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LA FANTASY S’È DESTRA!/2 - \"LIBERO\" DI VOLARE! L’IDEONA DEL BANANA? MONTEZEMOLO AL POSTO DI TREMONTI, CHE VA AGLI ESTERI AL POSTO DI FRATTINI, CHE PRENDE IL POSTO DI ALFANO - IL TUTTO CON LA BENEDIZIONE DEL QUIRINALE - LUCHINO TACE E ASPETTA LA CHIAMATA A SALVATORE DELLA PATRIA (ASPETTA E SPERA) - E SILVIO S’INCAZZA: “IO NON HO RICEVUTO ANCORA NULLA E QUESTO (TREMONTI, NDD) PARLA COME SE AVESSE GIÀ FATTO LA RIFORMA”...

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Salvatore Dama per "Libero"

berlusconi, montezemolo

Succede il 2 giugno, nel giorno delle celebrazioni della festa della Repubblica. Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano si incontrano e, liquidati i convenevoli, iniziano a parlare di politica. L'ufficio di presidenza del Pdl ha appena nominato Angelino Alfano segretario politico del partito, a breve lascerà l'incarico di Guardasigilli. L'uomo del Colle si informa con il Cavaliere sui possibili nomi destinati alla successione.

Non vuole interferire nella scelta, ma chiede che a guidare l'amministrazione della giustizia sia una persona all'altezza del compito. Che è parecchio delicato. Insomma, di fatto, interferisce: tra le varie soluzioni a Napolitano non dispiace quella di Frattini, i due hanno un buon rapporto e poi Franco è pure magistrato. A Berlusconi sta bene, però...
Però così finisce per trovarsi scoperta la casella del ministero degli Esteri. Riecheggia il monito quirinalizio: persone all'altezza del ruolo e delle responsabilità.

In più, per la Farnesina, il capo dello Stato gradisce una figura già nota all'estero. Un nome frulla nella testa berlusconiana: Luca Cordero di Montezemolo. Già un po' di anni fa Berlusconi aveva tentato di agganciare il presidente della Ferrari offrendogli la guida della diplomazia italiana. Proposta gentilmente declinata. Adesso Silvio torna alla carica. E bingo: il premier rielabora l'idea. Che diventa un'ideona. Cioè questa: invece di procedere alla semplice sostituzione di Alfano, Berlusconi pensa a un mini rimpasto di dicasteri di fascia alta.

cnfndstr23 montezemolo berlusconi

Con Montezemolo all'Economia, Tremonti agli Esteri, Frattini alla Giustizia. L'operazione è di alto profilo, come desidera Napolitano, e può avere il sigillo quirinalizio. Per Berlusconi sono due bei piccioni con una fava: il Cavaliere può portare dalla sua parte un potenziale avversario alle prossime elezioni politiche, l'ex presidente della Fiat, che sembra sempre più tentato dalla "discesa in campo". Secondo volatile: Berlusconi ha pure la possibilità di liberare i conti pubblici dal regime di carcere duro imposto da Tremonti. E, con Giulio alla Farnesina, operare finalmente il taglio delle tasse.

GIULIO TREMONTI

Tutto collima, manca solo un dettaglio non secondario: cosa ne pensano i diretti interessati, uno in particolare? Raccontano che Montezemolo sia stato sondato nei giorni scorsi. Dicono che ci sia stato un incontro riservato tra Silvio e Luca, argomento le ferrovie Ntv, e che poi Berlusconi abbia pronunciato il suo classico: «Perché non vieni con noi?». Sul piatto, un incarico governativo di peso.

FRANCO FRATTINI

Offerta resa ancora più appetibile dalla prospettiva, lasciata intravedere, di una possibile premiership del centrodestra alle prossime elezioni. Risposta? Fonti vicine a Montezemolo non confermano che si sia effettivamente svolto l'incontro. Tuttavia l'imprenditore, sapendo che dell'operazione è al corrente anche il Quirinale, pare che non abbia sbattuto la porta in faccia al suo interlocutore.

Poi c'è Tremonti: e quello, vallo a convincere. Ieri, di punto in bianco, il ministro ha tirato fuori i dettagli della riforma fiscale: «Io non ho ricevuto ancora nulla e questo parla come se avesse già fatto la riforma...», si indispettisce il Cavaliere: doveva essere lui ad annunciare il piano in Parlamento nel giorno della verifica. E va be'.

ANGELINO ALFANO

In attesa di capire se è fattibile la girandola di ministeri pesanti, Berlusconi potrebbe assegnare le poltrone meno pregiate, affidando ai responsabili sia le Politiche comunitarie sia il sottosegretariato lasciato libero dalla libdem Melchiorre. Così da tenerli un po' buoni.

gianfranco micciche

Ma anche nel Pdl tira una brutta aria. Ci sono Miccichè e i suoi in fermento, ma anche gli scajoliani. Salvatore Cicu, in Transatlantico, era furente per il contenuto del decreto sviluppo: «Se non passano i miei emendamenti anti ganasce fiscali, io, per la prima volta in vita mia, voto contro il governo!». E questo è clima. Tanto che, per non rimanere asfissiato, lunedì sera Silvio è partito per la Sardegna alla ricerca di un po' di relax.

Poi, nella notte la notizia della morte dell'amico d'infanzia Romano Comincioli, e il premier è al mattino ha fatto rotta su Milano. Un dolore, una tegola, una rogna. E in arrivo c'è la sentenza sul lodo Mondadori: «Pensate», s'è sfogato Silvio, «che in tribunale, quando hanno scoperto che il giudice relatore era fratello di un deputato di Forza Italia, l'hanno costretto a dimettersi. È caccia all'uomo, pur di fare fuori me».

 


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