Da "Il Fatto Quotidiano"
SANTANCHe SALLUSTI A SAINT TROPEZ Luigi BisignaniPovero Alessandro Sallusti. Il direttore del Giornale da mesi guardava con ansia alle mosse di Henry John Woodcock. I boatos di indagati eccellenti si rincorrevano e lui, scottato dall'inchiesta dello stesso pm Woodcock sulle minacce a Emma Marcegaglia, inviava il suo segugio migliore, Gian Marco Chiocci, sulle tracce dei pm per capire dove andava l'indagine di Napoli. Conoscendo quel diavolo di Woodcock, Sallusti non si fidava dei telefonini e preferiva una linea sicura.
chiocciChiocci era costretto a usare un phone center di quelli usati dagli extracomunitari e, lì dentro, finalmente rilassato al riparo dall'orecchio di Woodcock, riferiva terrificanti voci di quattro arresti imminenti, uno persino per l'amica del direttore, Daniela Santanchè. Voci infondate ma che terrorizzavano Sallusti. Purtroppo per Il Giornale proprio quel phone center era intercettato in un'indagine per droga. E così la conversazione Sallusti-Chiocci è agli atti dell'indagine. Un vero monumento alla sfiga.