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LE BANCHE AFFONDANO LA BORSA (UNICREDIT -7%) - INTESA ADERISCE ALL’OPA PARMALAT - OCSE: PIL ITALIA FERMO A + 0,1% - STRETTA DELL’UE SULLE AGENZIE DI RATING (E CONTESTA LA DECISIONE DI MOODY’S SUL PORTOGALLO) - I TASSI SUI BOND A 10 ANNI DI LISBONA SUPERANO PER PRIMA VOLTA IL 12% - TELCO SVALUTA PER 1,2 MLD LA PARTECIPAZIONE IN TELECOM - ANCHE MICROSOFT HA CAPITO: NON SI ENTRA DA SOLI IN CINA…

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1. BORSA MILANO: AFFONDA CON BANCHE E FONSAI, UNICREDIT -7%...
(ANSA)
- Seduta pesante a Piazza Affari col Ftse Mib in calo del 2,44% a 19.783 punti, sotto la soglia dei 20.00 punti. Il listino è stato affossato dalle banche, prese particolarmente di mira, in una giornata difficile per tutto il comparto in Europa, dopo il taglio del rating del Portogallo, che ha gettato nuovi timori sul contagio della crisi greca ad altri paesi fragili dell'Eurozona. A guidare i cali è stata ancora una volta Fonsai (-8,91%) sotto aumento di capitale e alla vigilia delle decisioni dell'Antitrust sugli accordi per l'ingresso di Unicredit nella società della famiglia Ligresti.

borsa di milano

Tonfo, fuori dal paniere principale, anche per la holding Premafin (-8,1%) e per l'altra compagnia del gruppo, la Milano Assicurazioni (-5,17%). Ma la vera debacle è quella delle banche con Unicredit (-7,06%) a guidare il ribasso che ha coinvolto tutto il settore: Ubi (-6,58%), Bpm (-6,34%), Mps (-6,22%), Banco Popolare (-5,07%), Intesa (-4,46%), Mediobanca (-3,51%). Non è andata meglio a Mediaset (-3,94%), di cui Morgan Stanley ha tagliato il prezzo obiettivo. In giornata intanto il gruppo televisivo ha sottolineato che vanno avanti le trattative con Dmt per le torri di trasmissione. Perdite più contenute rispetto al resto del listino per Mondadori (-1,56%) mentre Cir (+0,98%) ha recuperato il calo della vigilia grazie al ritiro della norma salva-Fininvest dalla manovra.

In rosso è finita Parmalat (-2,78% a a 2,52 euro) in vista della chiusura, venerdì, dell'Opa di Lactalis, che ha offerto 2,6 euro per azione. A partire da oggi le azioni comprate sul mercato non possono essere conferite all'offerta dei francesi: é venuto così meno il paracadute dell'Opa e il titolo ha perso terreno. In decisa controtendenza invece Lottomatica (+2,7%) grazie a un report di Mediobanca che ha alzato le stime sui risultati del gruppo e lo ha inserito inserito nella lista dei titoli raccomandati ai clienti. Segno meno infine per Telecom (-2,08% a 0,91 euro) mentre il socio di controllo Telco ha deciso di svalutare le azioni a 1,8 euro.

2. PARMALAT: INTESA ADERISCE A OPA COL 2,4%, QUOTA VALE 110 MLN...
(ANSA)
- Intesa SanPaolo aderisce all'Opa di Lactalis lanciata su Parmalat. Secondo quanto si apprende, la banca guidata da Corrado Passera ha consegnato nei giorni scorsi il pacchetto azionario che - in base agli ultimi aggiornamenti Consob - ammontava intorno al 2,4% del capitale del gruppo di Collecchio. La partecipazione, considerato il prezzo di 2,6 euro messo sul piatto dai francesi, vale circa 110 milioni di euro.

borsa londra

3. OCSE: +0,5% PIL I TRIMESTRE, IN ITALIA FERMO A +0,1%...
Radiocor
- Il Pil reale Ocse e' cresciuto nel primo trimestre dello 0,5% (stabile dagli ultimi tre mesi 2010). Il peso dei consumi privati, pur rimanendo il prin cipale driver, secondo la nota Ocse, e' calato (a 0,2% da 0,4% del IV trimestre 2010) in quasi tutte le principali economie. Questa discesa, fino ai minimi dal secondo trimestre 2009, e' stata comunque compensata da un marcato aumento del contributo degli stock (a 0,1% da -0,4%). In Italia il Pil e' cresciuto dello 0,1% (come nel precedente trimestre).

