Pierangelo Sapegno per Io Donna - Corriere della Sera
Roberto Zaccaria con Maria e Lucia Lavia«Io sono allibito, non riesco a respirare, non ci si può credere a quello che mi sta succedendo. È un sogno, non è vero». Alessandro Haber è con degli amici. Sono le due pomeriggio. Al cellulare risponde uno di loro: «No, Haber non vuole parlare con nessuno. Non se la sente, non ce la fa. Chiami i suoi avvocati, se vuole». Allora, chiediamo il numero di telefono degli avvocati. L'amico non lo sa, e lo chiede ad Haber, che prende il cellulare per dettarlo. Ne approfittiamo: Haber, come sta?
ALESSANDRO HABER E ANTONELLA«Sto male. Non ci si può credere. Mi stanno facendo del male con una cattiveria che non riesco a capire. Perché poi sono persone che mi conoscono, lo sanno come sono fatto, come recito, sanno che è impossibile, che io sono fatto così, ma che non faccio male a una mosca, che sono un creativo, che sono esuberante, ma tutto dentro al lavoro, tutto sul palcoscenico.
Di che cosa stiamo parlando? Ho dato un bacio, ma solo perchè pensavo che in quel momento rendesse più forte la scena. Non l'ho fatto per far del male a una persona. Non ho mica ammazzato nessuno. E ho chiesto scusa. Poi lei si è sentita offesa e ha reagito male e io mi sono sentito offeso e ho reagito male. Ma era una cosa chiusa lì... È mica un'intervista questa, la prego». No, no, stiamo solo chiacchierando.
«C'è stato un accanimento contro di me in questi giorni che non riesco a spiegarmi, girano versioni incredibili a proposito di quello che è successo. Anche sui giornali. Mi ripete il suo nome?». Mi chiamo Sapegno. «Mi sto sfogando, non riesco a star zitto». No, no... «Eppure mi conoscono tutti, lo sanno bene chi sono. Mi conosce anche il papà di Lucia, e fra l'altro è una persona che io stimo moltissimo. E mi aveva chiesto di lavorare per lui qualche tempo fa, e quindi vuol dire che neppure lui doveva pensare troppo male di me.
Lucia e Maria Lavia ALESSANDRO HABER - ATTORE SHOOTING SILVIOMi conosce la mamma, Monica Guerritore, abbiamo fatto un film insieme. Per questo non riesco proprio a spiegarmi tutto questo accanimento. Da vent'anni lavoro con l'Arena del Sole, da vent'anni sanno come sono fatto. Bastava dire a questa ragazza può capitare, fermatevi lì, lui ha esagerato, e va bene, è vero. Ma non per far del male consapevolmente. Capito? Calma, e rifacciamo tutto come si deve. Anche il regista, tutti. Basta è tutto chiuso lì. Io invece adesso sono licenziato, mi capisce?, li-cen-zia-to, e lei lavora tranquilla. E attorno, continua tutto questo accanimento sui giornali, dappertutto, una inaudita violenza senza senso».
Alessandro Haber e moglie - Copyright PizziChiediamo: a che cosa si riferisce? «Ma come a che cosa mi riferisco? Lei di che giornale è? Stamattina sul Corriere lei parla e dice... datemi il Corriere, dov'è il Corriere?». Lo cercano. «L'ha letto?». Sì, certo, l'ho letto. «Dice testualmente: ma Haber al fuori del suo ruolo di attore in scena... Ma come al di fuori del suo ruolo di attore? Dov'eravamo? Eravamo in un teatro, con gli altri attori, con il regista, con le luci, con tutto... Come fa a dire una cosa del genere? Lucia dice, ha tentato di baciarmi e di fare altro... Altro cosa? ALTRO? Ma siamo pazzi, cosa vuol dire quest'altro, su un palcoscenico, davanti a tutti gli altri?
Guardi, poteva esserci anche il Papa Woytjla e io avrei fatto la stessa cosa, mi capisce? E allora non ha senso. Lei è la stessa persona che dice cose opposte. Ma legga il Venerdì di Repubblica oggi in edicola, la prego. Legga. Lei dice di me, guardi, dice così: "Lavorare con lui significa stare a contatto con una forza della natura, perché ogni volta che entra nel personaggio di Otello, Haber sa inventarsi qualche cosa di nuovo, che ti spiazza. Mi sento molto fortunata per questa occasione". Capito?».
MONICA GUARRITORE CON FIGLIE MARIA E LUCIA LAVIA - Copyright Pizzi CHE TRIO ZACCARIA GUARRITORE LAVIAPausa. Un attimo solo. Riprende d'un fiato: «Spero che piano piano la gente cominci a capire, che tutta questa vicenda è una esagerazione, è una cosa impossibile. Invece nello stesso giorno salta fuori che la aggredivo fuori dal mio ruolo e che volevo fare altro. Ma fare cosa? Fare altro che? Io mi sono girato e ho detto: ma trovatemi un'attrice che sa baciare! Ecco la verità, ecco che cosa è successo. Ma secondo lei poteva essere una frase seria? Poteva essere un insulto? Lei mi ha dato una sberla e io gliene ho data un'altra.
Roberto Zaccaria con Maria e Lucia LaviaEcco tutto quel che è successo. Tutto sul lavoro, è finita lì. E invece sto passando per uno che ammazza le donne! Ma dai, sono vent'anni che lavoro all'Arena del Sole, mi conoscono a memoria, lo sanno benissimo che non faccio male a una mosca. Non voglio passare per un santo, ma sono una brava persona, lo chieda in giro. Ma perché m'hanno chiamato per vent'anni questi qui, e perché invece all'improvviso adesso via! Dicono che vogliono proteggere l'azienda, anzi, dicono che sono obbligati a farlo.
Ma come si fa per questo a farmi del male così, accanirsi così? Ho girato sei film con Monicelli, 4 con Pupi Avati, ma stiamo scherzando? Ma io prima di fare una cosa brutta ci penserei su una vita. Devono convincersi che io pensavo solo al mio lavoro, a recitare. Ma dai, ho 64 anni, ma le pare?, che cosa vado cercando? Ho una figlia di 7 anni che si chiama Celeste...».
Maria Lavia e Pino Le Pere Gabriele Lavia e Monica Guerritore«Mi stanno chiamando tutti, sa?, cercano di tirarmi su, Pupi Avati, Papaleo, Luca Barbareschi, mi ripetono tutti che mi conoscono che sanno bene come sono fatto, che la gente capirà. Però, adesso sta uscendo tutto un altro film, senza senso. Mi stanno rovinando e non capisco perché si accaniscano così». Voce incrinata. «Non capisco. Io pensavo che almeno i suoi genitori sapessero come sono fatto, che glielo dicessero...». Voce rotta. «Ma lo vuole il numero dell'avvocato?». Ah sì. Si chiama Giuseppe Rossodivita. «Eccolo...».