Stefano Elli e Angelo Mincuzzi per Il Sole 24 ore
tanziVecchia e nuova Parmalat si incrociano nell'inchiesta della procura di Milano sulla scalata di Lactalis al gruppo di Collecchio. Tra i verbali delle testimonianze raccolte dal sostituto procuratore Eugenio Fusco spunta a sorpresa il nome di Calisto Tanzi, l'ex patron della Parmalat che sconta in carcere una condanna a otto anni e un mese di reclusione per aggiotaggio.
Di Tanzi hanno parlato alcuni dei testimoni ascoltati dal pm nei giorni scorsi. I loro sono solo accenni generici ma descriverebbero una realtà che ricalca le parole pronunciate dal procuratore capo di Parma, Gerardo Laguardia: «Tanzi ha continuato a intrattenere rapporti telefonici con persone che ricoprono incarichi di rilievo nei poteri cittadini, e dalle intercettazioni emerge la figura di un ex patron ancora ben inserito nella città di Parma e capace di dialogare con livelli abbastanza importanti di potere».
callisto tanziGià, ma cosa c'entra Tanzi con la scalata di Lactalis? Per ora non c'è nessun collegamento evidente tra le vicende oggetto dell'indagine di Milano e l'ex imprenditore. Gli investigatori sono estremamente cauti, mettono le mani avanti, l'ipotesi potrebbe anche non condurre da nessuna parte. È un fatto, però, che i militari del Nucleo valutario della guardia di Finanza di Milano hanno cominciato da alcuni giorni a indagare in questa direzione.
Carlo SalvatoriSe un nesso ancora non appare, esistono però alcuni nomi del passato che riccorrono nel presente di Parmalat. Carlo Salvatori, innanzitutto. Il banchiere, presidente di Lazard Italia, indagato per aggiotaggio, era l'advisor dei fondi che possedevano il 15,3% di Parmalat ceduto a Lactalis. Attualmente è presidente di Banca Monte Parma, traghettata nell'orbita di Intesa Sanpaolo.
Patrizia MicucciSalvatori è l'unico componente del cda della Chiesi Farmaceutici esterno alla famiglia di Anita Chiesi, moglie di Calisto Tanzi. Elementi che non provano alcun legame diretto con l'ex patron della Parmalat, come ha ricordato nei giorni scorsi lo stesso Salvatori in una lettera indirizzata alla Gazzetta di Parma.
Sono state però rispolverate le dichiarazioni dell'ex presidente della Fondazione Cariparma, Luciano Silingardi, che al processo Parmalat di Milano aveva raccontato di essere stato avvertito da Salvatori (all'epoca presidente di Unicredit) che il 7 dicembre 2003 Tanzi aveva incontrato a Roma le banche più esposte verso Collecchio nel tentativo di ripagare il "bond dell'Immacolata" da 150 milioni di euro.
cane_fabioSalvatori non è l'unico nome legato al recente passato di Parmalat. Patrizia Micucci (indagata per aggiotaggio) e Stefano Bontempelli - entrambi di SocGen - hanno lavorato alla Lehman, ex azionista di Parmalat sostenitrice dell'attuale amministratore delegato Enrico Bondi. E poi c'è Bruno Cova, avvocato, consulente legale dei fondi Skagen, Mackenzie e Zenith, che è stato anche responsabile degli affari legali di Parmalat nel periodo 2004-2005.
Gaetano Micciche'Terminate le audizioni dei testimoni, il pm Fusco interrogherà probabilmente prima della fine del mese i quattro indagati (Fabio Canè, Massimo Rossi, Micucci e Salvatori). Solo dopo ascolterà il direttore generale di Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè, la cui posizione apparirebbe «sovrapponibile» a quella di Canè (indagato per insider trading), manager di Intesa, marito di Patrizia Micucci e braccio destro dello stesso Miccichè.