4. UE: PREPARA STRETTA SU AGENZIE RATING, NUOVE REGOLE DOPO ESTATE...
Radiocor
- Lunedi' la minaccia di Standard and Poor's di dichiarare la Grecia in una situazione di quasi fallimento, martedi' il Portogallo declass ato al livello dei rating speculativi: il vaso e' colmo, governi e Commissione europea prendono nette distanze dai giudizi delle agenzie di rating sui paesi sotto salvataggio internazionale. Bruxelles stringe i tempi: la proposta sulle nuove regole per le agenzie arrivera' dopo l'estate, obiettivo chiudere la partita in 7-8 mesi.

5. PORTOGALLO: TASSI SU BOND A 10 SUPERANO PER PRIMA VOLTA IL 12%...
Radiocor
- I tassi sui titoli di stato a 10 anni del Portogallo hanno superato nel pomeriggio per la prima volta nella storia del Paese la soglia del 1 2%, un segno del crescente nervosismo degli investitori internazionali a esporsi al debito del paese dopo le decisioni annunciate ieri da Moody's. L'agenzia di rating ieri sera ha tagliato di 4 gradini il rating sovrano del paese facendolo piombare a livello spazzatura. I rendimenti sui bond a 10 anni si situano al momento al 12,427% contro il 10,755% di ieri sera.

CORRADO PASSERA

6. PORTOGALLO: COMMISSIONE UE CONTESTA DECISIONE MOODY'S SU RATING...
Radiocor
- La Commissione Ue contesta apertamente la decisione di Moody's di declassare la valutazione sul debito sovrano portoghese. 'E' un episod io spiacevole, che solleva il problema del comportamento delle agenzie di rating e della loro capacita' di prevedere il futuro'. Con queste parole il portavoce del commissario Ue agli Affari economici, Olly Rehn, ha reso nota la critica dell'esecutivo al giudizio di Moody's. Secondo la Commissione l'agenzia di rating non ha dato una valutazione 'accurata' della situazione di un paese 'che sta appena cominciando a mettere in pratica un programma di riforma economica e di risanamento del bilancio'.

JOSE SOCRATES

7. GRECIA; NULLA DI FATTO IN INCONTRO BANCHE A PARIGI...
(ANSA)
- La riunione tra rappresentanti delle banche creditrici della Grecia, tenutasi oggi a Parigi nella sede di Bnp Paribas, non ha portato a passi avanti sulla questione delle modalità di partecipazione dei privati a un nuovo piano di aiuto ad Atene. Lo riferiscono "fonti concordanti", citati dall'agenzia France Presse. L'incontro è stato coordinato dall'Institute of international finance (Iff), struttura di lobbying del settore bancario, che venerdì aveva anticipato la volontà della comunità finanziaria di partecipare a un'iniziativa volontaria per sostenere la Grecia.

8. CINA: AUMENTA IL TASSO DI RIFERIMENTO DELLO 0,25%...
Radiocor
- La banca centrale cinese (Pboc) ha comunicato mercoledi' che alzera' i propri tassi di riferimento di 0,25 punti percentuali. E' questo il terzo aumento del tasso di interesse quest'anno e il quinto in quest'ultimo ciclo di stretta monetaria. La Banca Popolare Cinese ha dichiarato che aumentera' il tasso a un anno sui prestiti in yuan al 6,56% dal 6,31%, e il tasso sui depositi a un anno in yuan al 3,50% dal 3,25%. La mossa arriva dopo l'aumento gia' annunciato della Pboc del suo tasso di riferimento e dei tassi di deposito del 5 aprile e dell'8 febbraio, successivi ad altri due rialzi dei tassi nel 2010. La Pboc ha anche alzato il tasso sulle riserve minime obbligatorie della banche per sei volte nel 2010 e per sei volte finora quest'anno.

