Da "Il Sole 24 Ore"
Ratzinger nel ventoIl Vaticano torna in attivo. Nel 2010 il bilancio consolidato della Santa Sede, dopo due anni di «rosso» - anche se in progressivo miglioramento - Oltretevere si è registrato un utile d'esercizio di quasi 10 milioni di euro, mentre nel 2009 il saldo era stato negativo per poco più di 4 milioni. A fronte di questo miglioramento, tuttavia, la Curia registra che le donazioni da parte dei fedeli per la carità del Papa e da parte delle diocesi per la gestione delle strutture vaticane hanno registrato invece un calo.
Il bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede è stato esaminato nei giorni scorsi durante la riunione del consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, presieduto dal Segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone. Dalla relazione del presidente del Prefettura per gli affari economici, cardinale Velasio De Paolis, emerge che la Santa Sede, nel 2010, ha avuto entrate per 245.195.561 euro e uscite per 235.347.437.
Inoltre è stato evidenziato come che nel 2009 erano state «riassorbite» le perdite lasciate fuori bilancio nel 2008 (la cui entità non è mai stata resa nota, ma le stime erano di perdite su titoli per svariati milioni di euro), in occasione della crisi finanziaria, in accordo con la prassi contabile internazionale.
ETTORE GOTTI TEDESCHI«Il bilancio 2010 - si legge in un comunicato diffuso al termine della riunione dei cardinali, che si è tenuta dal 7 al 9 luglio - parrebbe dunque rafforzare, sia pure con tutti gli elementi di incertezza e di instabilità che la situazione economico-finanziaria mondiale ancora presenta, la tendenza positiva evidenziatasi nell'esercizio del 2009».
Le uscite riguardano per la maggior parte le spese ordinarie e straordinarie dei dicasteri e organismi della Santa Sede. A sostegno del bilancio vaticano è intervenuta anche una «offerta» da parte dello Ior, la banca vaticana, di 55 milioni di euro al Papa per le sue «attività di religione».
Tarcisio BertoneQuesta voce era comparsa per la prima volta nel bilancio vaticano, quando l'offerta era stata pari a 50 milioni di euro. In attivo anche il Governatorato dello Stato Città del Vaticano, che ha la gestione territoriale dello Stato: il bilancio ha registrato un utile di 21 milioni (dentro le mura si parla di «cura-Viganò», dal nome del segretario generale del dicastero) mentre nel 2009 aveva fatto segnare un passivo 7,8 milioni e nel 2008 di 15,3 milioni.
Il miglioramento dei conti è dovuto sia al'ottimo andamento dei Musei vaticani, grazie, in particolare, alla crescita del numero dei visitatori, in controtendenza rispetto alla crisi del settore turistico mondiale, sia alla «ripresa dei mercati finanziari». Male invece i dati delle offerte volontarie per la «carità del popolo», noto come Obolo di San Pietro: le donazioni del 2010 hanno raggiunto la cifra di 46,6 milioni di euro, in brusco calo rispetto al 2009 (82,5).
Calano anche le offerte alla Santa Sede in arrivo dalle diocesi di tutto il mondo: 18,8 milioni di euro contro i 24,9 dell'anno scorso. Alla fine del 2010 i dipendenti dalla Santa Sede erano 2.806 contro i 2.762 del 2009, mentre quelli del Governatorato erano 1.876, contro i 1.891 del 2009.