1 - INTERCETTAZIONI: PROCURATORE BARI, MEGLIO PLACES E FACEBOOK...
(ANSA) -'Le intercettazioni sono uno strumento investigativo importante ma oramai tecnologicamente superato'. Lo ha detto il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, parlando con i giornalisti a margine del convegno nazionale 'Comunicare in sicurezza' organizzato a Bari dal Co.re.com Puglia. 'Basta considerare - ha proseguito Laudati - che Facebook ha fatto un nuovo plugin che e' places con la geolocalizzazione e quindi oggi combinandolo con googleearth e' possibile localizzare qualsiasi persona in ogni parte del mondo senza forma di autorizzazione giudiziaria'.
Laudati ha citato 'qualche processo fatto qui a Bari' tramite investigazioni su Facebook: Chiara Brandonisio, abbiamo identificato l'assassino attraverso Facebook per le sue chat; abbiamo revocato gli arresti domiciliari a un detenuto che ha condiviso foto di una festa di compleanno a casa sua; per il processo di Altamura abbiamo localizzato il covo dove si nascondevano i killer attraverso Facebook, perche' chattavano su Facebook. Adesso una nuova frontiera e' lo spaccio di stupefacenti'.
'La globalizzazione - ha concluso - si gioca su tre punti: la globalizzazione del mercato, la globalizzazione della comunicazione e la globalizzazione del diritto. Tre velocita' completamente differenti: quella del mercato viaggia a 300 all'ora, quella della comunicazione a 250, quella del diritto un diesel, a 10 all'ora. E' la sfida che affrontiamo'.
2 - FACEBOOK E I DIVORZI...
Beppe Severgnini per il "Corriere della Sera"
Prima è toccato alle email, ai cellulari, agli sms, al telefono, al telegrafo e alle lettere scritte a mano. Ora tocca a Facebook. Il social network è diventato la prima prova nelle cause di divorzio degli Usa. Capiterà presto anche in Italia.
antonio laudatiUno studio sugli indiani Navajos rivelerebbe che i segnali di fumo hanno provocato molte incomprensioni di coppia nei deserti dell'Arizona: così va il mondo. La causa delle difficoltà matrimoniali sono, essenzialmente, gli sposi. Se cercano altro, probabilmente lo troveranno.
I fremiti delle donne del 1870 all'arrivo del postino, o quelli delle ragazze del 1970 al suono del telefono in tinello, sono uguali a quelli degli uomini e delle donne di oggi quando cercano, tra i propri amici su Fb, un amico che non è soltanto un amico. Per i maschi, è lo stesso. Se proprio vogliamo trovare un colpevole dobbiamo prendercela con la facilità e la velocità di comunicazione. Per smontare un matrimonio nel XIX secolo ci voleva un'intensa attività postale e una buona imitazione di Jacopo Ortis; oggi bastano un mouse, una tastiera e qualche notte davanti al computer.
google earthSedotti e seduttori si conoscono, si studiano, si ammaliano, si innamorano dell'amore: lo schermo è lo specchio delle favole moderne. Non c'è nulla di sorprendente in questo gioco. Di nuovo c'è la facilità (figlia delle tecnologia) e spesso la faciloneria (parente della morale). L'occasione fa l'uomo ladro (e la donna pure): ma chi non vuole rubare non ruba.
Le ansie che spingono a cercare avventure sentimentali su Facebook sono le stesse che hanno trasformato l'estate nella stagione peccaminosa per eccellenza: più opportunità, più esposizione (fisica in un caso, virtuale nell'altro). Smettiamo di prendercela con la tecnologia, che è lì per aiutarci. Anche a rifarci la vita o a combinare disastri, se proprio abbiamo deciso così.