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BRUTTA ARIA A BUENOS AIRES - LA RETROCESSIONE DEL MITICO RIVER PLATE (SQUADRA CHE FU DI SIVORI E DI STEFANO) HA SCATENATO LA FURIA DEI TIFOSI CHE HANNO MESSO A FERRO E FUOCO LA CITTÀ (NEANCHE SI TRATTASSE DI UNA RIVOLTA QUALUNQUE) - PALLONATE AL RAIS: LA NAZIONALE LIBICA DI CALCIO, CT COMPRESO, SI SCHIERA CON I RIBELLI - INTER-CASINO’: LA PALLINA DELLA ROULETTE SI È FERMATA SUL NOME DI GASPERINI (AVESSE UN COGNOME PIÙ ESOTICO SAREBBE ADDIRITTURA IDOLATRATO ALMENO FINO AD AGOSTO)…

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Oliviero Beha per "il Fatto quotidiano"

PAVONE DOPO IL RIGORE SBAGLIATO CHE MANDA IL RIVER IN B

Ne succedono delle belle, o delle brutte, o delle bruttissime, nel Pianeta Rotondo delle Scimmie che siamo diventati. Buenos Aires (in quest'occasione Malos Aires), messa a ferro e fuoco come ai tempi dei militari e della mini-guerriglia perché il leggendario River Plate di Di Stefano e Sivori è finito in Serie B dopo 110 anni di storia favolosa ("anche loro chiamati i "milionarios", o la "maquina" per il gran calcio espresso), colonizzati rotondologicamente a fine ‘800 dagli inglesi e dalle loro ferrovie.

Il povero Pavone senza ruota ha sbagliato il rigore decisivo, alla Martin Palermo, e mi viene in mente tutta la letteratura di genere latino-americana, da Soriano a Galeano, e curiosamente quel Brasile-Uruguay del '50 di fronte a 200 mila teste che fece suicidare e piangere un popolo per mesi. Argentina, Uruguay, un emisfero dei sensi e del cervello... Ma questa ve la racconto un'altra volta. Nel frattempo 17 giocatori tra i maggiori della Libia e tra essi 5 nazionali, e un allenatore più famoso lì di Gasperini qui, si sono schierati con le forze ribelli anti-Gheddafi.

OLIVIERO BEHA

Qualche giornale ne ha parlato, perché resta una guerra guerreggiata, mentre in Siria Assad alterna un'amnistia a una strage nei venerdì di mattanza e nessuno o quasi ne parla, perché è meno importante come giacimenti e più delicata nello scacchiere dove le superpotenze giocano la guerra dei mondi. E così Assad per prudenza da un pezzo ha vietato il calcio, contro i rischi da assembramento. Dunque noi stiamo messi meglio? Questo ci consola? Davvero?

RIVER PLATE

Nel frattempo burlesque nerazzurro: dopo due settimane di passione, o forse un anno di contraddizioni, dopo cioè l'addio di Mourinho, l'assunzione non convinta di Rafa Benitez, l'arrivo natalizio di Leonardo cambia-sponda, l'uscita estiva di Leonardo, la sfilza di nomi alcuni dei quali a detta di Massimo Moratti "autopropostisi" (ma chi? Mihajlovic? Chi altri?), una serqua di rifiuti, la pallina della roulette si è fermata sul nome di Gian Piero Gasperini. Attenzione, tecnico maturo ma vispo, grande laboratorio presso le giovanili juventine (all'epoca di Moggi, credo... ne parleranno a cena?), carriera luci e ombre in Serie A visto che è stato esonerato dal Genoa nell'ultima stagione.

Quindi relativamente a Gasperini, certo un ottimo tecnico che avesse come per i calciatori un cognome più esotico sarebbe addirittura idolatrato almeno fino ad agosto, Moratti ha scelto bene. Relativamente all'Inter, e dunque in assoluto, il presidente che non vuole restituire alla Figc lo scudetto di cartone del 2006 ha dato l'impressione della "solita Inter confusionaria", quella che una volta trattava i giocatori da album Panini e ora lo fa con i trainers. Magari mi sbaglio. Auguri.

gasperini

Ma che sia un calciomercato che da un lato si scontra con la crisi generale del Paese e dovrebbe distrarlo da essa, dall'altro vorrebbe sovrapporsi a "Scommettopoli" per non screditare ulteriormente un'immagine pallonara già abbastanza bruttata, e dall'altro ancora cerca di apparire faraonico nei denari per gli acquisti, mentre i debiti hanno superato e da un pezzo ogni livello di guardia, bè, tutto questo lo dicono i fatti. Un solo esempio di straordinaria lungimiranza che li riassume tutti e che fa da sfondo a questa campagna acquisti e vendite che ancora deve decollare per la gioia e la diversione delle masse, degli juventini dalla No-Tav, dei napoletani dalla monnezza camorrosa ecc. Un solo esempio che veramente è epocale, o eponimo, scegliete voi.

