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OBAMA FAMILY AFFAIR - PUR DI OTTENERE LA CONFERMA DEL VISTO, OBAMA SENIOR (ALL’EPOCA STUDENTE FANCAZZISTA ALLE HAWAII) ERA DISPOSTO A DARE IN ADOZIONE IL PICCOLO BARACK - PER CONSENTIRGLI DI RIMANERE NEGLI USA, IL SERVIZIO IMMIGRAZIONE VOLEVA GARANZIE DI UN MAGGIORE RENDIMENTO UNIVERSITARIO - L’UNICA SOLUZIONE, DOPO LA SCOPERTA DEL SUO PASSATO (UNA MOGLIE E DUE EREDI IN KENYA) E DELLA SUA VITA DA PLAYBOY, ERA RINUNCIARE AL ‘FIGLIO DEL PECCATO’ AVUTO DALLA 18ENNE ANN DUNHAM…

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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

BARACK OBAMA E IL NONNO STANLEY DUNHAM

Ecco una di quelle notizie che avrebbero potuto cambiare la storia: il padre di Barack Obama aveva considerato di dare in adozione il futuro presidente degli Stati Uniti. Non sarebbe cresciuto con la madre Ann Dunham, non avrebbe vissuto alle Hawaii e in Indonesia, e chissà dove sarebbe adesso.

La notizia è fondata, perché la giornalista del Boston Globe Sally Jacobs l'ha trovata nei file dell'Immigration and Naturalization Service, cercando documenti sul padre di Obama per un libro che verrà pubblicato la settimana prossima, con il titolo «The Other Barack, The Bold and Reckless Life of President Obama's Father».

Obama e il padre Barack Hussein Senior

Il padre del futuro presidente era un kenyano emigrato negli Stati Uniti a 22 anni con un visto da studente. A casa aveva lasciato una moglie, Grace Kezia Obama, e due figli, ma alle Hawaii non si era negato non poche distrazioni. Al punto che l'assistente degli studenti stranieri presso la University of Hawaii, Sumi McCabe, lo aveva messo in guardia dai suoi «comportamenti da playboy». Barack aveva risposto che avrebbe «cercato di stare lontano dalle ragazze», ma poco dopo aveva messo incinta la diciottenne Ann Dunham e nel febbraio del 1961 l'aveva sposata.

Barack Hussein Obama Senior

All'epoca i matrimoni misti erano legali alle Hawaii, ma erano un reato in 22 Stati americani. Come se il pregiudizio razziale non bastasse, la madre di Barack era una diciottenne e il padre uno studente, senza un dollaro in tasca e con una famiglia da sfamare in Kenya. Questa famiglia, peraltro, Barack senior l'aveva nascosta tanto alla nuova moglie Ann, quanto alle autorità americane. Aveva solo rivelato di essere stato sposato, ma giurava di aver divorziato e non aveva mai menzionato i due figli.

Il libro di Obama sul padre

Il problema era che per restare in America, Obama doveva estendere ogni anno il suo visto da studente. Questo comportava un incontro con i funzionari dell'Ins, che dovevano valutare rendimento scolastico e comportamento. Quindi l'amministratore dell'Ins ad Honolulu, Lyle H. Dahling, aveva torchiato Barack senior per capire bene le sue intenzioni. Poi aveva scritto un rapporto, datato 12 aprile 1961, in cui rivelava: «Nonostante siano sposati non vivono insieme, e la signora Dunham sta facendo i preparativi con la Salvation Army per dare via il bambino». Dunque non era solo il padre che voleva darlo in adozione, ma anche la madre.

Barack Obama bambino col padre e entrambi i genitor

La sincerità di questo proposito è tutta da verificare. È vero che lo stesso capo della Casa Bianca, nel suo libro «Dreams from My Father», ha scritto che «gli sguardi ostili, i sussurri, avrebbero potuto spingere una donna nelle condizioni di mia madre nel vicolo cieco dell'aborto, o quanto meno verso un convento lontano per l'adozione». Ma questa era un considerazione sociologica di Barack, più che un ricordo, e tutti i suoi parenti ancora in vita negano di aver sentito parlare di un progetto simile.

Lolo Soetoro Stanley dunham Maya BarackObama

Forse il padre voleva solo calmare l'Ins, mostrando la propria responsabilità al punto di considerare l'adozione, per ottenere la conferma del visto. Obama comunque rimase con la madre, mentre il padre andò ad Harvard e poi sparì dalla sua vita. La Casa Bianca, interpellata sul documento, ha dato una risposta secca: «La madre del presidente non gli ha mai detto di aver considerato l'adozione, e lui è convinto che non l'abbia fatto».

 


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