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NEL PD ROMANO VOLANO SASSOLI - LA CARFAGNA SI LIBERA DEI BOCCHINIANI - DITE A LULA CHE BATTISTI SAREBBE COLPEVOLE ANCHE SENZA LE LEGGI ANTI-TERRORISMO - LA PASIONARIA DELL’ALTO ADIGE E I NAZI-AMICI - MONTECITORIO PER FUMATORI - L’AGENDA DIGITALE DI PISAPIPPA - I CASINI MILANESI DI TABACCI - GOOGLE RICORDA IL REATO E IL LEGHISTA (ASSOLTO) S’INCAZZA E CHIEDE I DANNI - PER MARPIONNE, DOPO IL MAGLIONE, LA TUTA DA JOGGING…

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A cura di Enrico Arosio e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

DAVIDE SASSOLI - copyright Pizzi

1. PARTITO DEMOCRATICO: A ROMA VOLANO SASSOLI...
Non c'è pace per il Pd del Lazio, commissariato in autunno da Pier Luigi Bersani. Dilaniato da faide interne, il partito non riesce a trovare un accordo sul nuovo segretario regionale, cui spetta l'ultima parola nella composizione delle liste elettorali. In pole position ci sono David Sassoli ed Enrico Gasbarra ma le opinioni divergono sulle modalità di elezione: l'ex giornalista del Tg1 (vicino a Franceschini) preferirebbe il voto dell'assemblea regionale, l'ex presidente della Provincia di Roma (accasato nella maggioranza) vorrebbe invece le primarie. In questo caos, si muove anche Nicola Zingaretti, successore di Gasbarra a Palazzo Valentini e leader tra i più in vista del partito nella regione.

Dopo aver piazzato un suo fedelissimo come segretario romano (Marco Miccoli), Zingaretti sta ora lavorando per una ricomposizione unitaria. Ma il tentativo non è ben visto da tutti. Secondo gli avversari interni, l'attivismo del presidente della Provincia di Roma tenderebbe solo a sbarrare la strada a Gasbarra, avversato per il suo passato rutelliano ma soprattutto per le aspirazioni a candidarsi come sindaco di Roma contro lo stesso Zingaretti. P. Fa.

2. I TAGLI DELLA CARFAGNA...

Continua il processo di riorganizzazione di Mara Carfagna. Il ministro per le Pari opportunità, anche per togliere argomenti agli avversari, sta rimuovendo dal suo staff tutti gli uomini che fanno riferimento al vicepresidente di Fli Italo Bocchino. Il primo è stato Gianmario Mariniello, che di Bocchino è un fedelissimo, assunto come consulente dalla Carfagna e dimessosi per diventare leader dei giovani finiani.

mara carfagna italo bocchino corriere

Il prossimo addio (ma anche quello di maggior peso) riguarda il capo dipartimento Massimo Condemi. La Carfagna sta pensando di rimuoverlo dopo averlo chiamato al dicastero in sostituzione di Isabella Rauti, eletta l'anno scorso consigliere regionale del Lazio. V. D.

3. PROPOSTE DI LEGGE: CHI TOCCA LA CROCE...
Dopo la sentenza del marzo scorso, con cui la Corte europea dei Diritti dell'uomo ha riconosciuto all'Italia il diritto di mantenere il Crocifisso nelle aule scolastiche, arriva una proposta di legge per multare chi rimuoverà la Croce dai luoghi pubblici. L'idea è di Deodato Scanderebech, deputato dell'Udc, che punta a una normativa nazionale che per legge obbliga ad esporre il Crocifisso in ogni ufficio pubblico.

lula e dilma-roussef

"Perché il Crocifisso è il simbolo della tradizione cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini, a prescindere dal loro credo religioso e dalla libertà di culto che la Costituzione garantisce", spiega il deputato centrista: perciò, chiunque rimuoverà "in odio ad esso l'emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende, sarà punito con una ammenda che raddoppia se recidivo". B. C.

