Giovanni Bianconi per Corriere della Sera
is90 debortoli mario cervi Henry John WoodcockL'interrogatorio è stato anticipato a sorpresa, ma altri ce ne saranno. Sempre che Luigi Bisignani- uomo d'affari dalle influenti relazioni nel campo politico, economico e istituzionale- decida di rispondere ai magistrati della Procura di Napoli che indagano sui di lui e altri presunti componenti di una presunta associazione a delinquere. È l'inchiesta sulla cosiddetta «P4» , che nell'ipotesi dell'accusa è stata «costituita e mantenuta in vita allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e l'amministrazione della giustizia» , nonché a «interferire sulle funzioni di organi costituzionali» .
Tre giorni fa Bisignani, difeso dagli avvocati Fabio Lattanzi e Gianpiero Pirolo, s'è presentato al procuratore aggiunto Francesco Greco e ai sostituti Francesco Curcio e Henry John Woodcock. Ha raccontato la sua storia ricca di amicizie e rapporti, dall'ex ministro Gaetano Stammati a Giulio Andreotti, fino a Gianni Letta, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, passando per intrecci e legami col mondo della finanza, dell'industria, forze dell'ordine e apparati di sicurezza.
Il suo nome è comparso, trent'anni fa, negli elenchi della loggia massonica segreta P2 di Licio Gelli, ma Bisignani ha sempre negato di avervi fatto parte. L'ha ripetuto ai pubblici ministeri, aggiungendo di non sapere nulla dell'associazione segreta di cui ha letto qualcosa nelle cronache giudiziarie pubblicate nelle ultime settimane.
PAPA E MASTELLABISIGNANITerminate le «dichiarazioni spontanee» , i pubblici ministeri hanno cominciato a fare domande, partendo dal modo in cui Bisignani e i suoi presunti complici sono venuti a sapere di essere stati intercettati e controllati. Il «sodalizio tuttora permanente» , secondo la Procura, utilizzava «schede telefoniche "coperte"ed illegali» , alcune «falsamente intestate a soggetti extracomunitari» , che improvvisamente, nell'autunno scorso, hanno smesso di funzionare.
Perché? Chi è la «talpa» ? Bisignani ha spiegato di non aver ricevuto «soffiate» , ma di aver intuito di essere pedinato e fotografato, e di aver letto i giornali che riferivano dell'indagine napoletana accostandola al suo nome. Una versione che probabilmente contrasta con gli elementi raccolti dagli inquirenti, soprattutto intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate anche nell'ufficio romano dell'uomo d'affari. Pochi altri argomenti sono stati affrontati.
Tra questi i rapporti tra Bisignani e Alfonso Papa, ex magistrato oggi deputato del Popolo della libertà, pure lui sospettato di far parte del «sistema criminale» che- nel disegno dell'accusa - si muove «con modalità operative tipiche delle più sofisticate compagini associative di stampo terroristico e mafioso» , come appunto l'utilizzo delle schede telefoniche «coperte» per evitare di essere ascoltati; i magistrati ritengono che il deputato «abbia utilizzato e utilizzi strumentalmente "notizie sensibili"illecitamente acquisite al fine di avanzare indebite pretese e indebite richieste di vario genere» .
ROBERTO DAGOSTINO E ALBERTO ARBASINO a ferruccio debortoli francesco micheliBisignani ha spiegato di aver conosciuto Papa quando era ancora magistrato e vicecapo di gabinetto del ministro della Giustizia leghista Roberto Castelli, e di averlo successivamente aiutato a candidarsi nelle liste del Pdl attraverso il coordinatore del partito Denis Verdini.
L'interrogatorio è stato interrotto e rinviato ai prossimi giorni, se Bisignani deciderà di rispondere ad altre domande che potrebbero svariare fra i diversi filoni che compongono l'indagine: dalla nomina dell'attuale direttore del servizio segreto militare ai rapporti con il direttore del sito Internet Dagospia (compresi i finanziamenti arrivati attraverso l'Eni), dalla «attività di dossieraggio» che gli inquirenti addebitano alla presunta associazione segreta all'appalto per la sicurezza della trasmissione dati di palazzo Chigi, assegnato alla società Italgo amministrata da Anselmo Galbusera, altro amico di Bisignani.
Ieri su questo punto è stato ascoltato come testimone Francesco Micheli, uno dei soci che controllano la Italgo, mentre nell'elenco dei «testimoni eccellenti» sfilati nelle scorse settimane compare anche il sottosegretario all'Attuazione del programma di governo Daniela Santanchè.