Il premier greco Papandreu

9. TELECOM: TELCO RETTIFICA VALORE A 1,8 EURO, SVALUTA PER 1,2 MLD...
Radiocor
- Telco svaluta per complessivi 1,201 miliardi la partecipazione del 22,4% detenuta in Telecom Italia e chiude i conti al 30 aprile 2011 con una perdita di 1,150 miliardi di euro. Nel bilancio della holding, il valore di carico della quota nella societa' tlc passa cosi' da 2,2 a 1,8 euro, per un valore di 5,406 miliardi. La rettifica, spiega Telco, riflette una valutazione condotta da una banca di investimento internazionale di primario standing, che ha rilasciato una fairness opinion sulla congruita' del valore di carico.

BERNABE

10. TLC: COMMISSIONE UE VUOLE PREZZI ROAMING PIU' BASSI DA LUGLIO 2012...
Radiocor
- La Commissione europea vuole dal luglio 2012 nuovi tetti massimi alle tariffe roaming per l'uso dei telefoni mobili all'estero. Le novita' rispetto agli attuali tetti riguardano sia le tariffe per le chiamate che per gli sms e i dati. Dal primo luglio 2012 la proposta e' passare da 35 centesimi di euro al minuto a 32 per le chiamate fatte, per gli sms da 11 centesimi a 10, per i dati tariffa massima a 90 centesimi per i consumatori.

11. ORA MICROSOFT HA CAPITO CHE DA SOLO NON PUÒ FARCELA IN CINA...
Wei Gu per "la Stampa" -
Microsoft ci ha messo del tempo, ma alla fine ha recepito il messaggio: entrare da soli sul mercato cinese non è uno scherzo. Google ha già rinunciato a offrire funzioni di ricerca online in Cina. Yahoo ha venduto il suo portale cinese nel 2005. Ora Microsoft ha accettato di condividere i risultati del suo motore di ricerca col colosso locale Baidu, apparentemente gratis.

Nel frattempo, il suo attuale partner nella joint venture starebbe cercando un acquirente. Microsoft ha bisogno di ripensare la sua strategia per avere successo sull'enorme mercato cinese - e l'acquisto di una partecipazione in una società concorrente potrebbe costituire un buon inizio. L'accordo prevede che Baidu effettui le operazioni di ricerca in lingua inglese col motore Bing di Microsoft, che presenterà i risultati sulle pagine Web di Baidu.

microsoft

In cambio Microsoft non riceverà pagamenti in denaro ma un ritorno in termini di brand, poiché gli utenti sapranno che i risultati provengono da Bing. Resterà da vedere se gli utenti che conoscono l'inglese opteranno per l'uso di Bing. Google ha tuttora una presenza forte col suo sito di Hong Kong. Per la società di ricerca iResearch, Baidu e Google possiedono insieme il 97% del mercato delle ricerche online.

Hu Jintao

Finora, Microsoft si era alleata con altri soci per ragioni politiche, non tanto per esigenze strategiche. Nel 2005 aveva costituito una joint venture per le attività Internet con Shanghai United Investment, controllata dal figlio dell'ex presidente cinese Jiang Zemin. Ma la concorrenza è agguerrita.

Secondo Morgan Stanley, Tencent ha più del 70% del mercato dell'instant messaging in Cina, mentre le quote di Microsoft sono in discesa. Shanghai United sta valutando la possibilità di vendere la quota del 50%; tra i potenziali acquirenti è circolato il nome di NetEase, un operatore di secondo livello quotato al Nasdaq.

Invece di provare a proporsi come alternativa a Google, Microsoft avrebbe maggiori possibilità di successo seguendo le orme di Yahoo, che nel 2005 ha venduto il proprio portale cinese in difficoltà alla rivale Alibaba in cambio di una quota del 40%. Grazie alla rapida crescita della Cina, oggi quella quota equivale a circa metà del valore aziendale di Yahoo.

 


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