4. CASO BATTISTI: LULA, LEGGI QUI...
Si ritrova l'accoppiata Gherardo Colombo-Giuliano Turone, i magistrati che indagarono sulla loggia P2: non più in tribunale, ma in casa editrice. Turone pubblica da Garzanti, di cui Colombo è presidente, "Il caso Battisti", in uscita il 7 luglio. L'ex magistrato ha riesaminato i 53 faldoni dei processi di Cesare Battisti, condannato all'ergastolo per il coinvolgimento in quattro omicidi negli anni di piombo, appena scarcerato su pressione del presidente Lula. Ricostruisce i fatti, nonché gli esordi di Battisti come criminale comune, politicizzatosi in carcere.

battisti cesare Meravigliao

E conclude che Battisti sarebbe stato condannato per quei fatti anche oggi, con leggi non emergenziali (malgrado qualche distinguo su alcuni coimputati). L'esito è netto e stride con la sconcertante pretesa di Lula di proteggere un "combattente per la libertà" dall'Italia regime di Berlusconi. L'autore fa sua un'amara riflessione del presidente Napolitano: noi italiani forse non siamo riusciti a spiegare a Lula cos'è stata la cupa stagione degli anni Settanta; e forse neanche a noi stessi. E. A.

5. NEONAZISTI: EVA E I SUOI CAMERATI...
Il padre Georg metteva le bombe ai tralicci e alle caserme dei carabinieri negli anni Sessanta, lei frequenta giovani neonazisti che credono alla Grande Germania del Terzo Reich. Eva Klotz, la pasionaria dell'Alto Adige, leader del partito Süd-Tiroler Freiheit, rivendica l'indipendenza del Sudtirolo e l'unione con l'Austria. Nel novembre 2007 la Klotz si fa fotografare con un gruppo di giovani.

Ma quei giovani sono pedinati dalla Digos di Bolzano, perché appartengono a un gruppo neonazista che ha "tra i propri scopi l'incitamento alla violenza per motivi razziali. Nuovi adepti riconducibili al passato regime nazista".

parlamento

La polizia, nell'aprile 2008, ne arresta 16 e ne denuncia 62 nell'operazione Odessa. In questi giorni, per celebrare i 50 anni della Notte dei fuochi dell'11-12 giugno 1961, quando i terroristi altoatesini piazzarono quasi 50 bombe contro tralicci e caserme, il suo partito ha fatto affiggere manifesti con la scritta "Notte di fuoco, notte di tortura" e un berretto dei carabinieri con accanto del sangue. Un attacco all'Italia tutto sommato prevedibile; clamorose risultano invece le frequentazioni neonaziste della Klotz. P. T.

6. VADO A FUMARE A MONTECITORIO...
Lavori in corso a Montecitorio per assicurare ai deputati il diritto a fumare. Proprio così. Da pochi giorni è stato infatti aperto il cantiere che trasformerà il corridoio sinistro tra l'ingresso principale e il Transatlantico in un ambiente dove sarà possibile fumare al chiuso, grazie alla presenza di un adeguato sistema di areazione. I tempi di realizzazione dovrebbero essere rapidi, certamente più di quelli che proprio la scorsa settimana hanno riportato in funzione, dopo oltre quindici anni, l'Auletta dei gruppi parlamentari, restauro costato 16 milioni e mezzo di euro. M. L.

7. GOOGLE SOTTO ACCUSA: IL TALLONE D'ACHILLE...
Google non dimentica una sua vecchia vicenda giudiziaria e lui, ex parlamentare leghista, gli fa causa per 10 milioni di euro. Achille Ottaviani è furente. Sindaco leghista del Veneto, capogruppo della commissione Agricoltura e Vigilanza Rai per vent'anni, Ottaviani accusa Google di ricordare "sempre e solo" un'autorizzazione a procedere per un reato (estorsione) dal quale è stato "assolto nel lontano 1996 dal Tribunale di Verona con formula piena perché il fatto non sussiste".

pisapia

"Questi mostri informatici usano sistemi inattaccabili e per un certo verso barbari, contro i quali è praticamente impossibile combattere", si lamenta. Tutto dipende dal fatto che se si scrive su Google il nome di Ottaviani, appare nelle prime posizioni un link a un articolo del 1993 dell'archivio storico del "Corriere" su quell'ipotesi di reato. Ad oggi la giurisprudenza su questi casi è ambigua e Google non è obbligata a rimuovere i link. Giace alla Camera il disegno di legge Lussana (Lega Nord anche lei) per obbligare i siti a cancellare ogni traccia dei trascorsi giudiziari dei politici dopo periodi variabili a seconda dei casi. A. L.

