Alberto Guarnieri per Il Messaggero
Consigliere Antonio Verro, come è andata la cena col premier?
«Benissimo, abbiamo parlato di tante cose: del Milan, di politica».
E di Rai non avete parlato?
«Sì, anche di Rai».
Non le sembra un po' inopportuno andare a cena da Silvio Berlusconi subito dopo aver impedito l'approvazione dei palinsesti della tv pubblica sostenendo che Raitre è troppo di sinistra?
«Io e Berlusconi ci conosciamo da quarant'anni. La cena era fissata da tempo. Il fatto che sia caduta il giorno del consiglio è pura coincidenza».
Perché le si creda deve raccontarci cosa pensa il premier della tv pubblica gestione Lorenza Lei.
«Non dovrei ma accetto: è deluso».
Tanto da far saltare il banco?
«Veramente a me pare rassegnato».
Eppure circola l'ipotesi che voi consiglieri di maggioranza lunedì prossimo non votiate i palinsesti per far saltare gli equilibri aziendali, mandare a casa tutti e nominare un nuovo Cda.
«La domanda stavolta la faccio io. Per fare cosa?
Magari riformare la governance. Nominare un amministratore delegato, idea anche del Pd, e comandare meglio.
«Non credo, anche lo si volesse, che ci siano i tempi e le condizioni per una operazione del genere. Che comunque non mi è mai balenata».
E invece le è chiaro cosa votare lunedì?
«Con tutta sincerità: ora non lo so. Non escludo nulla».
Nemmeno di mandare, non votando, l'azienda incontro agli investitori senza programmi per l'autunno inverno?
«Abbiamo fatto tre riunioni sui palinsesti. E Lei ci ha presentato tre schemi diversi. Io spero che lunedì ce ne sia un quarto che vada bene».
Santoro a parte le varie modifiche hanno riguardato conduttrici come Cuccarini, Ventura, Belen. Non mi sembra materia su cui lei debba spendere troppo tempo. Le interessano certo di più Floris e gli altri di Raitre.
«E' vero. Non mi intendo di conduttrici».