Mettiamo che un centrocampista basso, come si dice di chi fa partire il gioco della propria squadra davanti alla difesa, magari mancino che fa più figura, con presenze in Nazionale e più di un buon campionato nel pedigree, venga acquistato in comproprietà l'anno scorso per 4 milioni e mezzo di euro, leggermente svalutato causa lungo infortunio. Che abbia una stagione alterna, ma specie nel finale e in alcune partite (dopo tanta e rispettosa panchina e numerose asserzioni di voler rimanere nella squadra in cui è ora perché "ama la città") mostri il talento non comune che possiede.

lapr massimo moratti 01

Che nessuna delle due squadre comproprietarie decida di riscattarlo, neppure per una cifra esigua, anche perché nella squadra di prima lui non vorrebbe tornare, mentre in quella di adesso vorrebbe appunto restare, quindi tutto indurrebbe a credere che sia interesse della seconda tenerlo e aggiustare il prezzo.

Che si vada dunque alle buste: che la prima squadra, quella che ha già ricevuto 4 milioni e mezzo un anno fa, metta in busta 110 mila euro (cifra alla portata della colletta di alcuni tifosi della Roma in questo giornale se di un giocatore della Roma si trattasse...) mentre la seconda, quella optata dal regista basso e che ha già speso oltre un milione di euro di ingaggio oltre a quelli per la comproprietà, astutamente metta in busta 50 mila euro (fin qui ci arrivavo io con Albertazzi, Zeffirelli, David Sassoli, Paolo Beldì e altri...).

Il risultato è stato che all'apertura delle buste ovviamente il tale è tornato a casa, e la seconda squadra ci ha rimesso per niente o quasi 5 milioni e mezzo abbondanti. Senza logica, senza coerenza, senza rispetto dei patti né delle buone intenzioni del giocatore.

RIBELLI LIBICI

Che ne dite? Perché un calcio così dovrebbe sopravvivere alla crisi? È tutto di conseguenza, l'andamento del potere federale e delle sue inchieste sulle scommesse e i trucchi in arrivo alla Super Procura di Palazzi, i bilanci in rosso fuoco, le Leghe in difficoltà di gestione, da quella di A senza presidente (Beretta è a Unicredit) a quelle a "schiovere" fino alla ex C professionista di nome e dilettantistica o cialtronesca di fatto con vivai sconvolti e giovani spesso sbandati, in un mestiere che non è più tale (e poi si meravigliano delle lande desolate delle scommesse e delle partite truccate...).

Ribelli libici

In alto intanto diatribe eleganti tra il presidente del Coni Petrucci, e il presidente della Lazio Lotito, che dà al primo dell'"estortore" per i costi dello stadio Olimpico, riavendone "indignazione per come si esprime un imputato di frode sportiva". E questo senza neppure un'intercettazione al proposito di Gigi Bisignani, almeno per ora, che significa che i due non contano proprio nulla, niente a che vedere con i maneggi per i Giochi di Roma 2020 di lettiana memoria.

Siccome però nelle intercettazioni c'è un alto dirigente della Rotschild, advisor per Unicredit (toh, di nuovo l'istituto prima citato, quotato in Borsa proprio come la Roma dimezzata nel suo valore azionario da un'Opa dubbia annunciata nottetempo un mese fa...) della cessione della Roma che oggi viene sancita da Rosella Sensi tra le lacrime, perché grazie al magnifico "Bisi" non debbo augurarmi di saperne di più anche su questo affaire magari nei prossimi giorni?

Sinisa Mihajlovic

Ps. Il regista basso è D'Agostino, la società che incassa è l'Udinese, quella che sborsa è la Fiorentina. Un quinto dei soldi per l'uso pubblicitario del Colosseo della dinastia di Casette d'Ete dei Della Valle dunque sfumati così. Quando si dice una sana e oculata amministrazione...

 


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