8. PARLAMENTO IN CIFRE...
87 sono le votazioni elettroniche d'aula (80 Camera e 7 Senato) nelle quali la maggioranza che sostiene il governo è stata battuta dall'inizio della legislatura. Solo dall'inizio dell'anno Berlusconi è andato sotto due volte sul ddl anti-corruzione, quattro volte su mozioni per il sovraffollamento delle carceri, due volte per l'istituzione del garante per l'infanzia. Ancora, due volte è stato battuto sulle modifiche al codice penale e una volta sulla trasparenza dei conti pubblici, sul ddl per le norme in edilizia, sulla ratifica della convenzione internazionale anti-mine e sulla conversione del Milleproroghe.

9. PISAPIA APRE L'AGENDA...
Giuliano Pisapia ha già collezionato un record: è il primo sindaco in Italia ad essersi attribuito una delega alla questione dell'Agenda digitale. È una svolta, perché l'Agenda digitale è stata una materia trascuratissima in Italia, a differenza del resto d'Europa. Lo Stato italiano è il solo, tra i Paesi industrializzati, a non aver stabilito un calendario sistematico di azioni per l'innovazione e lo sviluppo tecnologico (alfabetizzazione informatica, sostegno alla crescita delle nuove reti di telecomunicazione) secondo le indicazioni di Bruxelles.

tabacci

Tanto che il governo ha ricevuto una tirata d'orecchie di recente anche da Corrado Calabrò, il presidente di Agcom (Autorità garante delle comunicazioni). Nella relazione annuale al Parlamento, il 14 giugno, Calabrò ha ricordato a Berlusconi l'urgenza di fare un'Agenda digitale. A Milano è già operante. A. L.

10. UN MARATONETA ALL'INPS...
Il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua, 51 anni, ha una grande passione per lo sport. Lo sanno i romani che nel fine settimana lo vedono correre nel verde di Villa Borghese a ritmi da competizione e lo sottolineano al Circolo canottieri Roma dove è socio da anni, vincendo coppe nel canottaggio. Frequentatore della maratona di New York, dieci anni fa a Londra, nella stessa disciplina, scese sotto l'invidiabile soglia delle tre ore.

Mastrapasqua è stato a Vancouver per vedere le Olimpiadi invernali del 2010, mentre a marzo si è imbarcato per Oslo, invitato ai Mondiali di sci nordico. Con un curriculum così, impossibile negargli un posto nel collegio sindacale di Coni servizi, carica nella quale è stato riconfermato qualche tempo fa. M. D. B.

11. MILANO, PER TABACCI È UN VERO CASINI...
Non è andata giù a Pier Ferdinando Casini la nomina dell'esponente dell'Api Bruno Tabacci, ex Udc, ad assessore al Bilancio di Milano. Pochi lo sanno, ma quando il sindaco Giuliano Pisapia ha annunciato l'intenzione di portare l'esponente dell'Alleanza per l'Italia nella sua giunta, il leader dell'Udc ha tuonato con Gianfranco Fini e Francesco Rutelli: "È una scelta dirompente, che fa saltare il Terzo Polo visto che siamo stati avversari di Pisapia alle elezioni". La protesta di Casini contro il suo ex amico di partito, è caduta nel vuoto.

PIER FERDINANDO CASINI

Tabacci è stato nominato assessore e ora potrà tessere la sua tela con il mondo economico milanese che l'ha accolto a braccia aperte. Dall'industriale Piero Bassetti ai banchieri Giuseppe Guzzetti, Roberto Mazzotta e Corrado Passera, tutti hanno festeggiato la nomina di Tabacci. Anche perché il nuovo assessore ha voce in capitolo sull'Expo e i suoi business, oltre che nella gestione delle partecipazioni del Comune in una serie di importanti aziende. S. AN.

