Da "Italia Oggi"
EZIO MAURO - Copyright Pizzi1. CON 400 MILIONI COMPRI IL COLOSSEO. GAFFE DI REPUBBLICA SU CREMONESI...
Nell'edizione romana del 16 febbraio Repubblica ha dedicato una pagina a Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera di commercio di Roma, nonché di Acea, di Unioncamere, di Confservizi e vicepresidente di Sviluppo Lazio. Il quotidiano romano l'ha definito «Giancarlo Millepoltrone». Ha raccontato la sua scalata con un sottotitolo che la dice lunga sul potere attribuito a Cremonesi: «Ecco chi ha le chiavi della cassaforte Roma».
Per contro, il giorno seguente, sul Fatto quotidiano è comparso un incorniciato dal titolo «Il fascino delle poltrone». Tra le righe si legge una critica pungente proprio verso l'articolo in questione, in verità neanche troppo velata: il quotidiano diretto da Antonio Padellaro accusa Repubblica di non aver scritto nulla sul recente azzeramento della giunta di Gianni Alemanno. «Tema rimandato alla prossima puntata», ironizza il Fatto, «si immagina per problemi di spazio».
ANTONIO PADELLAROMa nessuno si è invece accorto di una notizia uscita all'interno del pezzo di Repubblica, nel quale si fa riferimento a come il presidente Cremonesi metta mano al portafoglio ogni qualvolta che Alemanno bussi a soldi, come per il concerto di fine anno di Claudio Baglioni: «Quattrocento milioni dalla Camera di piazza di Pietra e il resto dall'Acea di piazzale Ostiense». Ma quant'è costato questo benedetto concerto? Con 400 milioni a Roma ti compri il Colosseo... (Marco Castoro)
GIANCARLO CREMONESI2. GIANFRANCO FINI TROVA CASA...
Futuro e libertà ha finalmente trovato casa a Roma. Gianfranco Fini, dopo tante ricerche, ha dato il suo placet alla nuova sede: la location gli è piaciuta, è spaziosa, con finestre dalle quali entra tanta luce. È a via Poli, a due passi da Montecitorio, all'ultimo piano di un edificio che ospita anche gli uffici romani della regione Campania governata da Stefano Caldoro (e carissima a Italo Bocchino).
Il contratto è stato firmato ieri mattina (il proprietario è un privato), e il canone di locazione non è particolarmente elevato, per la zona. È da notare che sotto ai futuristi c'è anche il quartier generale dei Club per la libertà di Mario Valducci, berlusconiano doc. Cosa potrà succedere al piano terra, aspettando l'arrivo dell'ascensore... (Pierre de Nolac)
3. IL 17 MARZO FA SPOSTARE LA PARATA...
La proposta Mazzuca prende corpo. La questione riguarda la festa del 17 marzo 2011 sui 150 anni dell'unità d'Italia. Dopo che il governo ha deliberato che il giorno sarà festa civile, gli industriali si erano espressi con un parere contrario. In tempi di crisi, occorre lavorare e senza pagare più giorni di festività. La proposta portata avanti in commissione Affari Costituzionali da Giancarlo Mazzuca (Pdl) e che ora potrebbe approdare in aula, prevede uno scambio, soltanto per l'anno in corso, tra le festività del 17 marzo e quella del 2 giugno.
In pratica le aziende pagherebbero il festivo solo in occasione dei 150 anni e non lo farebbero il 2 giugno (che cade di giovedì come il 17 marzo), con conseguente spostamento della tradizionale parata alla domenica successiva. La proposta è stata sposata già da Fabrizio Cicchitto, Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri e da Guidalberto Guidi, in rappresentanza degli industriali. (Sebastiano Luciani)
fini4. LA RUSSIA E' DI URBANI...
La Russia scatena la voglia di protagonismo di Giuliano Urbani, uno che è stato ministro per i beni e le attività culturali (oltre che tra i fondatori di Forza Italia) e ci tiene a ricordarlo: ne sa qualcosa Sandro Bondi, attuale titolare del dicastero.
