Federico De Rosa per il "Corriere della Sera"
PAOLO SCARONINon parlano solo di nomine o affari. L'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, ricorre a Luigi Bisignani anche per questioni più personali. Come quando, intercettato, a ottobre dell'anno scorso chiama l'ufficio romano del consulente perché preoccupato per un'improvvisa convocazione ad Arcore. «Il presidente Berlusconi mi vuole vedere» dice Scaroni, «non so cosa voglia... ci andrò» . Bisignani ascolta e lo tranquillizza: «Io domani cerco di capirne un po' di più» .
L'appuntamento è per parlare degli affari dell'Eni in Russia, di una lettera per Gazprom che il manager porterà poi in visione a Berlusconi. Poco prima di arrivare ad Arcore, Scaroni riceve una chiamata di ragguaglio sull'atmosfera che troverà. Bisignani gli dice che il premier «è abbastanza giù, molto polemico, molto polemico» e il motivo è l'atteggiamento di Giulio Tremonti. Scaroni risponde «lo so, oggi Draghi mi ha detto delle cose pazzesche» .
Angelo RovatiCose che però il manager dell'Eni preferisce non riferire al premier «perché ho paura che gliele dica» . Piuttosto, suggerisce Bisignani, potrebbe approfittare dell'occasione per dargli un consiglio «politico» : «Il discorso che gli puoi fare tu dall'esterno e che, secondo me lui può apprezzare - dice -, gli devi dire... eh, qual è l'urgenza maggiore che hai? Se è quella di fare l'accordo sulla giustizia, mettiti d'accordo con Fini e falla finita, se non è quella vai alle elezioni» . In un'altra occasione Bisignani si interessa di una faccenda che riguarda un giacimento sottomarino in Nigeria su cui l'Eni vorrebbe mettere la mani comprando la quota della compagnia locale Malabu.
BISIGNANIRacconta Scaroni: «Circa un anno fa Bisignani mi disse che c'era una piccola banca d'affari inglese capeggiata da un nigeriano cattolico che diceva di avere un mandato per vendere una quota della Malabu» . A quel punto i magistrati gli chiedono se conosce Gianluca di Nardo e Francesco Micheli. Il primo Scaroni non sa chi sia, risponde, mentre «conosco benissimo Francesco Micheli, sono con lui nel consiglio d'amministrazione della Scala di Milano» e aggiunge «mi risulta che Micheli conosca anche Bisignani» . I nomi dei due imprenditori, soci in affari, viene fuori da alcune intercettazioni in cui Di Nardo, che è stato interrogato a Napoli a febbraio dell'anno scorso, dice a Bisignani di poter favorire l'affare in Nigeria.
draghi tremontiLo racconta lo stesso consulente, spiegando di aver saputo che la compagnia nigeriana era rappresentata «da un banchiere nigeriano che ha studiato in Inghilterra molto amico del Di Nardo: in buona sostanza il Di Nardo mi chiese se potevo intercedere e parlarne a Scaroni » . L'affare però non va in porto, ma soprattutto non va come avevano immaginato. Scaroni, infatti, decide di fare da sé, presentando un'offerta senza passare per il mediatore.
FRANCESCO MICHELIChe al telefono racconta: «Ci hanno detto, voi ovviamente... le vostre cose non prendete nulla, vi faremo fare qualcosa...» . All'Eni Bisignani ha anche altri interlocutori, come il direttore delle relazioni istituzionali Stefano Lucchini, sentito dai magistrati non solo per vicende che riguardano il gruppo petrolifero. Lucchini fa, per esempio, da tramite per far incontrare il consulente e l'amministratore delegato di Deutsche Bank, Flavio Valeri. I due si vedono una sola volta a Roma per parlare di nomine: in ballo c'è la guida di Unicredit e la possibilità di un avvicendamento al vertice di Poste Italiane «perché allora- racconta Bisignani a Woodcock si parlava della possibilità che Sarmi, ad di Poste, passasse a Telecom».
John Henry WoodcockMa la rete di Bisignani è ampia. Davanti ai magistrati napoletani è sfilato anche il numero uno di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, al quale sono state chieste informazioni sull'operazione che ha portato il fondo libico Lia a rilevare una quota in Finmeccanica. Ed è stato ascoltato Angelo Rovati, chiamato dai magistrati il primo marzo di quest'anno per chiarire cosa ci faceva «copia di una consulenza redatta da Gioacchino Genchi (l'ex consulente informatico indagato dalla Procura di Roma nell'ambito dello scandalo intercettazioni «Why not» , ndr) inerente, tra l'altro, al Bisignani» , trovata lo stesso giorno nel corso di una perquisizione nel suo ufficio di Roma.