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1- IL FONDATORE DI WIKILEAKS FERMA IL PROGETTO DELLA SUA ATTESISSIMA BIOGRAFIA 2- CON L’ESTRADIZIONE IN SVEZIA CHE GLI PENZOLA SOPRA LA TESTA, MEGLIO NON FORNIRE POTENZIALI ARGOMENTI ANCHE ALL’AMERICA DI OBAMA DESIDEROSA DI METTERGLI LE MANETTE ADDOSSO CON ACCUSE DI TERRORISMO PER I CABLOGRAMMI RUBATI 3- PER LA PUBBLICAZIONE DELLA SUA BIOGRAFIA ASSANGE AVEVA FIRMATO UN CONTRATTONE DA 1,2 MILIONI DI EURO. I DIRITTI POI SONO STATI VENDUTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO (OLTRE 35 EDITORI, IN ITALIA SE L’è AGGIUDICATO L’EDITORE FELTRINELLI) 4- L’EDITORE CONVINCERÀ ASSANGE A PUBBLICARE IL LIBRO DISINNESCANDOLO DELLE PARTI PIÙ BOMBASTICHE? SE IL MATERIALE RACCOLTO PER LA STESURA CADRÀ SOTTO IL COPYRIGHT DELLA CASA EDITRICE, POTREBBE ANCHE SCEGLIERE DI PROCEDERE ALLA PUBBLICAZIONE SENZA IL COINVOLGIMENTO DELL’HACKER PIù DETESTATO DEL MONDO

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JULIAN ASSANGE

Dagoreport da "The Guardian"
http://bit.ly/oXyzYB

Con il fiato della giustizia svedese e americana sul collo forse non è il caso di rendere di pubblico dominio le informazioni sulla propria infanzia difficile. Pare sia stato più o meno questo il ragionamento che ha spinto Julian Assange a bloccare il progetto della sua biografia. Un libro di memorie per cui il fondatore di WikiLeaks, lo scorso dicembre, aveva firmato un contratto da 930mila sterline (circa 1,2 milioni di euro).

JULIAN ASSANGE

Secondo quanto rivela il quotidiano britannico "The Guardian", l'accordo sarebbe franato. Il contratto è stato firmato con due case editrici, la Canongate di Edimburgo e la statunitense Alfred A. Knopf. I diritti sulla biografia di Assange sono stati già venduti in 35 paesi.

Spero diventi "uno dei documenti rappresentativi della nostra generazione", disse lui al momento dell'accordo, aggiungendo che quei soldi gli servivano per le ingenti spese legali. Ora, però, sembra abbia cambiato idea, dicendo di non aver più intenzione di pubblicare il libro nella forma in cui era stato pensato.

assange

Stando a quanto riferiscono delle fonti interne alle case editrici, il fondatore di WikiLeaks si sarebbe giustificato spiegando i suoi timori che la biografia possa fornire argomenti agli inquirenti americani, che potrebbero cercare di ottenere la sua estradizione con accuse di terrorismo, in relazione ai cablogrammi resi pubblici dal suo sito. Sulla testa di Assange pende già una richiesta di estradizione avanzata dalla Svezia per un'accusa di violenza sessuale.

Birgitta Jonsdottir e Julian Assange a una conferenza

Un portavoce della Canongate ha detto al "Guardian" che la casa editrice non parlerà del libro finché non sarà pronto e che comunque non rilascerà alcuna dichiarazione se non dopo che Assange sarà comparso davanti all'alta Corte di Londra, per fare appello contro la sentenza con cui un Tribulae di Londra, nel febbraio scorso, ha consesso alla Svezia l'estradizione. L'udienza è prevista per la settimana prossima. La stessa portavoce afferma che il contratto con il creatore di WikiLeaks è ancora in piedi, "con oltre 35 editori sparsi in tutto il mondo già incaricati di pubblicare la sua biografia"

Assange nel camion della polizia Wharol Assange

Il diretto interessato, così come la sua agente Caroline Michel e il suo ghostwriter Andrew O'Hagan si rifiutano di commentare le indiscrezioni. Quello che resta da chiarire è se la Canongate convincerà Assange a pubblicare il libro in una forma diversa da quella originariamente prevista o se il materiale raccolto per la stesura cadrà sotto il copyright della casa editrice, che in tal caso, potrebbe scegliere di procedere alla pubblicazione senza il suo coinvolgimento. E non è chiaro nemmeno quanto le case editrici riuscirebbero a recuperare dell'anticipo dato ad Assange, nell'ipotesi in cui non ci fosse modo di salvare nulla del progetto.

 


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