Sì, perché le presentazioni dedicate all'anno della cultura e della lingua russa in Italia e della lingua e della cultura italiana in Russia sono state due, dato che Urbani in qualità di coordinatore del comitato promotore non ha voluto lasciare il palcoscenico: così Bondi nel pomeriggio di mercoledì, al palazzo delle Esposizioni di Roma, ha comunicato il programma delle iniziative russe in Italia, e Urbani ha organizzato a palazzo Chigi, nella mattinata di ieri, la conferenza stampa per far conoscere i progetti italiani in Russia. (Pierre de Nolac)
CALDORO STEFANO5. ANTONIO FAZIO, RITORNO DA PROF ALL'UNIVERSITA' LUISS...
Sergio Paronetto, chi era costui? Oggi Antonio Fazio, già governatore della Banca d'Italia, tornerà a farsi vedere per spiegare la vita e le opere di Paronetto, concittadino di Ezio Vanoni e personalità decisiva nella formazione del futuro ministro democristiano. E lo farà in un'università, nella Luiss di viale Pola intitolata a Guido Carli, uno dei suoi predecessori a palazzo Koch, a via Nazionale.
Per questa occasione, un convegno intitolato «Sergio Paronetto e il formarsi della costituzione economica italiana» ideato per celebrare il centenario della sua nascita, interverranno Sabino Cassese, Giorgio La Malfa, Paolo Savona, Piero Barucci, Felice Emilio Santonastaso, Vincenzo Cappelletti, Francesco Forte e Vincenzo Scotti. Tutte vecchie conoscenze di Fazio, che parlerà sul tema «Attualità del codice di Camaldoli: ascendenze scolastiche e keynesiane». Paronetto, cattolico, laureatosi a ventuno anni in scienze politiche fu uno dei leader del Movimento laureati cattolici, redattore della rivista «Studium» e capo redattore dell'«Illustrazione Vaticana», quindicinale della Santa Sede.
Giuliano Urbani - Copyright PizziAssunto nel 1934 all'Iri, Paronetto fece di questo istituto un laboratorio di teorie di politiche economiche che ispirarono l'attività di tutta la prima generazione della classe dirigente democristiana, a cominciare proprio da Vanoni, che nell'esperienza innovativa di questo ente scoprì la strada che l'avrebbe portato poi a formulare le sue teoria sull'economia.
Grazie al rapporto amichevole con Paronetto, Vanoni venne introdotto negli ambienti cattolici romani dove conobbe Alcide De Gasperi, che curava allora la biblioteca vaticana, e Guido Gonella, che si occupava della già citata rivista «Illustrazione Vaticana»; ma il contributo più significativo che questa amicizia diede al pensiero di Vanoni fu quello di concorrere, in modo certamente decisivo, al suo ritorno alla fede. Argomento caro all'ex governatore Fazio, che negli ultimi mesi ha dedicato i suoi sforzi allo studio del rapporto tra economia e religione. (Sebastiano Luciani)
gero21 antonio fazio6. L'ULTIMO VISCO BOY CHE RESISTE ALLE DOGANE. GIUSEPPE PELEGGI CONFERMATO ALL'AGENZIA...
Nell'amministrazione finanziaria è riuscito a resistere fino alla fine. E così può essere considerato, oggi, l'ultimo dei Visco boys ad avere ancora un posto al sole nel caleidoscopico mondo delle Agenzie che dipendono dal ministero dell'economia. Il suo nome è Giuseppe Peleggi, e qualche giorno fa è stato confermato direttore dell'Agenzia delle Dogane.
Stesso ruolo che ha avuto quando Vincenzo Visco, nell'ultimo governo di Romano Prodi, è stato viceministro dell'economia (dicastero all'epoca retto da Tommaso Padoa-Schioppa, recentemente scomparso). Ma che Peleggi sia un Visco boy è confermato anche dalle sue attività passate. Quando l'ex esponente dei Ds guidava il ministero delle finanze, a metà degli anni '90, Peleggi era nella squadra dei suoi più stretti consiglieri economici.
