultimi mesi dimostrano che alla fine di tutto anche gli onorevoli sono gente pratica. E allora in testa alla classifica ecco un valore inossidabile: il mattone. A ogni scandalo il suo immobile simbolo: case blu, si dirà.

A cominciare dall'appartamento sul Colosseo di Claudio Scajola. Già, è partito tutto da lì, da quella frase folgorante, geniale: la casa comprata a sua insaputa. Impossibile pensare che sia scappata per sbaglio a un uomo tanto scaltro.

SCAJOLA E SIGNORA NELLA CASA CON VISTA COLOSSEO

Correva l'anno 2010 ed ecco che parte l'indagine sulla Cricca. I magistrati di Perugia si imbattono nella casa di proprietà di Scajola in via del Fagutale. Secondo i magistrati, sarebbe stata pagata oltre un milione e mezzo. Niente da dire sulla somma, anzi, è un affare. Il punto è che il prezzo dichiarato è 610 mila euro. Non solo: dalle indagini del Nucleo Tributario della Finanza le venditrici della casa avrebbero ricevuto dalle mani dell'allora ministro 600 mila euro in assegni circolari (frutto del mutuo acceso da Scajola). Il resto sarebbe arrivato dall'architetto Angelo Zampolini che paga 900 mila euro (divisi in 80 assegni circolari) per conto e con denaro di Diego Anemone (sostengono i pm).

Ormai non conti davvero se qualcuno non ti paga una casa. Meglio due. Guido Bertolaso, volto simbolo dell'inchiesta sulla Cricca, contava parecchio. A giudicare dal locale in cui è stato ospite, dice lui, fino al 2003. Siamo in via Giulia, una delle strade più belle del mondo: cuore di Roma, a due passi dal Tevere, silenzio assoluto salvo il rumore dei passi sui sampietrini.

Povero Bertolaso: come lui stesso ha raccontato, era afflitto da problemi personali. Capita anche ai comuni mortali. Ma loro non possono telefonare al cardinale Crescenzio Sepe, a lungo al vertice di Propaganda Fide che gestisce un immenso patrimonio immobiliare della Chiesa. Fu Sepe a indirizzare Bertolaso - secondo quanto avrebbe riferito lui stesso ai pubblici ministeri - al professor Silvano, che gli mise a disposizione l'appartamento di via Giulia.

guido bertolaso

Ma siamo alla solita prosaica domanda: chi pagava l'affitto? Secondo i pm di Perugia, sarebbe stato l'architetto Zampolini, ancora lui. Il sospetto dei magistrati è che agisse sempre per conto di Anemone. Bertolaso nega, ma spiega: pagavo le bollette, ma non l'affitto.

Nega, spiega e ottiene ragione invece Gianfranco Fini. Come dimenticare infatti il tormentone dell'estate scorsa, quello della casa di Montecarlo? Vicenda chiusa con l'archiviazione, con buona pace dei giornali di famiglia B.

Un politico tira l'altro. Gli immobili di lusso nel centro storico di Roma fanno gola ai berlusconiani: la famiglia Lunardi compra un intero palazzo nella centralissima via dei Prefetti. Lo stabile è stato acquistato nel 2004 da Propaganda Fide, un ente religioso nel quale era influente consigliere Angelo Balducci. Prezzo complessivo per 960 metri quadrati: 4,16 milioni.

Un affare pazzesco, senza contare che Lunardi aveva goduto per 14 mesi di un affitto gratuito da Propaganda Fide: "Mi hanno fatto la cortesia di ospitarmi", disse l'ex ministro. I Lunardi, almeno, non hanno comprato la casa a propria insaputa. Alfonso Papa invece faceva le cose in grande. Di appartamenti a disposizione ne aveva tre. Negli atti dell'inchiesta P4 oltre alle solite auto (Jaguar e via rombando) e orologi (banalissimi Rolex) viene citato un appartamento in via Giulia. Poi ecco un altro "prestigioso appartamento" in via Capo Le Case, quella meravigliosa "isola" di edifici antichi ai piedi del Colosseo. Quindi un normale appartamento a Talenti.

Il Palazzo di Lunardi in via dei Prefetti

L'ultimo capitolo è quel mattone, anzi, quella tegola che rischia di cadere in testa a Giulio Tremonti. Proprio mentre annunciava la manovra lacrime e sangue per gli italiani si è scoperto che il superministro abitava in una casa da 8.500 euro nel cuore di Roma, via di Campo Marzio. Unico dettaglio: secondo il gip, pare che la pagasse Marco Milanese, il suo braccio destro.

Case di destra e di sinistra. In tanti ricordano la rogna che rischiò di far grippare la gloriosa macchina da guerra di Giuliano Pisapia. A pochi mesi dalle elezioni milanesi scoppia lo scandalo delle case del Pio Albergo Trivulzio date in affitto a prezzi non sempre di mercato. E tra gli assegnatari c'è la compagna di Pisapia. Disse la donna: "Vivo da 22 anni in quell'appartamento, non conoscevo ancora Giuliano. Dal 2008 il mio contratto è scaduto, ho mandato una disdetta". Il prezzo: 572 euro al mese, oltre a 3.481,92 di spese condominiali, per 118 metri quadrati in zona centrale. Un canone certamente non elevato.

Chi è senza peccato scagli il primo mattone.

2 - LA RETE DI ALLOGGI E FAVORI UN'INDAGINE DOPO L'ALTRA...
Dal "Corriere della Sera"

I palazzi e la politica. Fuor di metafora, c'è un filo rosso che lega abitazioni di pregio, strade e piazze del centro storico di Roma a ministri e parlamentari. Case ambitissime, inavvicinabili per i più, avute in affitto (o acquistate) a condizioni «di favore» e, in alcuni casi, oggetto di indagini.

fini_casa_montecarlo

Il caso più recente riguarda l'appartamento utilizzato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti: siamo a due passi dal Parlamento, in via Campo Marzio 24. Secondo la procura di Napoli, a pagare l'affitto della casa (8 mila e 500 euro) è il deputato Pdl Marco Milanese, ex consulente del ministro e ora accusato di corruzione, associazione per delinquere e rivelazione di segreto d'ufficio.

Il trasloco di Tremonti è stato preceduto dall'affaire Scajola. L'ex ministro è proprietario di un appartamento in via del Fagutale, accanto al Colosseo. Per i magistrati di Perugia, la casa è stata pagata un milione e mezzo di euro. Il prezzo dichiarato, però, ammonta a 610 mila euro. I proprietari dell'appartamento con vista sull'Anfiteatro Flavio, secondo i magistrati, hanno ricevuto 600 mila euro dal ministro Scajola, e i restanti 900 mila euro dall'architetto Angelo Zampolini per conto del costruttore Diego Anemone.

SASSO E PISAPIA

I nomi di Zampolini e Anemone spuntano anche nelle indagini che toccano un altro immobile sito in via Giulia. Ospite illustre dell'appartamento è stato l'ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Mentre, vicino alla abitazione occupata da Tremonti, in via dei Prefetti, c'è un altro immobile acquistato (nel 2004) dalla famiglia dell'ex ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Pietro Lunardi.

Il palazzo è stato venduto da Propaganda Fide- ente religioso del quale è stato consultore, fino al maggio 2010, Angelo Balducci- per 4,16 milioni di euro (960 metri quadrati). Altri palazzi di Propaganda Fide sono sparsi nel centro storico, e molti sono affittati a personaggi noti. La mappa, anche qui, lambisce il cuore della Capitale: da piazza di Spagna a via della Vite, via Sistina, via Condotti, via della Mercede.

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

Trending Articles