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VIENI AVANTI, COSENTINO! - \"Nel ’96, con il voto di preferenza, il candidato che ha vinto in questo collegio che oggi si definisce controllato dalla camorra, non sono stato io, ma Bocchino - Se avessi avuto dietro la camorra, le pare che avrei dovuto aspettare il ’94 e Berlusconi per approdare alla Camera? - Bocchino in Campania mi fa la guerra, perché lui qui non tocca palla. Quanto alla Carfagna presunto sindaco di Napoli stoppata da Cosentino, sono tutte fesserie\"...

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Francesco Bonazzi per "Il Secolo XIX"

Nicola Cosentino arriva puntualissimo alla prima udienza del processo che lo vede imputato di concorso esterno in associazione camorristica e presunte collusioni con il clan dei Casalesi. Perché, spiega l'ex sottosegretario del governo Berlusconi e attuale coordinatore campano del Pdl, vuole «chiudere il più in fretta possibile con questa vicenda». Per l'occasione, c'erano tutte le tv italiane, persino la Bbc inglese: solo Mediaset non ha chiesto di fare riprese. Ma la macchina processuale si interrompe subito: manca una notifica dell'avvocato dello Stato e l'udienza viene rinviata.

Nicola cosentino

Allora, onorevole Cosentino, per i pm lei sarebbe stato eletto alla Camera con i voti dei Casalesi.
«Ma quando mai. Oggi i deputati sono tutti nominati dalle segreterie e io sarei l'unico eletto? Dalla camorra, per giunta? E poi basta fare un piccolo ragionamento. A 20 anni, nel 1980, ero già consigliere provinciale di Caserta con il Psdi. Se avessi avuto dietro la camorra, le pare che avrei dovuto aspettare il '94 e Berlusconi per approdare alla Camera? E se avessi qualcosa da nascondere, perché allora ho chiesto il giudizio immediato?»

Classico "o la va o la spacca"...
«A parte che va, e non spacca. Sono qui a farmi processare perché ho chiesto in tutti i modi di essere sentito dai pm, ma non c'è stato verso.

Benvenuti a Casal di Principe

Adesso confido in un giudice terzo, al quale poter finalmente spiegare che sono innocente. Sono l'unico deputato accusato di voto di scambio, quando da anni ormai non ci sono i voti di preferenza. Ho guidato prima Forza Italia e adesso il Pdl in una regione dove il centrosinistra aveva in mano tutte le provincie e l'85% delle amministrazioni comunali».

Che cosa ha fatto l'onorevole Cosentino contro la camorra?
«Molte cose che spiegherò al processo. Senza entrare nel merito delle accuse, per rispetto della Corte, mi limito a ricordare la mia amicizia con don Peppino Diana (il prete ucciso dalla Camorra, ndr) e il fatto che ho organizzato la festa nazionale della Polizia a Casal di Principe».

Lei ha detto che al processo dimostrerà la sua storia assolutamente cristallina. Che significa?
«Significa che uscirò senza una sola macchia. Significa, come ho detto stamattina uscendo di casa ai miei figli, che alla fine di tutto ciò sarò il quarto illustre assolto d'Italia, nella storia dei processi mediatici, dopo Enzo Tortora, Giulio Andreotti e Calogero Mannino.

Roberto Saviano

Nel '96, con il voto di preferenza, il candidato che ha vinto in questo collegio che oggi si definisce controllato dalla camorra, non sono stato io, ma Italo Bocchino. Mentre io ero nel collegio più pulito d'Italia, a Piedimonte Matese. E dopo sono sempre uscito nel collegio Campania 2, che non è quello di Casal di Principe, messo nel listino bloccato per volontà di Silvio Berlusconi solo perché ho fatto un grande lavoro "in terra straniera"».

Lei non ce l'ha solo con Roberto Saviano, ma anche con Italo Bocchino e Mara Carfagna, vero?
«I libri di Saviano mi hanno fatto diventare, insieme a questa inchiesta, il deputato di Gomorra. E parte della sinistra ci ha speculato sopra, ottenendo le mie dimissioni da sottosegretario in un momento in cui, se avessero votato la mozione di sfiducia contro il sottoscritto, il governo Berlusconi avrebbe rischiato di cadere per la guerra coni finiani. Le inchieste, poi, mi sono costate la candidatura a presidente della Regione, è un fatto. Quanto alla Carfagna presunto sindaco di Napoli stoppata da Cosentino, sono tutte fesserie».

mara carfagna italo bocchino corriere

Ormai avete scelto Mario Lettieri, è ufficiale?
«Sì, è come se lo fosse. Ma guardi che Bocchino in Campania mi fa la guerra, perché lui qui non tocca palla. E quella della Carfagna era una buona candidatura, ma né Bocchino, né lei, né Berlusconi hanno mai seriamente pensato a un suo impegno per Napoli».

Con Saviano farebbe un confronto pubblico sulla camorra?
«All'inizio l'ho anche cercato, ma lui non voleva. Ora, francamente, non so più se sia il caso. Comunque non avrei problemi particolari".

Lei dice di avere piena fiducia nella magistratura giudicante e si difende "nel" processo, come Dell'Utri, Mannino, Andreotti, Cuffaro. Invece Berlusconi sembra difendersi "dal" processo. Non le pare una situazione singolare?
«No, perché io sono un semplice deputato, mentre lui è il presidente del Consiglio ed è sottoposto da 17 anni a un'evidente esagerazione della Procura di Milano».

GIULIO TREMONTI

Ma Berlusconi lo ha sentito in questi giorni, alla vigilia di un processo così delicato per l'intero Pdl e in pieno Rubygate?
«No, ognuno gestisce secondo le proprie valutazioni».

E Giulio Tremonti, del quale lei è stato sottosegretario fino al luglio scorso?
«Su questa storia ci scherzava e ogni volta che m'incontrava nei corridoi di Via XX Settembre mi diceva "Bacio le mani"; oppure "Buongiorno don Camorra"».

 


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