Un periodo, quello, in cui il confermato direttore dell'Agenzia delle Dogane era anche superispettore del Secit, ovvero il Servizio ispettivo e consultivo tributario chiuso definitivamente qualche anno fa da Giulio Tremonti. Quando, cioè, l'attuale ministro dell'economia si è reso conto che la struttura era diventata un inutile stipendificio per funzionari più o meno trombati dopo il cambio del colore politico del governo di turno. Da allora Peleggi ha fatto molta strada, sempre però inquadrato dagli osservatori più attenti nell'entourage dell'ex viceministro Pd dell'economia.
VINCENZO VISCOCon Tremonti ritornato a via XX Settembre nel 2008, tutto gli uomini di Visco sono più o meno stati messi al bando. Tranne uno, appunto, quel Peleggi che da tecnico deve evidentemente essersi fatto appprezzare dal nuovo titolare del ministero dell'economia. E così pochi giorno fa, per il superstite, è arrivata la conferma. (Stefano Sansonetti)
7. A PALERMO FESTA GRANDE PER IL PAPA' DI GIANFRANCO MICCICHE', DIVENTATO NONNO SUD...
C'era tutta Palermo e molto di più, a festeggiare il suo compleanno. E a firmare gli inviti per il novantesimo genetliaco di papà Gerlando, con un cartoncino distribuito pare in circa 500 copie, erano stati i figli Gaetano, Guglielmo, Gianfranco e Gabriele Miccichè, rispettivamente direttore generale di Intesa Sanpaolo e ad di Banca Imi, vicepresidente del Palermo calcio, sottosegretario della presidenza del consiglio con delega per il Cipe e numero uno di una società di editoria e comunicazione.
Firme di richiamo non soltanto palermitano, viste le ramificazioni della famiglia nei palazzi del potere politico e finanziario. Tanto che a lungo si è vociferato dell'arrivo al Villa Igieia, il superhotel a cinque stelle con uno splendido affaccio sul mare delle due ministre dell'ambiente e delle pari opportunità Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna. Certo è che a festeggiare papà Micciché, oltre ai familiari, c'erano anche il sindaco di Palermo Diego Cammarata, l'ex presidente della Provincia di Palermo e dal 2008 parlamentare dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Musotto, e l'intero mondo dell'imprenditoria e della finanza siciliana.
gianfranco miccicheCome Lucio Tasca D'Almerita, già presidente della Assovini Sicilia e produttore di vini rossi e bianchi di eccellenza nella tenuta di Regaleali, o Gigi e Diego Planeta, della Cantina dell'Ulmo, o come Mario Filippone di Ina Assitalia. Gerlando Miccichè, del resto, come vicedirettore generale del Banco di Sicilia, era stato al centro degli intrecci tra finanza e imprenditoria nell'isola. E anche adesso che ha raggiunto il traguardo dei 90 anni resta protagonista della vita isolana attraverso i figli.
A maggior ragione proprio adesso che con il suo partito Forza Sud, Gianfranco conta di risollevare le sorti di un berlusconismo un po' decadente. Il sottosegretario, pochi giorni fa, ha annunciato di «avere aggiornato il presidente Berlusconi sull'organizzazione territoriale di Forza del Sud, che dopo avere conquistato le regioni meridionali si appresta a sbarcare anche nel Lazio e in Abruzzo».
E ha aggiunto di essere pronto a lavorare alla costituzione alla camera dei deputati del gruppo Forza del Sud, come si può leggere nell'articolo di apertura di questa pagina, Nell'attesa, la mossa di Gianfranco ha fatto diventare di fatto papà Gerlando il nonno del nuovo partito. Come si può leggere tra i commenti del blog del sottosegretario: «Auguri al nonno di Fds di vero cuore da parte mia,dai club e dai rivoluzionari del click», scrive Costanza..Che aggiunge: «Un super grazie per aver cresciuto in questo modo il nostro Micci-Leader, sono sicura che il risultato di quello che è, dipende anche da lei»! «Affettuosi auguri nonno_ del SUD!», scrive Alfonso. E via di seguito, con gli auguri al «Caro nonno di forza del sud i anche dal Club Forza del Sud di Aretusa» e da tanti altri ancora. (Giampiero Di Santo)