12. SPOT E ENERGIA, GUERRA ALLA RUSSIA...
Un decennio dopo lo spot per UniEuro che lo ha reso famoso anche come testimonial pubblicitario con il tormentone dell'ottimismo, a 91 anni e in gran forma, Tonino Guerra torna in tv come testimonial per gli Alberi d'oro, i nuovi sistemi fotovoltaici della Beghelli. L'agenzia è sempre la Max Information, il cui presidente, Giorgio Sandri, è così amico del maestro da averlo convinto a volare in Russia per le riprese.

Ma per Guerra si tratta di un Paese che ama, pieno di ricordi e dove vive sua moglie. Proprio a Suzdal, dove è stata realizzata la prima parte del commercial, in uno dei tanti monasteri che rendono famosa l'antica cittadina, c'è un museo a lui intestato a ricordo dei prigionieri italiani della campagna di Russia. La seconda parte dello spot è stata invece girata in Italia nello stabilimento Beghelli. Vi. P.

13. AUTHORITY, BRIENZA NEL CESTINO...

Giuseppe Brienza, ex senatore ed ex parlamentare europeo vicino all'Udc, non è tipo che si scoraggia. Dal 14 ottobre scorso è presidente dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e ci vuole restare. Con un problema: il suo mandato scade il 4 agosto. Già in aprile Brienza tentò di ottenere una proroga, inutilmente.

Il sindaco Alemanno

E ora ci ha riprovato. Il deputato del Pdl Gioacchino Alfano, famoso finora solo per essere presidente e giocatore della Nazionale di calcio dei parlamentari, il 7 giugno ha presentato un emendamento al decreto per lo sviluppo che puntava ad allungare di sette anni il mandato di Brienza, nell'Authority dal 2004. Ma l'operazione è sfumata. Martedì 14 giugno l'emendamento è stato dichiarato ammissibile, ma il governo ha chiesto di accantonarlo. Il giorno dopo, invece, la proposta di Alfano pro-Brienza è finita definitivamente nel cestino. S. AN.

14. MUSEO DELLA SHOAH: UNA MANO DA ALEMANNO...

Eppur si muove. Il Museo della Shoah di Roma, progetto nato nell'era Veltroni e piovuto in grembo a Gianni Alemanno, fa un passo avanti. Entro metà luglio sarà approvato il progetto definitivo. Seguirà la gara d'appalto per selezionare l'impresa che curerà la progettazione esecutiva e i lavori, costo intorno ai 20 milioni di euro. Il volume nero progettato dall'architetto Luca Zevi per Villa Torlonia occupa 5 mila metri quadri, per oltre la metà di spazio espositivo.

marchionne

La Fondazione presieduta da Leone Paserman della Comunità ebraica potrebbe così aprire il cantiere nella primavera 2012, per finire in 24 mesi. Il ritardo c'è, e tuttavia gli ebrei romani riconoscono ad Alemanno, che da statuto è vicepresidente, di essere rimasto leale a un progetto ereditato da una diversa stagione politica, facendolo digerire a quella parte di alleati con storie di estrema destra che hanno opposto riserve, di principio e sul budget, perlopiù a bassa voce. E. A.

15. MARCHIONNE METTE LA TUTA...
Il suo stile, in fatto di abbigliamento, riconduce sempre al classico maglione blu girocollo. Quasi una divisa. Ma, nel tempo libero, l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ama le tute. Non da operaio, bensì quelle da jogging e da passeggio, molto chic, firmate Capobianco e prodotte dalla Duelle Industria di Zanica in provincia di Bergamo. Lavorazione artigianale made in Italy, tessuti naturali in felpa light di cotone e cachemire, colori che spaziano dal sabbia al marino. E un prezzo, non proprio alla portata di tutti, che non scende mai sotto i 400 euro. A. M.

 


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