(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Decine e decine di conti esteri sono al centro delle verifiche avviate dalla Procura di Crotone nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta truffa all'Unione europea. Proprio per ricostruire nei dettagli le entrate e le uscite di denaro sono in corso, come risulta a Radiocor, diverse rogatorie internazionali in almeno tre Paesi.
FABRIZIO PALENZONALontano dall'essersi esaurita continua, dunque, sul fronte economico l'inchiesta denominata Energopoli che lo scorso venerdi' 4 marzo ha portato all'arresto di 6 persone (una in carcere, 5 ai domiciliari), mentre restano latitanti gli imprenditori Aldo Bonaldi e Roberto Baroni raggiunti dal mandato di cattura.
Si fa intanto piu' chiaro il ruolo che avrebbe assunto nella presunta truffa Roberto Mercuri. Secondo quanto emerge dalle carte che hanno motivato gli arresti domiciliari disposti nei suoi confronti, Mercuri avrebbe ricoperto il ruolo di trait-d'union tra la politica e gli imprenditori coinvolti nell'inchiesta. Mercuri, assistente del presidente di Aeroporti di Roma e vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona ,"e' risultato essere - e' scritto nell'ordinanza con cui il Gip ha disposto gli arresti - colui che, grazie ad uno stretto legame con l'onorevole Giuseppe Galati (oggi deputato del Pdl, ndr), sottosegretario dal 2001 al 2006 presso il ministero delle Attivita' produttive con le deleghe per le agevolazioni alle imprese, riusciva ad ottenere cospicui finanziamenti per la realizzazione di insediamenti produttivi nella Regione Calabria".
Fabrizio PalenzonaMercuri, e' stato amministratore della societa' Pianimpianti - coinvolta nella presunta truffa all'Ue - nel periodo in cui vengono contestate fatturazioni per operazioni inesistenti. Secondo il gip, l'imprenditore "ha agito dall'interno di un sistema criminale, consapevole delle dinamiche e delle finalita' ultime dell'organizzazione volta al controllo delle attivita' imprenditoriali o meglio del denaro pubblico destinato a finanziare iniziative imprenditoriali che avrebbero dovuto risollevare le sorti della Calabria ed in particolare del territorio crotonese e che invece e' stato abilmente distolto ed incanalato in iniziative volte all'arricchimento dei soggetti che potevano fornire una rete di agganci politici per una celere definizione positiva di ulteriori iniziative imprenditoriali".
PALENZONAA capo "dell'organizzazione criminale" ci sarebbe stato Aldo Bonaldi che "prima crea societa' di scopo e poi le svuota facendo venire meno qualunque possibilita' di prosieguo delle iniziative finanziate". Fine ultimo della presunta truffa, stando alle accuse contestategli, e' l'utilizzo dei "finanziamenti per la sopravvivenza di societa' satellite, tutte riconducibili al Bonaldi Aldo, distogliendo di fatto denaro pubblico che ben avrebbe potuto essere destinato alla realizzazione di opere utili a far decollare un territorio bisognoso come quello calabrese".
Sarebbe infatti stato accertato che Eurosviluppo Industriale (soggetto attuatore del Contratto di programma che ha percepito i fondi Ue) ha trasferito proprie risorse finanziarie all'estero con unico scopo di sottrarle al patrimonio aziendale e consegnarle in forma liquida ad Aldo Bonaldi sui conti correnti accesi presso una banca monegasca, anche la fine di evitare la tassazione di plusvalenze realizzate. Piu' in dettaglio, fra il 2002 ed il 2006 e' stato accertato che, delle risorse finanziarie di Eurosviluppo Industriale, 5milioni e 142mila euro sono finiti sul conto corrente UBS di Bonaldi presso la filiale di Montecarlo dopo esser transitati su diversi rapporti intestati da societa' riconducibili allo stesso Bonaldi.